È morto Pino Tulipani. Il gigante dei diritti dei disabili
Il Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità aveva 59 anni. È stato vice sindaco di Giovinazzo
sabato 28 marzo 2020
14.00
Un uomo forte e generoso, un simbolo di tenacia e determinazione, paladino di molte battaglie sociali a favore dei più deboli e dei disabili sino ad essere eletto Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità: questo era Pino Tulipani, 59 anni, volato in cielo quest'oggi, colto da una ischemia celebrale.
La notizia ha suscitato cordoglio non solo a Giovinazzo, città dove ha legato il suo nome ad attività culturali col Centro Studi Meridionali intitolato ad Aldo Moro e sindacali con la Cisl, all'impegno di amministratore (è stato assessore dal 1990 al 1992 e poi nuovamente dal 2002 al 2004, nda) sino a ricoprire il ruolo di vice sindaco (è stato il pioniere del gemellaggio con Guastalla, nda), ma in tutta la Puglia, dove è stato eletto Garante regionale dei diritti dei disabili.
E proprio per quest'ultimo delicato incarico il Consiglio Regionale, con voto a scrutinio segreto, il 27 marzo 2018, ha individuato proprio in Pino Tulipani, laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Cavaliere della Repubblica e con un passato nelle istituzioni (sub commissario del Comune di Molfetta, nda), in particolare nella Protezione Civile, e nell'impegno sociale a favore di persone affette da autismo, disturbo psichico e comportamentale.
L'impegno nella Protezione Civile era stato notato dal ministro Vito Lattanzio. L'approdo nel Servizio di Protezione Civile della Regione Puglia gli ha consentito di misurarsi in una esperienza unica e realizzando la prima mappa regionale del Volontariato di Protezione Civile e della prima cabina di Coordinamento Protezione Civile e Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. Da qui, nascono le basi solide e attive dell'attuale Sistema di Protezione Civile della Puglia.
La sua formazione ecclesiale e di cattolico si è poi perfezionata in Vaticano, attraverso la collaborazione con l'arcivescovo Lino Zanini, delegato della Reverenda Fabbrica di San Pietro in Vaticano, e monsignor Antonio Macculi della Segreteria di Stato Vaticana. A Roma, dunque, ma anche al nord, a Milano, dove - grazie al compianto monsignor Tommaso Tridente, vicario generale della diocesi di Molfetta - ha frequentato gli incontri all'eremo di San Salvatore.
«La sua esperienza politica - citando le parole di un suo grande amico, Agostino Picicco - è stata avulsa e rivoluzionaria ed è stata accompagnata dall'illuminante pensiero di Aldo Moro, Giuseppe Lazzati, dalle sue frequentazioni con Nicola Vernola, Giovanni ed Agnese Moro e dai validi insegnamenti di don Tonino Bello che, pochi giorni prima della sua morte, lo volle al suo capezzale, profetizzandoli: "Ti ringrazio per quello che farai per gli ultimi"».
Un legame, quello con don Tonino Bello che ha lasciato traccia anche nell'ultimo impegno istituzionale - quello di Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, un incarico fortemente voluto dal governatore Michele Emiliano e sostenuto dal presidente del Consiglio Regionale Mario Loizzo - il cui inizio operativo è coinciso con la data del "dies natalis" al cielo di don Tonino Bello, il 20 aprile 2018. Ma Giovinazzo gli è rimasta sempre nel cuore.
Negli ultimi 15 anni, infatti, si è attivato per la fondazione, l'organizzazione e la promozione dell'associazione di volontariato Angeli della Vita e della Biblioteca-Giardino di via Devenuto, una denominazione che rappresenta - a livello regionale - una felice metafora per indicare la cura del disagio psichico, con una miriade di attività specifiche e di iniziative di rilievo per sensibilizzare, anche a livello nazionale, su tali problematiche.
Il suo impegno nel sociale ha fatto dire al suo antico maestro, monsignor Giovanni Ricchiuti, oggi arcivescovo di Altamura e presidente nazionale di Pax Christi, che «Tulipani è un seme di don Tonino Bello in diocesi di Molfetta». Inoltre è stato definito il "don Corrado della Puglia", in riferimento all'episodio di cronaca che ha visto a Roma il cardinale Corrado Krajewski attivo, anche oltre i limiti della legalità, nel tutelare le condizioni di vita degli ultimi.
A due anni dalla nomina nel ruolo di Garante, Pino Tulipani ha riempito di contenuti una storia istituzionale. Maestri non gli sono mai mancati: Aldo Moro e don Tonino Bello sono state un solido riferimento umano. Sempre dalla parte dei più deboli. A noi mancheranno i suoi sguardi, più significativi di mille parole.
La notizia ha suscitato cordoglio non solo a Giovinazzo, città dove ha legato il suo nome ad attività culturali col Centro Studi Meridionali intitolato ad Aldo Moro e sindacali con la Cisl, all'impegno di amministratore (è stato assessore dal 1990 al 1992 e poi nuovamente dal 2002 al 2004, nda) sino a ricoprire il ruolo di vice sindaco (è stato il pioniere del gemellaggio con Guastalla, nda), ma in tutta la Puglia, dove è stato eletto Garante regionale dei diritti dei disabili.
E proprio per quest'ultimo delicato incarico il Consiglio Regionale, con voto a scrutinio segreto, il 27 marzo 2018, ha individuato proprio in Pino Tulipani, laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi Aldo Moro di Bari, Cavaliere della Repubblica e con un passato nelle istituzioni (sub commissario del Comune di Molfetta, nda), in particolare nella Protezione Civile, e nell'impegno sociale a favore di persone affette da autismo, disturbo psichico e comportamentale.
L'impegno nella Protezione Civile era stato notato dal ministro Vito Lattanzio. L'approdo nel Servizio di Protezione Civile della Regione Puglia gli ha consentito di misurarsi in una esperienza unica e realizzando la prima mappa regionale del Volontariato di Protezione Civile e della prima cabina di Coordinamento Protezione Civile e Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. Da qui, nascono le basi solide e attive dell'attuale Sistema di Protezione Civile della Puglia.
La sua formazione ecclesiale e di cattolico si è poi perfezionata in Vaticano, attraverso la collaborazione con l'arcivescovo Lino Zanini, delegato della Reverenda Fabbrica di San Pietro in Vaticano, e monsignor Antonio Macculi della Segreteria di Stato Vaticana. A Roma, dunque, ma anche al nord, a Milano, dove - grazie al compianto monsignor Tommaso Tridente, vicario generale della diocesi di Molfetta - ha frequentato gli incontri all'eremo di San Salvatore.
«La sua esperienza politica - citando le parole di un suo grande amico, Agostino Picicco - è stata avulsa e rivoluzionaria ed è stata accompagnata dall'illuminante pensiero di Aldo Moro, Giuseppe Lazzati, dalle sue frequentazioni con Nicola Vernola, Giovanni ed Agnese Moro e dai validi insegnamenti di don Tonino Bello che, pochi giorni prima della sua morte, lo volle al suo capezzale, profetizzandoli: "Ti ringrazio per quello che farai per gli ultimi"».
Un legame, quello con don Tonino Bello che ha lasciato traccia anche nell'ultimo impegno istituzionale - quello di Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, un incarico fortemente voluto dal governatore Michele Emiliano e sostenuto dal presidente del Consiglio Regionale Mario Loizzo - il cui inizio operativo è coinciso con la data del "dies natalis" al cielo di don Tonino Bello, il 20 aprile 2018. Ma Giovinazzo gli è rimasta sempre nel cuore.
Negli ultimi 15 anni, infatti, si è attivato per la fondazione, l'organizzazione e la promozione dell'associazione di volontariato Angeli della Vita e della Biblioteca-Giardino di via Devenuto, una denominazione che rappresenta - a livello regionale - una felice metafora per indicare la cura del disagio psichico, con una miriade di attività specifiche e di iniziative di rilievo per sensibilizzare, anche a livello nazionale, su tali problematiche.
Il suo impegno nel sociale ha fatto dire al suo antico maestro, monsignor Giovanni Ricchiuti, oggi arcivescovo di Altamura e presidente nazionale di Pax Christi, che «Tulipani è un seme di don Tonino Bello in diocesi di Molfetta». Inoltre è stato definito il "don Corrado della Puglia", in riferimento all'episodio di cronaca che ha visto a Roma il cardinale Corrado Krajewski attivo, anche oltre i limiti della legalità, nel tutelare le condizioni di vita degli ultimi.
A due anni dalla nomina nel ruolo di Garante, Pino Tulipani ha riempito di contenuti una storia istituzionale. Maestri non gli sono mai mancati: Aldo Moro e don Tonino Bello sono state un solido riferimento umano. Sempre dalla parte dei più deboli. A noi mancheranno i suoi sguardi, più significativi di mille parole.