Museo Jatta, «Si garantisca il ritorno dei reperti a Ruvo»

Proposta la sottoscrizione di un documento a garanzia del ritorno in città del patrimonio museale

lunedì 30 novembre 2020
La questione circa il trasferimento di alcuni reperti del Museo Jatta a Bari per una mostra temporanea e i timori per la perdita di tali reperti per la città di Ruvo di Puglia, sono stati argomento di uno dei più sentiti punti all'ordine del giorno dello scorso consiglio comunale del 24 novembre.

Alla base della discussione, l'atto di indirizzo presentato dai consiglieri di Forza Italia che hanno chiesto all'Amministrazione di non consentire la mostra temporanea di 25 vasi della collezione Jatta al Castello Svevo di Bari, presumibilmente per tutta la durata dei lavori di ristrutturazione del Museo, organizzata dal Polo Museale Mibact di Puglia.

Non solo, all'amministrazione viene richiesto anche di individuare piuttosto, di concerto con Soprintendenza, Direzione Regionale dei Musei e il Mibact, luoghi di proprietà del Comune idonei ad accogliere i reperti della collezione Jatta. A supporto di tale richiesta anche il suggerimento della consigliera Rutigliani di richiamare le imprese a rendersi disponibili per rendere idonei i locali comunali individuati.

Quello che temono i consiglieri di FI è che i 25 preziosi vasi non facciano più ritorno a Ruvo «come è accaduto per altri reperti» - sottolineano, comportando una inestimabile perdita per la città di una quota rilevante dei consueti flussi turistici, già ridotti a causa dell'emergenza Coronavirus.

L'assessora alla cultura Monica Filograno è intervenuta così spiegando come sia improbabile la possibilità di trasferire i reperti in custodia in altri locali del Comune data la complessità dell'iter procedurale relativo alla custodia del patrimonio archeologico e storico.

«La mostra atemporanea all'interno del Castello Svevo è organizzata dalla Direzione Regionale dei Musei che dipende dal Ministero dei Beni Culturali che è proprietario dei reperti della collezione Jatta, avendoli acquisiti nel 1993» - spiega l'assessora alla cultura che assicura: «I 25 vasi ritorneranno a Ruvo di Puglia».

Anzi, aggiunge l'assessora, «Grazie a una convenzione con la Soprintendenza, torneranno a Ruvo anche altri reperti trovati in città e conservati attualmente a Bari e a Taranto: questo rappresenta la volontà dell'Amministrazione di custodire i suoi antichi tesori e non di disperderli».

Preventivata una durata dei lavori di ristrutturazione di circa 9 mesi, restano perplessità e necessità di garanzie da parte dei consiglieri.

Mentre l'atto di indirizzo dei consiglieri di Forza Italia viene respinto con 7 voti della maggioranza, contro i 5 favorevoli dell'opposizione, la consigliera Rutigliani sottolinea la necessità di opportuna una adeguata informazione sul progetto e una maggiore chiarezza - aggiunge paparella - sulla data di inizio dei lavori. Si giunge quindi alla proposta della sottoscrizione di un documento ufficiale che garantisca il ritorno dei reperti a Ruvo di Puglia o di un vero e proprio protocollo d'intesa sottoscritto dal MiBact.