Musei a rischio chiusura, poco personale e vicino alla pensione

Cgil Puglia lancia l'allarme

lunedì 22 agosto 2016 7.55
Al museo archeologico Jatta di Ruvo sono solo tre, uno per turno, gli addetti alla vigilanza e all'accoglienza. Eppure il palazzo che conserva preziosi vasi di epoca greca è aperto tutta la settimana, cinque giorni solo la mattina e due giorni per 11 ore. Come quello ruvese, molti altri poli di eccellenze pugliese soffrono di una carenza di personale tale da mettere a rischio la stessa apertura. Emblematico è il caso del Castel del Monte dove migliaia di visitatori al giorno sono affidati a sole due unità per turno.

Ammonta a 95 unità, secondo le stime della Fp Cgil Puglia, la carenza di organico nei musei pugliesi: all'appello mancano per lo più personale dell'area vigilanza e accoglienza e tecnici e amministrativi. «Su un totale di 221 unità previste nell'organico, il Polo museale della Puglia conta poco più della metà di personale in servizio», denunciano i sindacalisti Patrizia Tomaselli e Matteo Scagliarini (Cgil).

Una situazione aggravata dall'invecchiamento del personale in dirittura d'arrivo alla pensione. «La situazione degli importanti luoghi della cultura in Puglia è ormai esplosiva - spiegano dalla Cgil - Tra poco si sarà costretti a ridurre gli orari di apertura al pubblico di musei e monumenti con il rischio di arrivare alla chiusura.»