Maltempo, disastro nelle campagne pugliesi: gravi danni alle ciliege
Coldiretti Puglia: «Da rivedere il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale»
lunedì 13 maggio 2019
9.41
Bombe d'acqua, raffiche di vento fino a 120 chilometri orari e grandinate killer hanno caratterizzato la 'maledetta primavera' 2019 che sta provocando danni in campagna a produzioni agricole e alle strutture. E' quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti Puglia, in riferimento all'ultima ondata straordinaria di maltempo che sta attraversando l'Italia, dopo un inverno in cui sono cadute in Italia 1/3 di precipitazioni in meno, secondo l'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr.
"La bufera di vento nei giorni di Pasqua e Pasquetta ha arrecato gravi danni ai vigneti in provincia di Bari, sempre ad aprile una grandinata di inusitata violenza in provincia di Taranto ha colpito oliveti e vigneti, compromettendone in alcuni casi i germogli. Per non parlare della grandinata che ha danneggiato le produzioni e finanche le serre in provincia di Lecce con campi e strade praticamente imbiancati e pericolose lastre di ghiaccio che hanno reso impraticabili i percorsi nelle aree rurali. Oggi si teme per le ciliegie, la cui raccolta ha subito una battuta d'arresto per le forti piogge, con il rischio che il prodotto delicatissimo ne risenta", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Puglia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – dice Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con pesanti costi a carico dell'agricoltura, tra perdite della produzione e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
"La bufera di vento nei giorni di Pasqua e Pasquetta ha arrecato gravi danni ai vigneti in provincia di Bari, sempre ad aprile una grandinata di inusitata violenza in provincia di Taranto ha colpito oliveti e vigneti, compromettendone in alcuni casi i germogli. Per non parlare della grandinata che ha danneggiato le produzioni e finanche le serre in provincia di Lecce con campi e strade praticamente imbiancati e pericolose lastre di ghiaccio che hanno reso impraticabili i percorsi nelle aree rurali. Oggi si teme per le ciliegie, la cui raccolta ha subito una battuta d'arresto per le forti piogge, con il rischio che il prodotto delicatissimo ne risenta", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Puglia dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – dice Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con pesanti costi a carico dell'agricoltura, tra perdite della produzione e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
Da marzo a novembre del 2018 sono stati 11 i tornado e le trombe d'aria che si sono abbattuti sulla Puglia – segnala Coldiretti – a marzo a Lecce, ad aprile a Lequile, a giugno a Santo Spirito di Bari e a San Foca, a settembre a Salice Salentino, a novembre a Taurisano, Martina, Manduria e in provincia di Brindisi e a Parabita, secondo i dati ESWD, l'anagrafe europea degli eventi meteo estremi come tornado, bombe d'acqua, trombe d'aria, tempeste di fulmini.
Da rivedere a fondo il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi "ma anche il meccanismo assicurativo deve essere rivisto – conclude il presidente Muraglia – perché le polizze multirischio non coprono assolutamente le colture dagli eventi estremi che si stanno verificando a causa della tropicalizzazione del clima, oltre ad essere eccessivamente onerose. Anche i periodi in cui possono essere stipulate le polizze non sono più rispondenti alle necessità degli agricoltori".
Da rivedere a fondo il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale che così com'è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi "ma anche il meccanismo assicurativo deve essere rivisto – conclude il presidente Muraglia – perché le polizze multirischio non coprono assolutamente le colture dagli eventi estremi che si stanno verificando a causa della tropicalizzazione del clima, oltre ad essere eccessivamente onerose. Anche i periodi in cui possono essere stipulate le polizze non sono più rispondenti alle necessità degli agricoltori".