Luci e suoni in città. Arriva il Natale laico a Ruvo
Quello che viene rappresentato è un paese di accoglienza
venerdì 2 dicembre 2016
07.23
E' tutto pronto. Luci e suoni d'artista inizia oggi. E con l'eccenzionali decorazioni natalizie, si inaugura con il teatro e la musica. Perché Ruvo è questa: è cultura, è musica. Ma soprattutto è accoglienza. Da oggi fino al 10 Gennaio 2017 saranno queste le decorazioni che ci faranno luce.
Siamo una terra di passaggio. Al centro dl mediterraneo. Abbiamo le braccia aperte verso il sud del mondo. E ci lasciamo contagiare e contaminare da millenni ormai. Siamo il frutto di un crogiuolo di culture e tradizioni. Lo stesso Gesù bambino arriva dall'altra parte del Mediterraneo. E tutto questo è stato rappresentato nelle decorazioni natalizie apparse in pochi giorni nel centro storico. Niente stelle comete, angioletti, slitte e babbi natale. Quest'anno il Natale assume un significato più laico, ma allo stesso tempo più spirituale ed intimo.
Sono tre i temi fondamentali di questo natale partorito da una idea dell'art director Vittorio Palumbo e realizzata nell'ambito di evoluzioni, nei laboratori de La Capagrossa coworking e i laboratori Tané. Numerosissime le collaborazioni delle associazioni sul territorio. Venti giorni di attività indefessa per riuscire a raggiungere il risultato.
E il risultato sono uno stormo di grandi uccelli migranti, una flotta di barche fluttuanti e un'orchestra di strumenti musicali. Perché siamo terra che accoglie, che abbraccia, che contagia e si fa contagiare.
Gli strumenti musicali e le barche sono state costruite da legno e tnt (tessuto non tessuto), gli uccelli semplicemente con lo scotch. I laboratori che sono durati una ventina di giorni hanno visto la collaborazione di un centinaio si persone. Molti ragazzi, bambini ma soprattutto moltissimi adulti che in questa occasione si sono messi in gioco, hanno provato l'ebrezza della condivisione, si sono sentiti utili e apprezzati.
In quelle sculture, nelle barche di piazza Matteotti, nello stormo migrante di via De Gasperi e via Vittorio Veneto, nell'orchestra fluttuante di via Cattedrale c'è la testa, il cuore, la passione, l'ingegno, l'entusiamo di un folto gruppo di ruvesi (e non) che si sta prodigando per la propria città.
E se non è questo lo spirito natalizio che vogliamo, l'evoluzione che porta al cambiamento, la festa nei cuori, la solidarietà degli animi, allora Natale non arriverà mai.
Siamo una terra di passaggio. Al centro dl mediterraneo. Abbiamo le braccia aperte verso il sud del mondo. E ci lasciamo contagiare e contaminare da millenni ormai. Siamo il frutto di un crogiuolo di culture e tradizioni. Lo stesso Gesù bambino arriva dall'altra parte del Mediterraneo. E tutto questo è stato rappresentato nelle decorazioni natalizie apparse in pochi giorni nel centro storico. Niente stelle comete, angioletti, slitte e babbi natale. Quest'anno il Natale assume un significato più laico, ma allo stesso tempo più spirituale ed intimo.
Sono tre i temi fondamentali di questo natale partorito da una idea dell'art director Vittorio Palumbo e realizzata nell'ambito di evoluzioni, nei laboratori de La Capagrossa coworking e i laboratori Tané. Numerosissime le collaborazioni delle associazioni sul territorio. Venti giorni di attività indefessa per riuscire a raggiungere il risultato.
E il risultato sono uno stormo di grandi uccelli migranti, una flotta di barche fluttuanti e un'orchestra di strumenti musicali. Perché siamo terra che accoglie, che abbraccia, che contagia e si fa contagiare.
Gli strumenti musicali e le barche sono state costruite da legno e tnt (tessuto non tessuto), gli uccelli semplicemente con lo scotch. I laboratori che sono durati una ventina di giorni hanno visto la collaborazione di un centinaio si persone. Molti ragazzi, bambini ma soprattutto moltissimi adulti che in questa occasione si sono messi in gioco, hanno provato l'ebrezza della condivisione, si sono sentiti utili e apprezzati.
In quelle sculture, nelle barche di piazza Matteotti, nello stormo migrante di via De Gasperi e via Vittorio Veneto, nell'orchestra fluttuante di via Cattedrale c'è la testa, il cuore, la passione, l'ingegno, l'entusiamo di un folto gruppo di ruvesi (e non) che si sta prodigando per la propria città.
E se non è questo lo spirito natalizio che vogliamo, l'evoluzione che porta al cambiamento, la festa nei cuori, la solidarietà degli animi, allora Natale non arriverà mai.