La magia del Presepe di Orazio De Leo: quando la tradizione diventa speranza – LE FOTO
Un giovane di Ruvo di Puglia celebra la sua città con un’opera che lega ricordi, cultura e rinascita
martedì 24 dicembre 2024
In un piccolo angolo di Ruvo di Puglia, un presepe racconta una storia che va oltre il Natale. È una storia di memoria e amore per una comunità.
Orazio De Leo, appena 19enne, ha trasformato la sua passione in un messaggio profondo per il suo paese, creando un'opera che parla al cuore di chi la osserva.
Con mani sapienti e un animo ispirato, Orazio ha ricreato uno scorcio incantevole di Ruvo: la storica piazza Menotti Garibaldi, dove la maestosa torre dell'orologio si erge a guardia di un tempo passato, e la grotta della Natività si colloca armoniosamente tra il Palazzo Caputi e la Cattedrale di Santa Maria Assunta, simbolo della città. Ogni dettaglio, dai materiali umili come il sughero e il legno alle luci calde che avvolgono la scena, è intriso di passione.
«Il presepe per me è molto più di una tradizione natalizia – racconta Orazio con emozione. – È il filo che mi lega alla mia infanzia, ai momenti trascorsi con mia madre a costruirlo insieme. È lì che ho imparato il valore delle piccole cose, dei gesti condivisi, della magia che si accende solo quando ci si dedica con il cuore».
Da bambino, il presepe era un rituale familiare, fatto di terra, muschio e statuine adagiate con cura. Ma a 16 anni, Orazio ha sentito il bisogno di andare oltre. Creare qualcosa che fosse solo suo, ma capace di parlare a tutti. «Ho iniziato a realizzare il presepe da solo, spinto dal desiderio di rendere omaggio alla mia città e alle sue tradizioni. Ogni anno, aggiungo un pezzo della mia anima e dei miei ricordi. È il mio modo di dire grazie a Ruvo e di trasmettere un messaggio di speranza».
Questo presepe, però, oltre ad essere un'opera artistica, è un invito. La scena animata dai mestieri di un tempo – il fornaio, il fabbro, il venditore – ricorda una Ruvo piena di vita, con il centro cittadino come cuore della comunità. «Come il presepe rappresenta la nascita di una nuova speranza, così vorrei che la mia città ritrovasse la vitalità di un tempo. Voglio che questo lavoro sia un ponte tra passato e futuro, un messaggio che unisce tradizione e innovazione».
Osservando il presepe di Orazio, si viene rapiti non solo dalla bellezza dei dettagli, ma anche dall'intensità del messaggio. Ogni pezzo racconta una storia: una finestra che si illumina è un richiamo alla vita familiare, un artigiano al lavoro evoca la dedizione e il senso di appartenenza. Al centro, la Natività, simbolo universale di speranza, è incastonata in un contesto che parla del vissuto di una comunità che non vuole dimenticare le proprie radici.
«Realizzare il presepe è il mio modo di prendermi cura delle mie origini – spiega Orazio. – È un atto d'amore per la mia famiglia, per la cultura che mi è stata tramandata e per la mia città. Vorrei che tutti vedessero in questa opera non solo un'immagine del passato, ma una visione per il futuro di Ruvo: un luogo accogliente, vivo, pieno di speranza».
Orazio De Leo è un giovane artista, ma anche un custode della memoria di Ruvo di Puglia. Con il suo presepe, ha creato un'opera capace di emozionare, ispirare e risvegliare un senso di appartenenza. È il segno tangibile che le tradizioni non sono solo eredità, ma strumenti per costruire un domani migliore.
Osservare anche solo le foto di questo presepe significa immergersi in un viaggio attraverso il tempo e le emozioni, dove il Natale diventa un'occasione per riflettere su ciò che ci lega gli uni agli altri e alla nostra terra. Un'opera che, con semplicità e profondità, accende la speranza.