Maria Pia Romano presenta "Dimmi a che serve restare"
Apuntamento giovedì alle 18 a Palazzo Caputi
mercoledì 23 novembre 2016
7.59
Ancora un romanzo protagonista del sesto appuntamento di Evoluzioni Libri, la rassegna letteraria organizzata dall'Assessorato alla cultura del Comune di Ruvo.
Giovedì 24 novembre alle ore 18.00, nella Sala Conferenze di Palazzo Caputi,
Maria Pia Romano presenta il libro:
"Dimmi a che serve restare"
Il grillo Editore
A discuterne con l'autrice Maria Stragapede, reading teatrale a cura di Kuziba.
Ingresso libero.
Dettagli sulla pagina Facebook: Evoluzioni Libri #2
Il libro: Estate 2005: due amici, uno neopatentato, l'altro non ancora maggiorenne, decidono di trascorrere una giornata in spiaggia e poi di andare al concerto dei Negramaro a Gallipoli. Adorano quella band e conoscono a memoria tutte le canzoni, ma per uno scherzo del destino non arriveranno mai a quel concerto.
Trascorrono gli anni: l'assenza diventa presenza nel racconto di chi ha amato. Un uomo rivive attraverso i sogni segreti di suo figlio, che si inventa un nome e degli amici immaginari per sfuggire alla paura; attraverso il ricordo del padre, che nel dialogo con il mare affonda le sue malinconie di genitore che vive il lutto più atroce; attraverso i pensieri della donna che lo ha amato per dieci anni, in punta di piedi, scegliendo di restare sullo sfondo.
"Dimmi a che serve restare" è un romanzo ambientato nel Salento, che con i suoi colori e la sua musica diventa luogo dell'anima dei personaggi, anime inquiete in cerca di risposte. Che la vita dà solo quando smetti di chiedere.
L'autrice: Campana di nascita, ma pugliese di adozione, Maria Pia Romano, ha al suo attivo quattro raccolte di poesie, "Linfa" (LiberArs, 1998), "L'estraneo" (Manni, 2005), "Il funambolo sull'erba blu", (Besa 2008) e "La settima stella" (Besa 2008) e i romanzi "Onde di Follia" (Besa 2006), L'anello inutile (Besa 2011-2012-215) - che ha ottenuto le Tre penne di Billy il Vizio di leggere, Rai 1, ed è stato finalista al Premio Nabokov - e La cura dell'attesa (Lupo 2013), vincitore Premio Libriamola 2013, Premio Carver, Premio Il Tombolo Città di Cantù e Premio Città di Mesagne.
Ha ricevuto riconoscimenti in campo nazionale e internazionale per i suoi lavori. Le sue poesie sono inserite nel Museo della Poesia di Perla Cacciaguerra a Cesa. è stata tradotta da Amina Di Munno e Cassio Junqueira per il festival della letteratura italiana in Brasile del 2011. Ha al suo attivo anche un'intensa attività giornalistica con testate nazionali e regionali, e si occupa di comunicazione pubblica.
Giovedì 24 novembre alle ore 18.00, nella Sala Conferenze di Palazzo Caputi,
Maria Pia Romano presenta il libro:
"Dimmi a che serve restare"
Il grillo Editore
A discuterne con l'autrice Maria Stragapede, reading teatrale a cura di Kuziba.
Ingresso libero.
Dettagli sulla pagina Facebook: Evoluzioni Libri #2
Il libro: Estate 2005: due amici, uno neopatentato, l'altro non ancora maggiorenne, decidono di trascorrere una giornata in spiaggia e poi di andare al concerto dei Negramaro a Gallipoli. Adorano quella band e conoscono a memoria tutte le canzoni, ma per uno scherzo del destino non arriveranno mai a quel concerto.
Trascorrono gli anni: l'assenza diventa presenza nel racconto di chi ha amato. Un uomo rivive attraverso i sogni segreti di suo figlio, che si inventa un nome e degli amici immaginari per sfuggire alla paura; attraverso il ricordo del padre, che nel dialogo con il mare affonda le sue malinconie di genitore che vive il lutto più atroce; attraverso i pensieri della donna che lo ha amato per dieci anni, in punta di piedi, scegliendo di restare sullo sfondo.
"Dimmi a che serve restare" è un romanzo ambientato nel Salento, che con i suoi colori e la sua musica diventa luogo dell'anima dei personaggi, anime inquiete in cerca di risposte. Che la vita dà solo quando smetti di chiedere.
L'autrice: Campana di nascita, ma pugliese di adozione, Maria Pia Romano, ha al suo attivo quattro raccolte di poesie, "Linfa" (LiberArs, 1998), "L'estraneo" (Manni, 2005), "Il funambolo sull'erba blu", (Besa 2008) e "La settima stella" (Besa 2008) e i romanzi "Onde di Follia" (Besa 2006), L'anello inutile (Besa 2011-2012-215) - che ha ottenuto le Tre penne di Billy il Vizio di leggere, Rai 1, ed è stato finalista al Premio Nabokov - e La cura dell'attesa (Lupo 2013), vincitore Premio Libriamola 2013, Premio Carver, Premio Il Tombolo Città di Cantù e Premio Città di Mesagne.
Ha ricevuto riconoscimenti in campo nazionale e internazionale per i suoi lavori. Le sue poesie sono inserite nel Museo della Poesia di Perla Cacciaguerra a Cesa. è stata tradotta da Amina Di Munno e Cassio Junqueira per il festival della letteratura italiana in Brasile del 2011. Ha al suo attivo anche un'intensa attività giornalistica con testate nazionali e regionali, e si occupa di comunicazione pubblica.