In attesa della magia del Solstizio nella Cattedrale di Ruvo di Puglia
I raggi del sole regalano uno spettacolo mozzafiato
giovedì 20 giugno 2024
10.44
Domani, come ogni anno, la Concattedrale di Ruvo si vestirà di magia e misticismo durante il Solstizio d'Estate, grazie a un fenomeno naturale che affascina fedeli e curiosi provenienti anche da fuori paese.
La meraviglia architettonica, costruita tra il XII e il XIII secolo, non è solo un capolavoro di arte romanica, ma anche una testimonianza della profonda conoscenza astronomica dei suoi costruttori.
Il 21 giugno di ogni anno, un evento straordinario si manifesta all'interno della chiesa. Solo in questo giorno e in un preciso momento del giorno, i raggi del sole penetrano millimetricamente dal centro del magnifico rosone romanico e vanno a illuminare il centro della Croce in vetro e alabastro situata nell'abside.
Tale spettacolo, di una bellezza luminosa e suggestiva, lascia davvero a bocca aperta. Il fenomeno è una testimonianza dell'abilità ingegneristica e della conoscenza astronomica degli antichi costruttori.
La parola "solstizio" deriva dal latino "solstĭtĭum", composto da "sōl" (Sole) e "sistĕre" (fermarsi), poiché durante il Solstizio d'Estate il sole sembra fermarsi nel cielo. In astronomia, è il momento in cui la nostra stella, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, raggiunge la declinazione massima, dando luogo al giorno più lungo dell'anno nell'emisfero boreale.
La Cattedrale ruvese dunque non è solo un luogo di culto, ma un vero e proprio tempio della conoscenza, dove fede, scienza e arte si fondono in un abbraccio eterno. Ogni anno, questo spettacolo naturale attira anche curiosi e appassionati di astronomia e storia, desiderosi di assistere a un miracolo di luce. È un evento che celebra la meraviglia della natura e l'ingegno umano, ricordando a tutti noi l'importanza di osservare e comprendere il mondo che ci circonda.
In un'epoca in cui spesso si dà per scontato il rapporto tra l'uomo e la natura, eventi come questo ci ricordano il legame profondo e antico tra il cielo e la terra, tra l'arte e la scienza. Un legame che, almeno per un giorno, ci permette di fermarci e riflettere sulla bellezza e sul mistero del nostro universo.
La meraviglia architettonica, costruita tra il XII e il XIII secolo, non è solo un capolavoro di arte romanica, ma anche una testimonianza della profonda conoscenza astronomica dei suoi costruttori.
Il 21 giugno di ogni anno, un evento straordinario si manifesta all'interno della chiesa. Solo in questo giorno e in un preciso momento del giorno, i raggi del sole penetrano millimetricamente dal centro del magnifico rosone romanico e vanno a illuminare il centro della Croce in vetro e alabastro situata nell'abside.
Tale spettacolo, di una bellezza luminosa e suggestiva, lascia davvero a bocca aperta. Il fenomeno è una testimonianza dell'abilità ingegneristica e della conoscenza astronomica degli antichi costruttori.
La parola "solstizio" deriva dal latino "solstĭtĭum", composto da "sōl" (Sole) e "sistĕre" (fermarsi), poiché durante il Solstizio d'Estate il sole sembra fermarsi nel cielo. In astronomia, è il momento in cui la nostra stella, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, raggiunge la declinazione massima, dando luogo al giorno più lungo dell'anno nell'emisfero boreale.
La Cattedrale ruvese dunque non è solo un luogo di culto, ma un vero e proprio tempio della conoscenza, dove fede, scienza e arte si fondono in un abbraccio eterno. Ogni anno, questo spettacolo naturale attira anche curiosi e appassionati di astronomia e storia, desiderosi di assistere a un miracolo di luce. È un evento che celebra la meraviglia della natura e l'ingegno umano, ricordando a tutti noi l'importanza di osservare e comprendere il mondo che ci circonda.
In un'epoca in cui spesso si dà per scontato il rapporto tra l'uomo e la natura, eventi come questo ci ricordano il legame profondo e antico tra il cielo e la terra, tra l'arte e la scienza. Un legame che, almeno per un giorno, ci permette di fermarci e riflettere sulla bellezza e sul mistero del nostro universo.