Le ragioni dell'assessora Filograno e il perché del rigetto delle sue dimissioni
L'assessora respinge le insinuazioni di social, giornali e opposizione
giovedì 7 settembre 2017
18.32
«Sono una persona onesta e non voglio che si abbia una visione sbagliata di me». Sono le parole conclusive di un lungo discorso fatto davanti ai giornalisti dall'assessora Monica Filograno, accusata di aver partecipato ad un "weekend" con i soldi dei cittadini, facendosi rimborsare le spese sostenute per la trasferta a L'Aquila per il festival della Partecipazione tenutosi lo scorso Luglio. Un rimborso che l'assessora dovrà restituire a causa di un errore di procedura che ha reso nulla la determina del segretario generale.
Ciò che ha amareggiato l'assessora è il clima «pessimo, violento, volgare e invivibile» che si è respirato nelle ultime 24 ore e che ha l'amaro sapore di un attacco esacerbato. L'assessora si è detta anche dispiaciuta delle insinuazioni apparse sui social e su alcuni giornali. «Reazioni censurabili» si è detto ad apertura della conferenza stampa, che non terrebbero invece conto del costante ed intenso impegno profuso dalla stessa assessora in materia di Cultura e Pubblica Istruzione, oltre che, appunto Partecipazione.
Perché tra le deleghe conferite all'assessora Filograno c'è anche quella alla Partecipazione, motivo per il quale, previa autorizzazione verbale del sindaco, l'assessora si era recata a L'Aquila. Non un viaggio di piacere, fa sapere l'assessora, ma un vero e proprio impegno istituzionale. «In vacanza sarei andata al mare», puntualizza Monica Filograno, definendo la sua partecipazione alla manifestazione aquilana come «una opportunità da cogliere in linea con la scelta dell'amministrazione di seguire il metodo della partecipazione come metodo di governo».
Il programma, di alto respiro come certificato dal libretto che la stessa assessora stringeva tra le mani, era dunque una opportunità di formazione e apprendimento «perché ai convegni non si va solo come relatori ma soprattutto per imparare».
L'assessora Filograno ha fatto poi riferimento ad una serie di manifestazioni ed incontri di formazione, anche fuori regione, ai quali ha partecipato nella sua funzione di assessore non chiedendo rimborso alcuno. In un caso l'assessora riferisce di aver dormito in una tenda della Protezione Civile a costo 0 per l'ente.
Entrando nello specifico della polemica politica che ha portato alla presentazione delle dimissioni, rigettate dal Sindaco Chieco, Monica Filograno tiene a precisare: «Il sindaco era al corrente del mio viaggio a L'Aquila e mi aveva autorizzato verbalmente, ritenendo che potessi richiedere un rimborso per le spese sostenute. D'altro canto esiste un capitolo di bilancio destinato a spese di rappresentanza che è intonso, mai toccato nonostante le diverse attività».
L'assessora Filograno ammette poi di aver peccato di «ingenuità ed inesperienza» nel non verificare che tutti gli atti formali che l'autorizzassero alla richiesta del rimborso fossero stati esperiti. Perché il problema si è verificato per un fatto puramente tecnico e non politico. Mancava l'autorizzazione scritta del sindaco, così come previsto dalle regole.
L'assessora alla partecipazione chiarisce anche la vicenda legata al pernottamento in camera matrimoniale. «Avevo prenotato una matrimoniale sin da prima di sapere che sarei stata accompagnata. Il costo della camera matrimoniale era di 75euro, mentre della singola 60euro. Avendo pernottato per due notti la differenza di prezzo è di 30 euro. Si dimentica però di dire che le spese di vitto per tre giorni di permanenza da me documentate sono di un solo pasto. In tre giorni, avrei mangiato soltanto una volta?» precisa l'assessora, ricordando come in occasione di un altro viaggio alla BIT di Milano il Comune le abbia pagato solo il volo aereo e non il pernottamento.
Una lungo elenco di esempi illustrati solo per ribadire la buona fede di chi, per usare le parole del sindaco Chieco, fa poco più che «volontariato civico».
La presenza inattesa del sindaco in conferenza stampa è servito a ribadire la fiducia e la stima del primo cittadino nei confronti dell'assessora da lui nominata. «Le dimissioni dell'assessora Filograno sono un atto formale che mi chiama direttamente in causa. Un atto forte, intenso, anche sul piano emotivo. Rigetto le dimissioni dell'assessora per il lavoro che sta svolgendo, per la sua onestà e trasparenza. Non siamo abituati ad una arena così aggressiva completamente fuori luogo. Sarò accanto all'assessora e a tutte quelle persone che stanno lavorando per la città. Si ritorni ad un clima di confronto e di dialettica senza che sia esacerbata in maniera irragionevole» ha detto il primo cittadino.
Ciò che ha amareggiato l'assessora è il clima «pessimo, violento, volgare e invivibile» che si è respirato nelle ultime 24 ore e che ha l'amaro sapore di un attacco esacerbato. L'assessora si è detta anche dispiaciuta delle insinuazioni apparse sui social e su alcuni giornali. «Reazioni censurabili» si è detto ad apertura della conferenza stampa, che non terrebbero invece conto del costante ed intenso impegno profuso dalla stessa assessora in materia di Cultura e Pubblica Istruzione, oltre che, appunto Partecipazione.
Perché tra le deleghe conferite all'assessora Filograno c'è anche quella alla Partecipazione, motivo per il quale, previa autorizzazione verbale del sindaco, l'assessora si era recata a L'Aquila. Non un viaggio di piacere, fa sapere l'assessora, ma un vero e proprio impegno istituzionale. «In vacanza sarei andata al mare», puntualizza Monica Filograno, definendo la sua partecipazione alla manifestazione aquilana come «una opportunità da cogliere in linea con la scelta dell'amministrazione di seguire il metodo della partecipazione come metodo di governo».
Il programma, di alto respiro come certificato dal libretto che la stessa assessora stringeva tra le mani, era dunque una opportunità di formazione e apprendimento «perché ai convegni non si va solo come relatori ma soprattutto per imparare».
L'assessora Filograno ha fatto poi riferimento ad una serie di manifestazioni ed incontri di formazione, anche fuori regione, ai quali ha partecipato nella sua funzione di assessore non chiedendo rimborso alcuno. In un caso l'assessora riferisce di aver dormito in una tenda della Protezione Civile a costo 0 per l'ente.
Entrando nello specifico della polemica politica che ha portato alla presentazione delle dimissioni, rigettate dal Sindaco Chieco, Monica Filograno tiene a precisare: «Il sindaco era al corrente del mio viaggio a L'Aquila e mi aveva autorizzato verbalmente, ritenendo che potessi richiedere un rimborso per le spese sostenute. D'altro canto esiste un capitolo di bilancio destinato a spese di rappresentanza che è intonso, mai toccato nonostante le diverse attività».
L'assessora Filograno ammette poi di aver peccato di «ingenuità ed inesperienza» nel non verificare che tutti gli atti formali che l'autorizzassero alla richiesta del rimborso fossero stati esperiti. Perché il problema si è verificato per un fatto puramente tecnico e non politico. Mancava l'autorizzazione scritta del sindaco, così come previsto dalle regole.
L'assessora alla partecipazione chiarisce anche la vicenda legata al pernottamento in camera matrimoniale. «Avevo prenotato una matrimoniale sin da prima di sapere che sarei stata accompagnata. Il costo della camera matrimoniale era di 75euro, mentre della singola 60euro. Avendo pernottato per due notti la differenza di prezzo è di 30 euro. Si dimentica però di dire che le spese di vitto per tre giorni di permanenza da me documentate sono di un solo pasto. In tre giorni, avrei mangiato soltanto una volta?» precisa l'assessora, ricordando come in occasione di un altro viaggio alla BIT di Milano il Comune le abbia pagato solo il volo aereo e non il pernottamento.
Una lungo elenco di esempi illustrati solo per ribadire la buona fede di chi, per usare le parole del sindaco Chieco, fa poco più che «volontariato civico».
La presenza inattesa del sindaco in conferenza stampa è servito a ribadire la fiducia e la stima del primo cittadino nei confronti dell'assessora da lui nominata. «Le dimissioni dell'assessora Filograno sono un atto formale che mi chiama direttamente in causa. Un atto forte, intenso, anche sul piano emotivo. Rigetto le dimissioni dell'assessora per il lavoro che sta svolgendo, per la sua onestà e trasparenza. Non siamo abituati ad una arena così aggressiva completamente fuori luogo. Sarò accanto all'assessora e a tutte quelle persone che stanno lavorando per la città. Si ritorni ad un clima di confronto e di dialettica senza che sia esacerbata in maniera irragionevole» ha detto il primo cittadino.