“La cultura ha nuovi occhi”, il Museo del Libro fruibile anche per non vedenti

Il Comune promuove accessibilità della cultura: museo dotato di una stampante Braille e di un fusore cosiddetto “fornetto” P.i.a.f.

lunedì 14 marzo 2022 15.33
Ha per titolo "La cultura ha nuovi occhi" il progetto del Museo del Libro che consentirà la fruibilità delle collezioni, delle esposizioni temporanee e dei progetti didattici anche a non vedenti o ipovedenti.

Il progetto, voluto dall'assessorato alle Politiche di Comunità, ha un costo complessivo di circa 4.000 euro e sarà possibile grazie a un finanziamento di 3.250 euro conquistato nell'ambito dell'Avviso pubblico per il riparto del fondo per il funzionamento dei piccoli musei pubblicato dalla Direzione Generale Musei del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e al cofinanziamento del Comune di Ruvo di Puglia.

È previsto l'acquisto di strumenti per la traduzione di brevi testi e didascalie in codice Braille e la realizzazione di documenti tattili con immagini a rilievo delle opere esposte.

Il museo sarà dotato di una stampante Braille e di un fusore cosiddetto "fornetto" P.i.a.f. (Picture in a Flash) con cui stampare testi in diversi formati. Il personale interno che si occuperà dell'uso di questi macchinari parteciperà ad attività di formazione specifiche a cura di esperti tiflologi e tecnici informatici specializzati; verrà inoltre stimolata la collaborazione con le associazioni di settore del territorio per la promozione di questi servizi all'utenza interessata.

"Questo piccolo progetto – ha detto l'assessora Monica Filograno - contiene in realtà un messaggio per noi molto importante: tutti hanno diritto alla cultura e alla bellezza e bisogna lavorare per rimuovere gli ostacoli che impediscono a gruppi di persone la fruizione dei nostri beni culturali.

Si tratta di un intervento particolarmente qualificante per il sistema museale ruvese del quale beneficeranno non solo non vedenti e ipovedenti, ma anche non udenti che non abbiano padronanza della lingua scritta, anziani, bambini, insomma: famiglie intere. Un nuovo esempio di quanto la cultura possa essere un potente strumento di inclusione e coesione."