La vicenda della statua Talos: ieri un incontro di FdI a Ruvo di Puglia
Cronistoria di una controversia tra Comune e Sovrintendenza
sabato 19 ottobre 2024
1.22
La vicenda della statua di Talos, che sta animando il Comune di Ruvo di Puglia, si è arricchita di un nuovo capitolo con il decreto sanzionatorio della Sovrintendenza, ricevuto il 24 settembre 2024. Durante una conferenza stampa indetta dai consiglieri di Fratelli d'Italia, si è ricostruita la complessa cronistoria di questo progetto controverso, nato nel 2020 con l'intento di omaggiare il gigante mitologico Talos, ma che oggi si trova al centro di un acceso dibattito tra istituzioni, cittadini e associazioni.
La nascita del progetto e le prime frizioni
Nel 2020 viene costituita l'associazione Talos, con l'idea di realizzare una statua raffigurante il gigante mitologico. L'artista incaricato del progetto è Max Di Gioia, con un valore stimato della scultura di 200 mila euro. Nell'aprile del 2021, vigilia delle elezioni comunali, il Comune di Ruvo di Puglia accetta la donazione della statua con la delibera n. 84/2021. Con incarico affidato all'architetto Sivo, poi candidata sotto un simbolo dell'allora candidato sindaco Chieco.
Il nodo centrale della vicenda è la locazione della statua, la cui collocazione doveva essere concordata tra il Comune e la Sovrintendenza. La prima proposta, Piazza Matteotti, viene bocciata dalla Sovrintendenza, che suggerisce uno spazio più adatto, come un parco o uno slargo privo di altri monumenti e soprattutto lontano dal centro storico, in quanto l'opera non architettonicamente conforme. Nonostante le indicazioni della Sovrintendenza, l'11 giugno 2022 il progetto viene presentato in pubblico.
L'alt di Pro Loco e opposizioni
Il 15 giugno del 2022 la Pro Loco di Ruvo interviene sulla questione con una valutazione severa sull'impatto della statua: l'opera viene giudicata eccessiva per il contesto storico della città. La valutazione indica un forte impatto visivo, ma scarsa capacità di integrazione con il contesto. A seguito di questo intervento, la Pro Loco scrive all'allora Ministro della Cultura Dario Franceschini per chiedere un blocco del progetto.
Il 21 luglio 2022, il Ministero della Cultura esprime un parere contrario alla locazione, confermato poi il 1° agosto, suggerendo di spostare la statua vicino ad una scuola, per far sentire i bambini legati al proprio territorio. Tuttavia, il Comune ribadisce l'impossibilità di tale soluzione per mancanza di spazi adeguati. Alla fine, viene scelta Piazza Dante, ma con l'obbligo di ridurre l'altezza del piedistallo e ripresentare un progetto corretto.
Autorizzazioni, lavori e disaccordi
Nonostante le opposizioni, il 20 ottobre 2022 la Sovrintendenza rilascia l'autorizzazione per il posizionamento in Piazza Dante, a condizione che la statua non superi i 4 metri di altezza, con oneri a carico del Comune. Tuttavia, il progetto definitivo presentato supera di gran lunga le dimensioni autorizzate. Quando la statua viene inaugurata il 21 ottobre 2023, la reazione del pubblico è immediatamente negativa, con critiche feroci da parte di figure pubbliche come Rosaria Malcangi, che definisce scandalosa la gestione del sindaco e le sue successive dichiarazioni proprio a Ruvoviva.
La risposta della Sovrintendenza e il decreto sanzionatorio
Il 2 gennaio 2024, i consiglieri FDI richiedono l'emissione del Decreto Sanzionatorio. Nel febbraio del 2024, la Sovrintendenza avvia un'indagine ufficiale, evidenziando che la statua è stata installata con una base di 174 cm e un'altezza complessiva di 4,84 metri, ben oltre i limiti consentiti. Inoltre, sono state riscontrate ulteriori irregolarità, come incisioni di sponsor non autorizzate sulle sedute pubbliche, oltre alle carte richieste fine lavori, tutt'ora mai pervenute alla Sovrintendenza.
Così, dopo una fitta corrispondenza tra Comune ed ente preposto, in cui, si evince dalle carte, l'amministrazione tenta di scaricare la colpa di tali negligenze ad Associazione Talos e addetti ai lavori, il 24 settembre 2024, arriva il preannunciato decreto sanzionatorio della Sovrintendenza, in cui si legge che l'opera installata presenta sia delle difformità dal progetto, che cose mai autorizzate, dunque abusive. Tale "carta" impone al Comune di Ruvo di Puglia di rimuovere la statua e ripristinare l'area entro 90 giorni. In caso di inadempienza, sarà il Ministero della Cultura a provvedere al ripristino dell'area, con il recupero delle somme necessarie a carico del Comune.
Il futuro della statua Talos
Nella conferenza stampa odierna, Fratelli d'Italia ha puntato il dito contro il Comune, accusandolo di non aver rispettato le indicazioni della Sovrintendenza e di non essersi mosso per tempo dopo le prime segnalazioni di irregolarità. Paparella ha dichiarato che, a questo punto, sarà quasi impossibile rispettare i tempi imposti dal decreto, data la complessità delle operazioni di ripristino.
Il termine dei novanta giorni scade il giorno di Natale, in questi restanti due mesi cosa accadrà in questi due mesi? La statua verrà sistemata? Le opere abusive verranno eliminate? La statua verrà spostata? Chi pagherà questo lavoro? Il comune tenterà un ricorso al TAR o al Capo dello Stato? Staremo a vedere quali pieghe prenderà questa vicenda parecchio intrica.
La nascita del progetto e le prime frizioni
Nel 2020 viene costituita l'associazione Talos, con l'idea di realizzare una statua raffigurante il gigante mitologico. L'artista incaricato del progetto è Max Di Gioia, con un valore stimato della scultura di 200 mila euro. Nell'aprile del 2021, vigilia delle elezioni comunali, il Comune di Ruvo di Puglia accetta la donazione della statua con la delibera n. 84/2021. Con incarico affidato all'architetto Sivo, poi candidata sotto un simbolo dell'allora candidato sindaco Chieco.
Il nodo centrale della vicenda è la locazione della statua, la cui collocazione doveva essere concordata tra il Comune e la Sovrintendenza. La prima proposta, Piazza Matteotti, viene bocciata dalla Sovrintendenza, che suggerisce uno spazio più adatto, come un parco o uno slargo privo di altri monumenti e soprattutto lontano dal centro storico, in quanto l'opera non architettonicamente conforme. Nonostante le indicazioni della Sovrintendenza, l'11 giugno 2022 il progetto viene presentato in pubblico.
L'alt di Pro Loco e opposizioni
Il 15 giugno del 2022 la Pro Loco di Ruvo interviene sulla questione con una valutazione severa sull'impatto della statua: l'opera viene giudicata eccessiva per il contesto storico della città. La valutazione indica un forte impatto visivo, ma scarsa capacità di integrazione con il contesto. A seguito di questo intervento, la Pro Loco scrive all'allora Ministro della Cultura Dario Franceschini per chiedere un blocco del progetto.
Il 21 luglio 2022, il Ministero della Cultura esprime un parere contrario alla locazione, confermato poi il 1° agosto, suggerendo di spostare la statua vicino ad una scuola, per far sentire i bambini legati al proprio territorio. Tuttavia, il Comune ribadisce l'impossibilità di tale soluzione per mancanza di spazi adeguati. Alla fine, viene scelta Piazza Dante, ma con l'obbligo di ridurre l'altezza del piedistallo e ripresentare un progetto corretto.
Autorizzazioni, lavori e disaccordi
Nonostante le opposizioni, il 20 ottobre 2022 la Sovrintendenza rilascia l'autorizzazione per il posizionamento in Piazza Dante, a condizione che la statua non superi i 4 metri di altezza, con oneri a carico del Comune. Tuttavia, il progetto definitivo presentato supera di gran lunga le dimensioni autorizzate. Quando la statua viene inaugurata il 21 ottobre 2023, la reazione del pubblico è immediatamente negativa, con critiche feroci da parte di figure pubbliche come Rosaria Malcangi, che definisce scandalosa la gestione del sindaco e le sue successive dichiarazioni proprio a Ruvoviva.
La risposta della Sovrintendenza e il decreto sanzionatorio
Il 2 gennaio 2024, i consiglieri FDI richiedono l'emissione del Decreto Sanzionatorio. Nel febbraio del 2024, la Sovrintendenza avvia un'indagine ufficiale, evidenziando che la statua è stata installata con una base di 174 cm e un'altezza complessiva di 4,84 metri, ben oltre i limiti consentiti. Inoltre, sono state riscontrate ulteriori irregolarità, come incisioni di sponsor non autorizzate sulle sedute pubbliche, oltre alle carte richieste fine lavori, tutt'ora mai pervenute alla Sovrintendenza.
Così, dopo una fitta corrispondenza tra Comune ed ente preposto, in cui, si evince dalle carte, l'amministrazione tenta di scaricare la colpa di tali negligenze ad Associazione Talos e addetti ai lavori, il 24 settembre 2024, arriva il preannunciato decreto sanzionatorio della Sovrintendenza, in cui si legge che l'opera installata presenta sia delle difformità dal progetto, che cose mai autorizzate, dunque abusive. Tale "carta" impone al Comune di Ruvo di Puglia di rimuovere la statua e ripristinare l'area entro 90 giorni. In caso di inadempienza, sarà il Ministero della Cultura a provvedere al ripristino dell'area, con il recupero delle somme necessarie a carico del Comune.
Il futuro della statua Talos
Nella conferenza stampa odierna, Fratelli d'Italia ha puntato il dito contro il Comune, accusandolo di non aver rispettato le indicazioni della Sovrintendenza e di non essersi mosso per tempo dopo le prime segnalazioni di irregolarità. Paparella ha dichiarato che, a questo punto, sarà quasi impossibile rispettare i tempi imposti dal decreto, data la complessità delle operazioni di ripristino.
Il termine dei novanta giorni scade il giorno di Natale, in questi restanti due mesi cosa accadrà in questi due mesi? La statua verrà sistemata? Le opere abusive verranno eliminate? La statua verrà spostata? Chi pagherà questo lavoro? Il comune tenterà un ricorso al TAR o al Capo dello Stato? Staremo a vedere quali pieghe prenderà questa vicenda parecchio intrica.