Il ruvese Francesco Mazzone a Parigi con i suoi vini

«Orgoglioso di portare nel mondo il nome della Puglia e di Ruvo»

lunedì 17 ottobre 2016 10.31
C'è anche l'azienda agricola di Francesco Mazzone al Salone Internazionale dell'Alimentazione (Sial) che dal 16 al 20 ottobre espone a Parigi i professionisti del food di tutto il mondo.
Si tratta di uno dei più importanti saloni dedicati all'innovazione nell'agroalimentare: oltre 160mila visitatori professionali provenienti da ogni parte del mondo, 7mila espositori di 100 paesi su 27 ettari di superficie fieristica, con circa 2.500 novità di prodotto.
Una vera e propria vetrina per far conoscere le ricchezze della Puglia: olio, prodotti da forno, prodotti biologici, conserve, pasta, ortofrutta, bevande e distillati attraverso 22 aziende agroalimentari, eccellenze del sistema produttivo e di trasformazione pugliese.

Tra queste c'è pure l'azienda vinicola dell'imprenditore ruvese - Francesco Mazzone è anche enologo - è tra le venti italiane selezionate (attraverso una bando) dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) tra le migliori aziende del settore food condotte da giovani, che hanno avuto l'occasione di farsi conoscere all'estero. Francesco si è detto orgoglioso di portare il nome di Ruvo e della Puglia in Francia, terra di grandi vini. «Oltre a rappresentare la nostra realtà, rappresentiamo un'intera terra. Siamo contenti di avere questa opportunità di crescita».

«Le esportazioni agricole pugliesi costituiscono una fetta importante dell'intera capacità dell'export Made in Puglia - dichiara il presidente Emiliano - Qui a Parigi sono presenti alcune tra le aziende più innovative, che stanno investendo in metodi produttivi per trasformare i nostri prodotti tradizionali in modo non imitabile. La sfida è anche quella di evitare che qualcuno imiti i nostri prodotti semplicemente orecchiando le atmosfere pugliesi o italiane. In questa fiera, che è una delle più importanti del mondo, la Puglia ci sta riempiendo di orgoglio e anche di commozione perché ci sono centinaia di operatori che si stanno battendo per vendere i loro prodotti di eccellenza».