La primavera e l'arrivo delle cucciolate: l'appello dell'Enpa di Ruvo
«Non toccare i gattini in assenza delle mamme. E ricordate di sterilizzare»
lunedì 1 aprile 2024
Con l'arrivo della primavera arrivano anche le cucciolate di gattini ed è bene prestare alcuni accorgimenti finalizzati alla tutela e al benessere degli animali stessi.
Pubblichiamo a questo proposito l'appello divulgato dalle volontarie dell'Enpa Ruvo di Puglia.
«A-mici, come ben sapete, con la primavera arrivano le prime cucciolate. Oltre a ribadire ancora una volta con ferma convinzione la necessità di sterilizzare perché questo gesto è l'unico modo per contenere e prevenire il fenomeno del randagismo, invitiamo tutti i cittadini che avvistino delle cucciolate a non toccare i gattini quando le mamme non ci sono.
Solitamente le mamme scelgono posti riparati e nascosti dove partorire, come cantine, solai e sottoscala, perché sono considerati luoghi sicuri dove lasciare i gattini tra una poppata e l'altra, quando si allontanano per procurarsi il cibo.
Talvolta, in questo breve intervallo, i piccoli piangono per la fame e così ci si accorge della loro presenza. Istintivamente si potrebbe essere spinti ad accarezzarli… azione che non va assolutamente compiuta perché nel toccarli si lascerebbe sui piccoli l'odore umano e si rischierebbe che la madre, al suo ritorno, li rifiuti avvertendo un odore estraneo sui figli.
Un gattino che è in fase di allattamento nei primi giorni/settimane di vita e viene rifiutato dalla madre, è un gattino che rischia la morte perché sarà in pericolo di ipotermia e di disidratazione perché, se gli va bene e viene preso in tempo, verrà alimentato artificialmente da una balia umana e non è detto, comunque, che sopravviva.
E, quandanche tutto fili liscio e arrivi sano e salvo allo svezzamento, sarà un gattino privato di tutti gli insegnamenti – quali lavarsi, coprire i bisogni, cacciare, giocare, diventare un gatto adulto equilibrato – che mamma gatta gli avrebbe trasmesso.
Se vi imbattete in una cucciolata che ritenete abbandonata, quindi, cercate di monitorare con discrezione la situazione e accertatevi prima che la madre sia nei paraggi e torni dai suoi piccoli. Qualora ciò non dovesse accadere, rivolgetevi alle volontarie che sapranno come agire».
Pubblichiamo a questo proposito l'appello divulgato dalle volontarie dell'Enpa Ruvo di Puglia.
«A-mici, come ben sapete, con la primavera arrivano le prime cucciolate. Oltre a ribadire ancora una volta con ferma convinzione la necessità di sterilizzare perché questo gesto è l'unico modo per contenere e prevenire il fenomeno del randagismo, invitiamo tutti i cittadini che avvistino delle cucciolate a non toccare i gattini quando le mamme non ci sono.
Solitamente le mamme scelgono posti riparati e nascosti dove partorire, come cantine, solai e sottoscala, perché sono considerati luoghi sicuri dove lasciare i gattini tra una poppata e l'altra, quando si allontanano per procurarsi il cibo.
Talvolta, in questo breve intervallo, i piccoli piangono per la fame e così ci si accorge della loro presenza. Istintivamente si potrebbe essere spinti ad accarezzarli… azione che non va assolutamente compiuta perché nel toccarli si lascerebbe sui piccoli l'odore umano e si rischierebbe che la madre, al suo ritorno, li rifiuti avvertendo un odore estraneo sui figli.
Un gattino che è in fase di allattamento nei primi giorni/settimane di vita e viene rifiutato dalla madre, è un gattino che rischia la morte perché sarà in pericolo di ipotermia e di disidratazione perché, se gli va bene e viene preso in tempo, verrà alimentato artificialmente da una balia umana e non è detto, comunque, che sopravviva.
E, quandanche tutto fili liscio e arrivi sano e salvo allo svezzamento, sarà un gattino privato di tutti gli insegnamenti – quali lavarsi, coprire i bisogni, cacciare, giocare, diventare un gatto adulto equilibrato – che mamma gatta gli avrebbe trasmesso.
Se vi imbattete in una cucciolata che ritenete abbandonata, quindi, cercate di monitorare con discrezione la situazione e accertatevi prima che la madre sia nei paraggi e torni dai suoi piccoli. Qualora ciò non dovesse accadere, rivolgetevi alle volontarie che sapranno come agire».