Mario Albrizio: bisogna evitare il ritorno ad un sistema clientelare
Il mio sostegno lo darò soltanto a colui che farà il bene di Ruvo
giovedì 9 giugno 2016
12.36
«Bisogna evitare il ritorno al un sistema clientelare». Questo il commento del candidato sindaco Mario Albrizio dopo il voto delle amministrative di domenica scorsa. «La mia personale posizione è che le due candidature rimaste non siano equivalenti, se non nel fatto che la Città ha rinunciato a osare, a scegliere l'alternativa di radicale rinnovamento che era finalmente possibile».
«Detto questo - continua Albrizio - ritengo che il rischio di ritorno a un sistema ancora più opaco e spietatamente clientelare sia da evitare come priorità. Ripeto che è la mia posizione personale. Che non è l'unica. Il Movimento poi deciderà. Mi auguro che nel frattempo dall'altra parte giungano segnali di disponibilità. E non mi riferisco a poltrone o altre vergognose simili trattative, che spero vengano evitate a priori con chiunque; ma a impegni precisi su punti rilevanti del nostro programma, sui quali a mio avviso dovrebbe essere teoricamente facile trovare convergenze. Penso per esempio alla Cultura, ma anche al Lavoro Minimo Familiare Garantito».
«In questi casi - conclude Albrizio - non credo che potremmo far mancare la nostra disponibilità. Senza contare l'ottimizzazione del patrimonio e l'abbattimento degli sprechi, che dovrebbero essere un must per tutti. Per noi lo sono».
«Detto questo - continua Albrizio - ritengo che il rischio di ritorno a un sistema ancora più opaco e spietatamente clientelare sia da evitare come priorità. Ripeto che è la mia posizione personale. Che non è l'unica. Il Movimento poi deciderà. Mi auguro che nel frattempo dall'altra parte giungano segnali di disponibilità. E non mi riferisco a poltrone o altre vergognose simili trattative, che spero vengano evitate a priori con chiunque; ma a impegni precisi su punti rilevanti del nostro programma, sui quali a mio avviso dovrebbe essere teoricamente facile trovare convergenze. Penso per esempio alla Cultura, ma anche al Lavoro Minimo Familiare Garantito».
«In questi casi - conclude Albrizio - non credo che potremmo far mancare la nostra disponibilità. Senza contare l'ottimizzazione del patrimonio e l'abbattimento degli sprechi, che dovrebbero essere un must per tutti. Per noi lo sono».