Immersione nell'amore: a Ruvo di Puglia Andrea Piva presenta "La ragazza eterna"

Un'esplorazione della condizione umana contemporanea e delle sue infinite possibilità di rinascita attraverso la narrativa

giovedì 27 giugno 2024 9.11
A cura di Teresa Fiore
Ieri sera, al Coffee Room di Ruvo di Puglia, si è tenuta la presentazione del nuovo romanzo di Andrea Piva, "La ragazza eterna", pubblicato da Bompiani.

Andrea Piva, nato a Salerno nel 1971, è una figura poliedrica nel panorama culturale italiano. Narratore e sceneggiatore di successo, Piva vanta un passato da giocatore di poker professionista di livello internazionale. Ha esordito nel mondo del cinema nel 2000 con il film "LaCapaGira", girato interamente in dialetto barese e acclamato dalla critica con numerosi premi, tra cui il David di Donatello. I suoi precedenti romanzi, "Apocalisse da camera" (Einaudi, 2006) e "L'animale notturno" (Giunti, 2017), hanno consolidato la sua reputazione di autore capace di esplorare le complessità dell'animo umano.

L'evento, magistralmente orchestrato dall'associazione culturale Un Panda sulla Luna di Terlizzi, ha registrato un'affluenza calorosa di lettori, curiosi di addentrarsi nei meandri della psiche umana e nelle complesse dinamiche dell'amore, tematiche centrali nel romanzo. A dialogare con l'autore è stata Monica Filograno, vicesindaco e assessora comunale alla Cultura, che con la sua profonda sensibilità ha saputo guidare la serata verso una riflessione intensa e coinvolgente.

Vito Marinelli, dell'associazione Un Panda sulla Luna, ha raccontato la genesi della presentazione del romanzo. Un viaggio lungo, che sta portando Piva in giro per l'Italia, e che tocca per la quarta volta la provincia di Bari.

"La ragazza eterna" trascende il mero intrattenimento letterario, proponendosi come una penetrante esplorazione della condizione umana contemporanea. Andrea Piva, con la sua prosa vibrante e un umorismo sottile e raffinato, offre una narrazione che sfida il lettore a confrontarsi con la desacralizzazione della vita moderna. Un romanzo sociale, intriso di ironia e pathos, dipinge un affresco della nostra commedia umana, mettendo in luce tanto le miserie quanto le possibilità di riscatto e rinascita insite in ciascuno di noi. Il libro è anche una toccante epopea d'amore: l'amore tra Boccia e Renata, ma anche quello che ogni individuo può riscoprire per sé stesso e per i propri demoni, attraverso l'apertura a un nuovo sentire del tempo e dell'identità.

Renata è un personaggio emblematico, una donna che coniuga bellezza e intelligenza con la grazia di una farfalla tropicale. Boccia, ben consapevole che il loro amore non potrà mai conformarsi agli standard della coppia borghese, ha sempre accettato con dignità il loro rapporto sui generis, arrivando persino a presenziare al matrimonio di Renata con un altro uomo. Tuttavia, un giorno, Renata riappare nella vita di Boccia con una richiesta disperata: ha ricevuto una diagnosi terminale. Invece di lasciarsi sopraffare dalla disperazione, Renata sceglie di immergersi nella vivace vita mondana di Bari, rimuovendo la consapevolezza della malattia. Boccia, psichiatra con un alto senso della sua missione, è costretto a confrontarsi con l'ombra del male che incombe su di loro e decide di sperimentare una terapia psichedelica, illegale in Italia ma di cui è convinto sostenitore, per alleviare le sofferenze di Renata.

Il romanzo di Piva richiama gli antichi misteri di Eleusi, offrendo una moderna rilettura di quei riti di morte e rinascita. Le sperimentazioni psichedeliche che Boccia considera per aiutare Renata, con sostanze come la psilocibina, l'ayahuasca e l'LSD, rappresentano un ponte tra passato e presente, tra antiche pratiche di illuminazione spirituale e moderne scoperte scientifiche. La comunità scientifica, difatti, sta riscoprendo il potenziale terapeutico di queste sostanze nella cura della depressione, delle dipendenze e delle angosce esistenziali più profonde, in un parallelo con i viaggi iniziatici degli antichi greci.

La presentazione ha rappresentato un'occasione unica per i partecipanti di entrare in contatto diretto con un autore di così grande levatura. L'interazione tra Andrea Piva e Monica Filograno ha creato di certo un'atmosfera di profonda riflessione e condivisione su tematiche quali la morte e la fine della vita, la letteratura quale strumento politico: "Fare letteratura non è un'ambizione sociale ma una vocazione" ha sottolineato Piva.

Il romanzo, definitivo da Monica Filograno "un libro potente", pone particolare attenzione al tema della fine della vita, questione spesso indagata dalla politica che, nelle sue infinite elucubrazioni, purtroppo dimentica l'umanità e i sentimenti.

Inevitabile l'accenno alla baresità che viene fuori prorompente, con i suoi odori, i suoi sapori e i suoi colori. "La città è una dei protagonisti di questo libro" ha confermato l'autore.

"La ragazza eterna" emerge così come un'opera di grande rilevanza culturale, capace di offrire spunti di riflessione tanto sul piano individuale quanto su quello collettivo, invitando a un nuovo approccio alla vita e alle sue infinite possibilità.