Intervista a Domenico Berardi della Berardi Imballaggi – Fotogallery
Una notevole realtà imprenditoriale dal 1861
venerdì 9 giugno 2017
09.40
"Berardi Imballaggi" rappresenta da anni una realtà industriale specializzata nella produzione di imballaggi ortofrutticoli in legno, plastica e cartone. La tradizione si fonde con l'innovazione, offrendo sempre soluzioni moderne agli operatori del settore ortofrutticolo. Imballaggi classici o del tutto innovativi, generici o personalizzati, ma tutti prodotti di elevato livello qualitativo, vengono distribuiti e apprezzati sul territorio regionale, nazionale e anche estero.
Domenico Berardi, titolare dell'azienda e imprenditore ormai conosciutissimo a Ruvo di Puglia, ci ha accompagnati in un tour all'interno dell'azienda, scandito dal racconto di una storia lunga più di cento anni, una storia che ci ha conquistato e che vogliamo farvi conoscere.
Quando e come nasce "Berardi Imballaggi"?
«L'azienda vanta una longevità notevole. Nasce nel 1861 da Francesco Berardi con la produzione di carrozze per nobili e prosegue con Rocco Berardi fino al 1930. Un altro Francesco Berardi prende poi le redini dell'azienda e dal 1934 decide di cambiare la produzione, iniziando a costruire carri agricoli e botti per il vino, cominciando anche a produrre le prime cassette in legno, novità per la produzione a Ruvo di Puglia. Nel 1969, in quarta successione, ho intrapreso il mio percorso da titolare all'interno della "Berardi Imballaggi", portando l'azienda all'interno dell'economia regionale, nazionale ed estera».
Quali sono le particolarità dell'azienda?
«Le particolarità sono tante, a partire dalla qualità del legno, l'utilizzo di materiale assolutamente non pericoloso, il riciclo di tutto il materiale utilizzato. Ma il vero punto di forza è rappresentato dagli imballaggi innovativi coperti da brevetto, come il nuovissimo Ecopalber (bins scomponibile riutilizzabile), un cassone in legno rigenerato, privo di collanti nocivi, utile per il trasporto di prodotti ortofrutticoli di ogni genere e che necessitano di sufficiente aereazione. Si tratta di un prodotto disponibile in diverse misure, personalizzabile e che può essere dotato di opportuna copertura. Con l'Ecopalber ci siamo classificati all'Oscar degli Imballaggi tra i finalisti e stiamo avviando la produzione proprio in questi giorni. Fondamentale è anche la proposta di numerosi brevetti riconosciuti dal Ministero Economico, dai quali, se messi in atto, ne possono derivare nuove assunzioni».
Ci sono altri progetti per il prossimo futuro?
«Ce ne sono tanti. L'azienda è in continua evoluzione e mai smetterà di esserlo. Un nuovo prodotto sarà il Profilber, un'innovazione rivoluzionaria rappresentata da una cassetta in legno con gli angoli in plastica. Un prodotto altamente innovativo che consentirà processi di lavorazione molto più economici.
Qual è l'obiettivo principale dell'azienda?
«Uno dei più importanti obiettivi è quello di allargare il lavoro. Allargare il lavoro significa anche combattere la concorrenza, creando sinergie potenziali e mai una concorrenza sleale. Certo la "Berardi Imballaggi" possiede un assortimento di imballaggi che altre aziende non possono vantare, ma ciò può solo rappresentare un'occasione positiva per il commercio. Altro obiettivo è quello di creare un inserimento giovanile nell'azienda, possibile solo con la concessione dei supporti necessari. Le barriere burocratiche purtroppo sono tante e spesso impediscono di inserire il giovane nell'ambiente lavorativo. Ho sempre cercato di dare una continuità attraverso i figli dei dipendenti; questa la sento una responsabilità verso i miei lavoratori, per portare avanti un rapporto concreto con loro, coloro che hanno resistito, che non hanno mai abbandonato l'azienda neppure nei momenti meno facili».
Qual è il punto di forza dell'azienda?
«Il più grande punto di forza dell'intera azienda è il patrimonio umano. I dipendenti rappresentano il vero motore della "Berardi Imballaggi". Con loro ci si riunisce non solo per lavorare, ma anche per festeggiare. Le mille fotografie nel mio studio parlano da sole: si festeggia per l'arrivo alla pensione di un dipendente, per i tanti obiettivi raggiunti, per il semplice voler stare insieme e condividere i momenti di vita quotidiana. Alcuni di loro lavorano qui da tantissimi anni ed è proprio con loro che mi piace condividere i ricordi della giovinezza».
Durante il tour in azienda abbiamo potuto avere conferma della passione che lega il signor Domenico alla sua azienda e ai suoi dipendenti. Arrivati davanti all'officina dell'azienda, Berardi l'ha presentata come "il cuore dell'azienda", lì dove nascono le idee, si sviluppano e si concretizzano. Un'officina sempre in movimento, aperta all'innovazione e all'evoluzione. Perché, ci dice Domenico Berardi, un imprenditore non può mai fermarsi, non può smettere di proporre e di portare la sua azienda verso l'alto. «Non mi sento e non mi sentirò mai arrivato», ci dice con convinzione. E questa positiva caparbietà e il suo estremo bisogno di offrire il meglio attraverso l'azienda, non ha potuto che affascinarci e renderci grati per questo momento di condivisione di idee e di storia.
Si ringrazia il signor Domenico Berardi per la cordiale disponibilità.
Domenico Berardi, titolare dell'azienda e imprenditore ormai conosciutissimo a Ruvo di Puglia, ci ha accompagnati in un tour all'interno dell'azienda, scandito dal racconto di una storia lunga più di cento anni, una storia che ci ha conquistato e che vogliamo farvi conoscere.
Quando e come nasce "Berardi Imballaggi"?
«L'azienda vanta una longevità notevole. Nasce nel 1861 da Francesco Berardi con la produzione di carrozze per nobili e prosegue con Rocco Berardi fino al 1930. Un altro Francesco Berardi prende poi le redini dell'azienda e dal 1934 decide di cambiare la produzione, iniziando a costruire carri agricoli e botti per il vino, cominciando anche a produrre le prime cassette in legno, novità per la produzione a Ruvo di Puglia. Nel 1969, in quarta successione, ho intrapreso il mio percorso da titolare all'interno della "Berardi Imballaggi", portando l'azienda all'interno dell'economia regionale, nazionale ed estera».
Quali sono le particolarità dell'azienda?
«Le particolarità sono tante, a partire dalla qualità del legno, l'utilizzo di materiale assolutamente non pericoloso, il riciclo di tutto il materiale utilizzato. Ma il vero punto di forza è rappresentato dagli imballaggi innovativi coperti da brevetto, come il nuovissimo Ecopalber (bins scomponibile riutilizzabile), un cassone in legno rigenerato, privo di collanti nocivi, utile per il trasporto di prodotti ortofrutticoli di ogni genere e che necessitano di sufficiente aereazione. Si tratta di un prodotto disponibile in diverse misure, personalizzabile e che può essere dotato di opportuna copertura. Con l'Ecopalber ci siamo classificati all'Oscar degli Imballaggi tra i finalisti e stiamo avviando la produzione proprio in questi giorni. Fondamentale è anche la proposta di numerosi brevetti riconosciuti dal Ministero Economico, dai quali, se messi in atto, ne possono derivare nuove assunzioni».
Ci sono altri progetti per il prossimo futuro?
«Ce ne sono tanti. L'azienda è in continua evoluzione e mai smetterà di esserlo. Un nuovo prodotto sarà il Profilber, un'innovazione rivoluzionaria rappresentata da una cassetta in legno con gli angoli in plastica. Un prodotto altamente innovativo che consentirà processi di lavorazione molto più economici.
Qual è l'obiettivo principale dell'azienda?
«Uno dei più importanti obiettivi è quello di allargare il lavoro. Allargare il lavoro significa anche combattere la concorrenza, creando sinergie potenziali e mai una concorrenza sleale. Certo la "Berardi Imballaggi" possiede un assortimento di imballaggi che altre aziende non possono vantare, ma ciò può solo rappresentare un'occasione positiva per il commercio. Altro obiettivo è quello di creare un inserimento giovanile nell'azienda, possibile solo con la concessione dei supporti necessari. Le barriere burocratiche purtroppo sono tante e spesso impediscono di inserire il giovane nell'ambiente lavorativo. Ho sempre cercato di dare una continuità attraverso i figli dei dipendenti; questa la sento una responsabilità verso i miei lavoratori, per portare avanti un rapporto concreto con loro, coloro che hanno resistito, che non hanno mai abbandonato l'azienda neppure nei momenti meno facili».
Qual è il punto di forza dell'azienda?
«Il più grande punto di forza dell'intera azienda è il patrimonio umano. I dipendenti rappresentano il vero motore della "Berardi Imballaggi". Con loro ci si riunisce non solo per lavorare, ma anche per festeggiare. Le mille fotografie nel mio studio parlano da sole: si festeggia per l'arrivo alla pensione di un dipendente, per i tanti obiettivi raggiunti, per il semplice voler stare insieme e condividere i momenti di vita quotidiana. Alcuni di loro lavorano qui da tantissimi anni ed è proprio con loro che mi piace condividere i ricordi della giovinezza».
Durante il tour in azienda abbiamo potuto avere conferma della passione che lega il signor Domenico alla sua azienda e ai suoi dipendenti. Arrivati davanti all'officina dell'azienda, Berardi l'ha presentata come "il cuore dell'azienda", lì dove nascono le idee, si sviluppano e si concretizzano. Un'officina sempre in movimento, aperta all'innovazione e all'evoluzione. Perché, ci dice Domenico Berardi, un imprenditore non può mai fermarsi, non può smettere di proporre e di portare la sua azienda verso l'alto. «Non mi sento e non mi sentirò mai arrivato», ci dice con convinzione. E questa positiva caparbietà e il suo estremo bisogno di offrire il meglio attraverso l'azienda, non ha potuto che affascinarci e renderci grati per questo momento di condivisione di idee e di storia.
Si ringrazia il signor Domenico Berardi per la cordiale disponibilità.