"L'Eco della Scuola": quando la passione per il giornalismo nasce tra i banchi
L'esperienza virtuosa della redazione della scuola "Cotugno-Carducci- Giovanni XXIII" di Ruvo di Puglia
mercoledì 20 marzo 2024
7.31
Affiora le sue radici nel lontano 1982 "L'Eco della Scuola", il giornale scolastico dell'istituto di primo grado "Cotugno-Carducci-Giovanni XXIII" di Ruvo di Puglia.
Nato da un progetto regionale finalizzato a potare il mondo dell'informazione tra le mura scolastiche, negli anni il giornalino si è trasformato in un esempio virtuoso di fucina di competenze digitali e di interesse non solo per il proprio territorio, ma anche per l'attualità. Un vero e proprio fiore all'occhiello dell'istituto, sostenuto, nel tempo, dai dirigenti scolastici che si sono susseguiti e, attualmente, supportato fermamente dalla dirigente Rachele de Palma.
A raccontare quest'esperienza è il professor Gino Sparapano, che ha preso a cuore questa iniziativa nell'anno scolastico 2010/2011, dopo un precedente progetto nel circolo didattico "Rosaria Scardigno" di Molfetta. Al suo fianco c'è la professoressa Loredana Leone e c'è stata, per 10 anni, la professoressa Gianna d'Aprile, attualmente in pensione.
«A L'Eco della Scuola cerco di trasmettere ai ragazzi anche la mia esperienza a "Luce e Vita", il giornale della diocesi - afferma Sparapano - portiamo avanti il concetto di redazione che si riunisce periodicamente, riflette, sceglie dei temi e li approfondisce, per poi scriverne».
Prima dell'avvento del web, L'Eco della Scuola era soltanto un giornale di fine anno cartaceo in formato tabloid. Dall'anno scolastico 2018/2019 la trasformazione digitale ha imposto dei cambiamenti ed è stato introdotto il blog. Quest'ultimo non ha sostituito la pubblicazione annuale del giornale scolastico, ma affianca l'attività del periodico.
«Solitamente quello del giornale, come tutti i PON, è un progetto a cui ci si dedica nel secondo quadrimestre, ma il blog ha dettato nuove esigenze e nuovi ritmi - spiega il docente - si tratta di un lavoro quotidiano, che coinvolge i redattori durante tutto l'anno».
La redazione è composta da 30 collaboratori, 1 rappresentante per ogni classe. In terza media avviene il cosiddetto passaggio di consegne (in foto la redazione dello scorso anno scolastico).
Oggi, però, si parla sempre meno di giornale scolastico e sempre più di esperienza multimediale. Nell'anno scolastico 2018-2019 la scuola ha aperto un canale YouTube, dal quale sono state gettate le basi per il video-giornalismo.
«I ragazzi si cimentano nella preparazione di interviste, nell'impaginazione grafica dei contenuti, nelle riprese e nel montaggio video e nell'utilizzo di microfoni - prosegue Sparapano - all'inizio gestivamo tutto con strumenti artigianali, ma pian piano ci siamo perfezionati».
Il progetto ha linfa grazie alle novità che emergono nel tempo: l'anno scorso si è realizzata un'altra bella esperienza, quella del podcast, della quale gli studenti si sono rivelati entusiasti. Quest'anno, invece, la novità è stata l'apertura del profilo Instagram dell'istituto scolastico.
L'Eco della Scuola parte dalle attività didattiche, ma non si ferma a queste ultime: lo sguardo si pone sullo stato in cui vertono i luoghi del territorio, dai parchi alle periferie, sino ai temi di respiro nazionale e mondiale, come la guerra in Ucraina, i cambiamenti climatici. Poi ci sono rubriche e contenuti settoriali inerenti alla vita degli adolescenti: il fumo, l'uso di sostanze stupefacenti e altri temi legati all'età dei piccoli redattori.
«Durante il clou del conflitto Russia-Ucraina i ragazzi hanno realizzato dei servizi intervistando una collaboratrice scolastica di origini ucraine - precisa - l'anno scorso, invece, abbiamo realizzato un'inchiesta, sottoforma di video, sulla situazione di un plesso cittadino che sarebbe dovuto essere ristrutturato in 3 mesi, ma questo è il terzo anno di lavori, più volte interrotti, in via di completamento».
L'Eco della Scuola partecipa anche a concorsi di giornalismo dedicati al mondo della scuola. Nell'ambito di queste iniziative ha ricevuto diverse volte, ex aequo, il premio indetto dall'Ordine dei Giornalisti e il primo premio per il concorso "Mario Calzati" in virtù dei contenuti e della grafica del giornale.
Nato da un progetto regionale finalizzato a potare il mondo dell'informazione tra le mura scolastiche, negli anni il giornalino si è trasformato in un esempio virtuoso di fucina di competenze digitali e di interesse non solo per il proprio territorio, ma anche per l'attualità. Un vero e proprio fiore all'occhiello dell'istituto, sostenuto, nel tempo, dai dirigenti scolastici che si sono susseguiti e, attualmente, supportato fermamente dalla dirigente Rachele de Palma.
A raccontare quest'esperienza è il professor Gino Sparapano, che ha preso a cuore questa iniziativa nell'anno scolastico 2010/2011, dopo un precedente progetto nel circolo didattico "Rosaria Scardigno" di Molfetta. Al suo fianco c'è la professoressa Loredana Leone e c'è stata, per 10 anni, la professoressa Gianna d'Aprile, attualmente in pensione.
«A L'Eco della Scuola cerco di trasmettere ai ragazzi anche la mia esperienza a "Luce e Vita", il giornale della diocesi - afferma Sparapano - portiamo avanti il concetto di redazione che si riunisce periodicamente, riflette, sceglie dei temi e li approfondisce, per poi scriverne».
Prima dell'avvento del web, L'Eco della Scuola era soltanto un giornale di fine anno cartaceo in formato tabloid. Dall'anno scolastico 2018/2019 la trasformazione digitale ha imposto dei cambiamenti ed è stato introdotto il blog. Quest'ultimo non ha sostituito la pubblicazione annuale del giornale scolastico, ma affianca l'attività del periodico.
«Solitamente quello del giornale, come tutti i PON, è un progetto a cui ci si dedica nel secondo quadrimestre, ma il blog ha dettato nuove esigenze e nuovi ritmi - spiega il docente - si tratta di un lavoro quotidiano, che coinvolge i redattori durante tutto l'anno».
La redazione è composta da 30 collaboratori, 1 rappresentante per ogni classe. In terza media avviene il cosiddetto passaggio di consegne (in foto la redazione dello scorso anno scolastico).
Oggi, però, si parla sempre meno di giornale scolastico e sempre più di esperienza multimediale. Nell'anno scolastico 2018-2019 la scuola ha aperto un canale YouTube, dal quale sono state gettate le basi per il video-giornalismo.
«I ragazzi si cimentano nella preparazione di interviste, nell'impaginazione grafica dei contenuti, nelle riprese e nel montaggio video e nell'utilizzo di microfoni - prosegue Sparapano - all'inizio gestivamo tutto con strumenti artigianali, ma pian piano ci siamo perfezionati».
Il progetto ha linfa grazie alle novità che emergono nel tempo: l'anno scorso si è realizzata un'altra bella esperienza, quella del podcast, della quale gli studenti si sono rivelati entusiasti. Quest'anno, invece, la novità è stata l'apertura del profilo Instagram dell'istituto scolastico.
L'Eco della Scuola parte dalle attività didattiche, ma non si ferma a queste ultime: lo sguardo si pone sullo stato in cui vertono i luoghi del territorio, dai parchi alle periferie, sino ai temi di respiro nazionale e mondiale, come la guerra in Ucraina, i cambiamenti climatici. Poi ci sono rubriche e contenuti settoriali inerenti alla vita degli adolescenti: il fumo, l'uso di sostanze stupefacenti e altri temi legati all'età dei piccoli redattori.
«Durante il clou del conflitto Russia-Ucraina i ragazzi hanno realizzato dei servizi intervistando una collaboratrice scolastica di origini ucraine - precisa - l'anno scorso, invece, abbiamo realizzato un'inchiesta, sottoforma di video, sulla situazione di un plesso cittadino che sarebbe dovuto essere ristrutturato in 3 mesi, ma questo è il terzo anno di lavori, più volte interrotti, in via di completamento».
L'Eco della Scuola partecipa anche a concorsi di giornalismo dedicati al mondo della scuola. Nell'ambito di queste iniziative ha ricevuto diverse volte, ex aequo, il premio indetto dall'Ordine dei Giornalisti e il primo premio per il concorso "Mario Calzati" in virtù dei contenuti e della grafica del giornale.