Museo Jatta restituito alla città: le interviste ai protagonisti del restauro
L'intervento non ha stravolto la natura del contenitore culturale, rimasto fedele a quello pensato da Jatta Junior
venerdì 20 ottobre 2023
12.33
Il museo Jatta è stato restituito alla città: ieri il Museo Nazionale di Ruvo di Puglia, ha riaperto le porte dopo la pandemia ed i due anni di restauro, tornando al suo massimo splendore. La linea del rinnovamento è sobria, mai invadente, con impianti di sicurezza ed elettrici di ultima generazione, ma "invisibili" nell'armonioso contesto museale.
Il colore preponderante, il bianco, assieme ai nuovi led posti sopra le teche, esaltano ancor di più la bellezza degli oltre 2000 pezzi esposti, risalenti quasi tutti al periodo Dorico. L'assenza di teche poi, rende l'esperienza del visitatore ancor più immersiva. Gli iconici divani rossi sono tornati nel loro luogo originario.
L'unicum del Museo Jatta resta l'assenza di pannelli esplicativi, come da volontà di Giovanni Jatta Junior. Le descrizioni dei pezzi esposti, una tempo elencate in un ingombrante volume di quasi mille pagine, ora sono digitalizzate in pratiche audioguide, oltre al video introduttivo fruibile all'ingresso. La disposizione dei pezzi è rimasta pressoché invariata, con l'eccezionale Vaso di Talos, reperto di punta del museo, posto nell'ultima sala.
A margine della conferenza stampa, tenutasi nel rinnovato grottone adiacente al museo, abbiamo intervistato gli autori di tale imponente intervento che, per la prima volta nella storia, ha visto tutti i pezzi esposti, trasferiti in altra sede e riordinati secondo l'originaria catalogazione di Jatta.
Il colore preponderante, il bianco, assieme ai nuovi led posti sopra le teche, esaltano ancor di più la bellezza degli oltre 2000 pezzi esposti, risalenti quasi tutti al periodo Dorico. L'assenza di teche poi, rende l'esperienza del visitatore ancor più immersiva. Gli iconici divani rossi sono tornati nel loro luogo originario.
L'unicum del Museo Jatta resta l'assenza di pannelli esplicativi, come da volontà di Giovanni Jatta Junior. Le descrizioni dei pezzi esposti, una tempo elencate in un ingombrante volume di quasi mille pagine, ora sono digitalizzate in pratiche audioguide, oltre al video introduttivo fruibile all'ingresso. La disposizione dei pezzi è rimasta pressoché invariata, con l'eccezionale Vaso di Talos, reperto di punta del museo, posto nell'ultima sala.
A margine della conferenza stampa, tenutasi nel rinnovato grottone adiacente al museo, abbiamo intervistato gli autori di tale imponente intervento che, per la prima volta nella storia, ha visto tutti i pezzi esposti, trasferiti in altra sede e riordinati secondo l'originaria catalogazione di Jatta.