La protesta dell'AVIS: «Sporco e caldo insopportabile nei luoghi della donazione»
Duro affondo del presidente Luciano Lorusso
lunedì 29 giugno 2020
10.27
Non è la prima volta che l'Avis di Ruvo di Puglia si ritrova a richiedere rispetto per tutti quei volontari e donatori che, senza chiedere nulla in cambio, compiono un importantissimo gesto di solidarieta: la donazione del sangue.
In estate, come è noto, l'esigenza di sangue si intensifica e le donazioni non sono mai abbastanza. A Ruvo di Puglia la cultura della donazione del sangue è molto radicata, anche grazie all'interveno dell'associazione presieduta dal dott. Luciano Lorusso.
Il presidente, infatti, fa notare che «L'associazione che mi onoro di presiedere da oltre quarant'anni è impegnata nella divulgazione della cultura della donazione del sangue e ogni anno contribuisce con oltre 1500 unità raccolte al raggiungimento del fabbisogno regionale».
Tanto basterebbe per consentire a tutti coloro che si impegnano nella donazione di poter ottenere un luogo confortevole per operare e per sottoporsi ai prelievi. Ma a Ruvo di Puglia sembra non essere così semplice e per questo il presidente Lorusso ha scritto al governatore della Puglia Emiliano, al direttore generale della ASL Bari Sanguedolce e ai vertici dell'ospedale di Ruvo di Puglia per rappresentare una situazione che, senza mezzi termini, definisce "incresciosa".
« Rappresento, con questa mia, una situazione incresciosa, già segnalata lo scorso anno, che vede i donatori di Ruvo compiere il loro gesto d'amore in condizioni davvero vergognose per il mal funzionamento dell'impianto di climatizzazione degli ambienti dedicati alla raccolta sangue, fra l'altro carenti anche da un punto di vista della pulizia. Nel corso dell'ultimo fine settimana circa 80 donatori convocati per effettuare la loro donazione si sono trovati ad affrontare, negli ambienti dedicati, temperature al limite della sopportabilità.
E' naturale che se le condizioni dovessero persistere anche nei prossimi giorni, questa Associazione si vedrà purtroppo costretta a dissuadere i propri associati dal donare nell'ospedale cittadino» protesta Lorusso.
In estate, come è noto, l'esigenza di sangue si intensifica e le donazioni non sono mai abbastanza. A Ruvo di Puglia la cultura della donazione del sangue è molto radicata, anche grazie all'interveno dell'associazione presieduta dal dott. Luciano Lorusso.
Il presidente, infatti, fa notare che «L'associazione che mi onoro di presiedere da oltre quarant'anni è impegnata nella divulgazione della cultura della donazione del sangue e ogni anno contribuisce con oltre 1500 unità raccolte al raggiungimento del fabbisogno regionale».
Tanto basterebbe per consentire a tutti coloro che si impegnano nella donazione di poter ottenere un luogo confortevole per operare e per sottoporsi ai prelievi. Ma a Ruvo di Puglia sembra non essere così semplice e per questo il presidente Lorusso ha scritto al governatore della Puglia Emiliano, al direttore generale della ASL Bari Sanguedolce e ai vertici dell'ospedale di Ruvo di Puglia per rappresentare una situazione che, senza mezzi termini, definisce "incresciosa".
« Rappresento, con questa mia, una situazione incresciosa, già segnalata lo scorso anno, che vede i donatori di Ruvo compiere il loro gesto d'amore in condizioni davvero vergognose per il mal funzionamento dell'impianto di climatizzazione degli ambienti dedicati alla raccolta sangue, fra l'altro carenti anche da un punto di vista della pulizia. Nel corso dell'ultimo fine settimana circa 80 donatori convocati per effettuare la loro donazione si sono trovati ad affrontare, negli ambienti dedicati, temperature al limite della sopportabilità.
E' naturale che se le condizioni dovessero persistere anche nei prossimi giorni, questa Associazione si vedrà purtroppo costretta a dissuadere i propri associati dal donare nell'ospedale cittadino» protesta Lorusso.