Il maltempo non ha fermato la Madonna di Calentano
Nonostante le cattive condizioni atmosferiche, la chiesetta medioevale del Borgo di Calentano si è popolata di fedeli
lunedì 10 aprile 2023
20.00
Si rinnova la tradizione per i ruvesi del Lunedì di Pasquetta a Calentano.
Dalla mattina nonostante le cattive condizioni atmosferiche, la chiesetta medioevale del Borgo di Calentano si è popolata di fedeli.
Il Santuario di Santa Maria di Calentano di Ruvo di Puglia è stata realizzata nel Medioevo e da una attestazione del 1174, in un atto di compravendita, si legge «terra cum olivis ecclesie sancte Marie Calentani.
Nel Santuario ci sono alcuni riferimenti a San Francesco, come in una graziosa nicchia e una statua che ritrae il Santo e il lupo. Secondo una leggenda popolare San Francesco potrebbe aver sostato in questo luogo durante il suo viaggio.
Il Santuario racchiuso in una splendida cornice naturale, ricca di mandorli in fiore e secolari ed argentei ulivi, rivela la sua storia che si perde nella notte dei tempi.
Carlo I D'Angiò concesse tale casale (con regio decreto del 1269) a Rodulfus de Colant, feudatario di Ruvo. Dal nome del suo possessore De Colant è probabilmente derivato il nome "Calentanus"che significa "possedimento del De Colant", in quanto "anus" significa "tenimento".
Da Antonio Jatta si apprende che il casale passò poi a Bernardo nel 1720, quindi ad Arnolfo nel 1272 e poi al figlio Giannotto.
In realtà la storia di Calentano è ben più antica, la prima citazione risale ad un atto di compravendita del 1174: "Terra cum olivis ecclesie sancte Marie Calentani". Inoltre i documenti ci rivelano una incredibile sorpresa: all'inizio del XIII secolo il casale era una domus templare.
Dell'esistenza di una precettoria a Ruvo si ha notizia in due documenti del 1204 e 1205 redatti a Molfetta. I Templari dovevano possedere delle terre in zone molto estese o comunque assai fertili, tanto da attirare la cupidigia di signorotti locali nella seconda metà del XIII secolo. Importante testimonianza dell'indubbia presenza dei templari a Calentano è una croce templare, scolpita sull'architrave di una sala del complesso architettonico. Attribuibili ad " un maestro Templare".
La canonica e l'annesso santuario sono circondati da alcuni ruderi, tra i quali le vestigia di una casa baronale e un'abitazione per il vescovo di Ruvo.
Nel 1553 si stabilì di organizzare la festa dell'Annunziata nella "feria tertia" dopo Pasqua con l'obbligo, da parte del clero, di recarsi a Calentano per la solenne celebrazione della messa da parte del Vescovo della diocesi.
La devozione alla Madonna di Calentano non si è mai affievolita, a parte la celebrazione della messa festiva per l'Annunziata, innumerevoli sono le comitive di giovani e le famiglie che la domenica si recano presso l'antichissimo santuario per trascorrere alcune ore in totale serenità e tranquillità.
Dalla mattina nonostante le cattive condizioni atmosferiche, la chiesetta medioevale del Borgo di Calentano si è popolata di fedeli.
Il Santuario di Santa Maria di Calentano di Ruvo di Puglia è stata realizzata nel Medioevo e da una attestazione del 1174, in un atto di compravendita, si legge «terra cum olivis ecclesie sancte Marie Calentani.
Nel Santuario ci sono alcuni riferimenti a San Francesco, come in una graziosa nicchia e una statua che ritrae il Santo e il lupo. Secondo una leggenda popolare San Francesco potrebbe aver sostato in questo luogo durante il suo viaggio.
Il Santuario racchiuso in una splendida cornice naturale, ricca di mandorli in fiore e secolari ed argentei ulivi, rivela la sua storia che si perde nella notte dei tempi.
Carlo I D'Angiò concesse tale casale (con regio decreto del 1269) a Rodulfus de Colant, feudatario di Ruvo. Dal nome del suo possessore De Colant è probabilmente derivato il nome "Calentanus"che significa "possedimento del De Colant", in quanto "anus" significa "tenimento".
Da Antonio Jatta si apprende che il casale passò poi a Bernardo nel 1720, quindi ad Arnolfo nel 1272 e poi al figlio Giannotto.
In realtà la storia di Calentano è ben più antica, la prima citazione risale ad un atto di compravendita del 1174: "Terra cum olivis ecclesie sancte Marie Calentani". Inoltre i documenti ci rivelano una incredibile sorpresa: all'inizio del XIII secolo il casale era una domus templare.
Dell'esistenza di una precettoria a Ruvo si ha notizia in due documenti del 1204 e 1205 redatti a Molfetta. I Templari dovevano possedere delle terre in zone molto estese o comunque assai fertili, tanto da attirare la cupidigia di signorotti locali nella seconda metà del XIII secolo. Importante testimonianza dell'indubbia presenza dei templari a Calentano è una croce templare, scolpita sull'architrave di una sala del complesso architettonico. Attribuibili ad " un maestro Templare".
La canonica e l'annesso santuario sono circondati da alcuni ruderi, tra i quali le vestigia di una casa baronale e un'abitazione per il vescovo di Ruvo.
Nel 1553 si stabilì di organizzare la festa dell'Annunziata nella "feria tertia" dopo Pasqua con l'obbligo, da parte del clero, di recarsi a Calentano per la solenne celebrazione della messa da parte del Vescovo della diocesi.
La devozione alla Madonna di Calentano non si è mai affievolita, a parte la celebrazione della messa festiva per l'Annunziata, innumerevoli sono le comitive di giovani e le famiglie che la domenica si recano presso l'antichissimo santuario per trascorrere alcune ore in totale serenità e tranquillità.