Monica Filograno adotta una pianta di ibisco in memoria di Renata Fonte
Omaggio all’assessora salentina uccisa giovanissima dalla mafia
lunedì 11 aprile 2022
C'è una pianta di ibisco, adesso, che spunta nel Viale dei Giusti a Serra Petrullo. È stata piantumata sabato 9 aprile ed è un omaggio del Comune di Ruvo a Renata Fonte, prima donna assessora alla Cultura e Pubblica Istruzione in Italia e prima vittima di mafia nel Salento.
L'assessora Monica Filograno, presente all'evento insieme al sindaco Pasquale Chieco, ricorda la vicenda di Renata Fonte uccisa il 31 marzo 1984, all'età di soli 33 anni, per aver portato avanti una coraggiosa battaglia di legalità per la tutela del paesaggio e dell'ambiente di Porto Selvaggio: «Renata e la sua vita ci ricordano quanto sia importante per chi fa politica la cura e la tutela del paesaggio, ancora di più in un momento storico in cui il tema della sostenibilità ambientale non è più rimandabile».
La pianta di ibisco è stata adottata dallo stesso assessore alle Politiche di comunità Filograno, nel Viale dei Giusti a Serra Petrullo "Angelus Novus", sede della Fondazione promotrice dell'evento. «Conoscevo già la sua storia - ricorda Filograno - da quando, grazie all'associazione Libera Contro le Mafie, i nomi e le storie delle vittime innocenti delle mafie sono diventate patrimonio collettivo, esempio di coraggio e di impegno per chiunque voglia vivere e agire nel rispetto del bene comune».
L'assessora Monica Filograno, presente all'evento insieme al sindaco Pasquale Chieco, ricorda la vicenda di Renata Fonte uccisa il 31 marzo 1984, all'età di soli 33 anni, per aver portato avanti una coraggiosa battaglia di legalità per la tutela del paesaggio e dell'ambiente di Porto Selvaggio: «Renata e la sua vita ci ricordano quanto sia importante per chi fa politica la cura e la tutela del paesaggio, ancora di più in un momento storico in cui il tema della sostenibilità ambientale non è più rimandabile».
La pianta di ibisco è stata adottata dallo stesso assessore alle Politiche di comunità Filograno, nel Viale dei Giusti a Serra Petrullo "Angelus Novus", sede della Fondazione promotrice dell'evento. «Conoscevo già la sua storia - ricorda Filograno - da quando, grazie all'associazione Libera Contro le Mafie, i nomi e le storie delle vittime innocenti delle mafie sono diventate patrimonio collettivo, esempio di coraggio e di impegno per chiunque voglia vivere e agire nel rispetto del bene comune».