Luce sui tesori artistici delle chiese ruvesi

Nel libro “Mi-Ka-El – Chi è come Dio? La chiesa di San Michele Arcangelo a Ruvo di Puglia”

giovedì 30 agosto 2018 12.31
Mario Di Puppo, Francesco Di Palo e Angelo Tedone. Tre cultori della bellezza dell'arte ed esperti conoscitori della storia dell'arte locale, autori del libro edito da Adda Editore "Mi-Ka-El – Chi è come Dio? La chiesa di San Michele Arcangelo a Ruvo di Puglia", hanno scelto di dedicare i proventi della vendita del loro libro al restauro dell'altare di Sant'Antonio o dei dipinti della Chiesa di San Michele di Ruvo di Puglia.

Il libro è stato presentato nei giorni scorsi per la seconda volta a Ruvo di Puglia, alla presenza di Mimma Gattulli, segretaria generale del Consiglio Regionale della Puglia. Il Consiglio Regionale pugliese, infatti, è il promotore della linea "Leggi la Puglia", di cui il libro fa parte.

A coordinare i lavori del convegno è stato Francesco Picca, direttore della Pinacoteca Comunale. Interessante il passaggio in apertura di Mimma Gattulli: una lezione ampia e interessante che individua legami e accostamenti tra il Vaso di Talos e il Narciso di Caravaggio, tra San Michele Arcangelo ed Eracle. «Un sottile filo rosso lega il vaso di Talos il Narciso di Caravaggio e la disposizione di Cristo dello stesso autore:la morte del mito e nel rito e il valore dei corpi.La morte mai colta nel suo attimo fuggente ma negli istanti precedenti o seguenti consegnati all'eternità» fa notare la dott.ssa Gattulli.

Il volume, lo ricordiamo, rappresenta la prima indagine storica, architettonica e pittorica della Chiesa di San Michele Arcangelo completa ed accurata, anche per le foto a tutta pagina di Giuseppe Ciliberti e contiene alcune notizie inedite come il nome dell'architetto che ricostruì l'edificio dopo il terremoto del 1732.

Il libro disvela i tesori della chiesa tardobarocca costruita dall'Ordine dei minori francescani si dice per volontà dello stesso San Francesco e che ha svolto una importante ruolo per lo sviluppo della locale civitas. Degne di nota sono anche le reliquie di Sant'Aurelio e San Gaudenzio il cui arrivo ha rappresentato un momento di festa e di devozione. Particolare attenzione è dedicata alle tele di Gaspare Hovic, un pittore fiammingo attivo nel nostro territorio dedicate alla Madonna di Costantinopoli e alla Adorazione dei Magi poste l'una sull'altare maggiore e l'altra sulla porta di accesso visibile al visitatore solo al momento dell'uscita e dopo la sua permanenza all'interno della chiesa quasi a rappresentare un monito al pellegrino: l'adorazione di Gesù è il viatico della nostra vita.