Libri come spazzatura, disposto il blocco della pubblicità dell'Asipu
L'azienda del Comune di Corato si è scusata
sabato 23 febbraio 2019
17.17
Le scuse alla fine sono arrivate. L'Asipu ha preso atto del fatto che derubricare un libro a un rifiuto non è stata una scelta comunicativa felice e ha scelto di coprire i manifesti contestati in maniera quasi del tutto unanime e ben oltre i confini locali.
Da questa mattina il grande cartellone che paragonava i libri a dei beni "non durevoli" e quindi a dei rifiuti, presenta due chiazze bianche. La pubblicità "regresso" non c'è più. Anche l'amministrazione comunale di Ruvo di Puglia ha chiesto la rimozione del cartellone e ha bloccato la campagna pubblicitaria.
Con una nota inviata alla stampa locale, l'Asipu ha voluto chiarire che «La campagna è stata sviluppata dalla società autonomamente. Il logo del comune ne indica esclusivamente la destinazione atteso che la società opera su 4 comuni». Di fatto l'Asipu si assume tutta la responsabilità dell'accaduto, sollevando così il Comune , giacché sui manifesti era presente appunto il logo del Comune.
Inoltre si chiarisce che: «Nelle intenzioni il riferimento è al materiale costituente il libro e non agli aspetti culturali per i quali si nutre la massima considerazione.Il manifesto è stato coperto, nell'attesa di fornire ulteriori elementi a chiarimento. La sovrapposizione tra valore culturale dei libri e finalità della campagna ha ingenerato una percezione negativa per la quale ci scusiamo essendo lungi dalle nostre intenzioni».
Nella giornata di ieri l'immagine del manifesto, affisso a Corato, ha fatto il giro dei social network diventando virale e raccogliendo l'indignazione della cittadinanza e di intellettuali di tutta Italia che ne richiedevano la rimozione.
Da questa mattina il grande cartellone che paragonava i libri a dei beni "non durevoli" e quindi a dei rifiuti, presenta due chiazze bianche. La pubblicità "regresso" non c'è più. Anche l'amministrazione comunale di Ruvo di Puglia ha chiesto la rimozione del cartellone e ha bloccato la campagna pubblicitaria.
Con una nota inviata alla stampa locale, l'Asipu ha voluto chiarire che «La campagna è stata sviluppata dalla società autonomamente. Il logo del comune ne indica esclusivamente la destinazione atteso che la società opera su 4 comuni». Di fatto l'Asipu si assume tutta la responsabilità dell'accaduto, sollevando così il Comune , giacché sui manifesti era presente appunto il logo del Comune.
Inoltre si chiarisce che: «Nelle intenzioni il riferimento è al materiale costituente il libro e non agli aspetti culturali per i quali si nutre la massima considerazione.Il manifesto è stato coperto, nell'attesa di fornire ulteriori elementi a chiarimento. La sovrapposizione tra valore culturale dei libri e finalità della campagna ha ingenerato una percezione negativa per la quale ci scusiamo essendo lungi dalle nostre intenzioni».
Nella giornata di ieri l'immagine del manifesto, affisso a Corato, ha fatto il giro dei social network diventando virale e raccogliendo l'indignazione della cittadinanza e di intellettuali di tutta Italia che ne richiedevano la rimozione.