Maria Maddalena Spada, botta e risposta tra Fisascat e Sindaco
Il sindacato: «Chiarezza». Il sindaco: «Vuota polemica»
martedì 3 ottobre 2017
15.30
Acceso botta e risposta tra la Fisascat Cisl Bari e il sindaco di Ruvo Pasquale Chieco in merito ad una nota diffusa dal sindacato per chiedere chiarezza in merito alla riapertura della casa di riposo "Maria Maddalena Spada", avvenuta poche settimane fa.
Nella nota a firma della segreteria barese del sindacato, diffusa da alcuni organi di stampa, si fa riferimento alla richiesta di «un urgente incontro, fino a oggi negato, per dare una risposta seria e concreta ai lavoratori e ai cittadini in ordine alla riapertura della casa di riposo "Maria Maddalena Spada". In caso di mancata risposta entro cinque giorni, il sindacato dichiara di voler segnalare la questione alla competente Autorità giudiziaria, anche contabile, per la ricerca di eventuali responsabilità sia penali che erariali per la ritardata riapertura e successivamente alla Corte dei Conti di Bari».
Secondo quanto riferito dal sindacato i due enti che si sono aggiudicati il bando, la Senis Hospes e la Mediterranea Onlus, non avrebbero dato ai lavoratori alcun segnale concreto di riapertura, contestando al sindaco di aver intrattenuto colloqui sindacali soltanto con la CGIL.
«A tutt'oggi – spiega Miriam Ruta della segreteria Fisascat - vi è una sola drammatica verità, ossia che la Naspi è già scaduta, e che i lavoratori sono a serio rischio occupazionale, non avendo, nelle more, trovato altra collocazione; per cui sia il Comune di Ruvo di Puglia che la Senis Hospes stanno ancora una volta mostrando il più vivo disinteresse per l'interesse sia degli anziani della città, potenzialmente interessati a tale servizio sociale, sia per i disabili, sia per il destino dei lavoratori».
«Da quando la Senis Hospes ha preso possesso della struttura – denuncia ancora il sindacato -, all'interno vi è un'impiegata che sta lì tutto il giorno per sperare di captare potenziali ospiti, mentre dovrebbe essere anche il Comune - in base alla convenzione - a destinarli senza indugio in quella sede», ritenendo «quasi impossibile che non vi siano anziani e disabili che hanno bisogno di beneficiare dei servizi della "Maria Maddalena Spada"».
Non si è fatta attendere la replica del primo cittadino che, con una nota stampa, ha affermato: «La Fisascat CISL interviene in modo pesantemente e inutilmente aggressivo, nuovamente, sulla vicenda della Residenza socio-assistenziale "M.M.Spada" di Ruvo di Puglia, proponendo una ricostruzione dei fatti approssimativa e carente. A conferma, ancora una volta, dell'impressione di una organizzazione sindacale presa dalla volontà di fare polemica piuttosto che di attivare un tavolo di confronto per assumere informazioni, che oggi evidentemente non ha, e affrontare la questione dei lavoratori operanti presso la Casa di Riposo Spada e licenziati due anni fa.
Vi è, infatti, un punto ineludibile in questa vicenda: al contrario di quanto falsamente affermato nella nota odierna della Fisascat, l'Amministrazione Comunale si è sempre preoccupata dei lavoratori a suo tempo licenziati e, pur nella scelta di ricorrere alla selezione pubblica del nuovo operatore al quale affidare la struttura socio-assistenziale, ha creato le condizioni per assicurare loro una soluzione occupazionale.
Ciò che sta avvenendo proprio in questi giorni, posto che - ottenute le ultime autorizzazioni sanitarie - la RSA Spada è stata finalmente consegnata alla Senis-Hospes, vincitrice della gara, che ha avviato le attività per l'apertura della residenza socio-assistenziale.
Del resto, anche su questo fatto incontrovertibile, la nota Fisascat si segnala per una vuota polemica posto che, al contrario di quanto denunciato dalla sigla sindacale, nella individuazione degli utenti della struttura i servizi sociali comunali stanno affiancando e supportando il nuovo gestore, proprio al fine di arrivare quanto prima a fornire ai cittadini il servizio residenziale in questione.
Ricordo qui che anche sulle questioni del lavoro, questa Amministrazione ha sempre scelto il dialogo e la condivisione come proprio metodo operativo, e confermo anche per il futuro la nostra ampia disponibilità a collaborare con le forze sindacali e le associazioni di categoria animate da spirito costruttivo, per la soluzione dei problemi occupazionali del nostro territorio, nell'interesse dei lavoratori ruvesi e alle loro famiglie».
Nella nota a firma della segreteria barese del sindacato, diffusa da alcuni organi di stampa, si fa riferimento alla richiesta di «un urgente incontro, fino a oggi negato, per dare una risposta seria e concreta ai lavoratori e ai cittadini in ordine alla riapertura della casa di riposo "Maria Maddalena Spada". In caso di mancata risposta entro cinque giorni, il sindacato dichiara di voler segnalare la questione alla competente Autorità giudiziaria, anche contabile, per la ricerca di eventuali responsabilità sia penali che erariali per la ritardata riapertura e successivamente alla Corte dei Conti di Bari».
Secondo quanto riferito dal sindacato i due enti che si sono aggiudicati il bando, la Senis Hospes e la Mediterranea Onlus, non avrebbero dato ai lavoratori alcun segnale concreto di riapertura, contestando al sindaco di aver intrattenuto colloqui sindacali soltanto con la CGIL.
«A tutt'oggi – spiega Miriam Ruta della segreteria Fisascat - vi è una sola drammatica verità, ossia che la Naspi è già scaduta, e che i lavoratori sono a serio rischio occupazionale, non avendo, nelle more, trovato altra collocazione; per cui sia il Comune di Ruvo di Puglia che la Senis Hospes stanno ancora una volta mostrando il più vivo disinteresse per l'interesse sia degli anziani della città, potenzialmente interessati a tale servizio sociale, sia per i disabili, sia per il destino dei lavoratori».
«Da quando la Senis Hospes ha preso possesso della struttura – denuncia ancora il sindacato -, all'interno vi è un'impiegata che sta lì tutto il giorno per sperare di captare potenziali ospiti, mentre dovrebbe essere anche il Comune - in base alla convenzione - a destinarli senza indugio in quella sede», ritenendo «quasi impossibile che non vi siano anziani e disabili che hanno bisogno di beneficiare dei servizi della "Maria Maddalena Spada"».
Non si è fatta attendere la replica del primo cittadino che, con una nota stampa, ha affermato: «La Fisascat CISL interviene in modo pesantemente e inutilmente aggressivo, nuovamente, sulla vicenda della Residenza socio-assistenziale "M.M.Spada" di Ruvo di Puglia, proponendo una ricostruzione dei fatti approssimativa e carente. A conferma, ancora una volta, dell'impressione di una organizzazione sindacale presa dalla volontà di fare polemica piuttosto che di attivare un tavolo di confronto per assumere informazioni, che oggi evidentemente non ha, e affrontare la questione dei lavoratori operanti presso la Casa di Riposo Spada e licenziati due anni fa.
Vi è, infatti, un punto ineludibile in questa vicenda: al contrario di quanto falsamente affermato nella nota odierna della Fisascat, l'Amministrazione Comunale si è sempre preoccupata dei lavoratori a suo tempo licenziati e, pur nella scelta di ricorrere alla selezione pubblica del nuovo operatore al quale affidare la struttura socio-assistenziale, ha creato le condizioni per assicurare loro una soluzione occupazionale.
Ciò che sta avvenendo proprio in questi giorni, posto che - ottenute le ultime autorizzazioni sanitarie - la RSA Spada è stata finalmente consegnata alla Senis-Hospes, vincitrice della gara, che ha avviato le attività per l'apertura della residenza socio-assistenziale.
Del resto, anche su questo fatto incontrovertibile, la nota Fisascat si segnala per una vuota polemica posto che, al contrario di quanto denunciato dalla sigla sindacale, nella individuazione degli utenti della struttura i servizi sociali comunali stanno affiancando e supportando il nuovo gestore, proprio al fine di arrivare quanto prima a fornire ai cittadini il servizio residenziale in questione.
Ricordo qui che anche sulle questioni del lavoro, questa Amministrazione ha sempre scelto il dialogo e la condivisione come proprio metodo operativo, e confermo anche per il futuro la nostra ampia disponibilità a collaborare con le forze sindacali e le associazioni di categoria animate da spirito costruttivo, per la soluzione dei problemi occupazionali del nostro territorio, nell'interesse dei lavoratori ruvesi e alle loro famiglie».