Il Ministro Costa in visita al Parco dell'Alta Murgia: «Sinergia per creare una rete efficace»
Condivisi con il ministro la candidatura a Geoparco UNESCO e le azioni per lo sviluppo sostenibile del territorio
sabato 3 ottobre 2020
12.34
Il Parco dell'Alta Murgia è uno scrigno di bellezze di alto pregio. Mi ha entusiasmato non poco visitare il celebre Castel del Monte e ammirarne dal vivo l'architettura a ottagono, che lo contraddistingue a livello mondiale. Ringrazio l'Ente Parco per la calorosa accoglienza e l'interessante confronto con le istituzioni presenti, che mi hanno reso partecipe delle dinamiche del territorio».
Così il ministro dell'Ambiente Sergio Costa in visita questa mattina al Parco Nazionale dell'Alta Murgia, dove ha incontrato il presidente dell'Ente, Francesco Tarantini, i sindaci e il presidente della Comunità del Parco, Antonio Decaro, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il comandante regionale dei Carabinieri Forestali, Antonio Danilo Mostacchi, e le associazioni agricole.
Il tour nazionale di Sergio Costa nelle aree protette ha fatto tappa a Gravina in Puglia, nel cuore dell'Alta Murgia, per un incontro istituzionale nella sede dell'Ente, e ad Andria per conoscere le venti guide ufficiali del Parco. Durante l'incontro sono state illustrate al ministro le attività svolte nell'ultimo anno, indirizzate al contenimento delle emergenze, alla conservazione degli habitat e delle specie e alla fruizione del territorio. Tre, dunque, gli assi su cui il Parco Nazionale dell'Alta Murgia sta lavorando, con un piano di azioni che unisce tutela e sviluppo sostenibile.
«Ringrazio di cuore il ministro Costa per aver visitato il nostro Parco e per l'attenzione costante rivolta alle aree protette, che considera un motore del benessere e dell'economia del nostro Paese – ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente del Parco. Più volte abbiamo constatato il suo l'impegno nel valorizzare i parchi ed è stato un onore illustrargli le attività che stiamo portando avanti. Stiamo lavorando per migliorare la fruizione del territorio e al tempo stesso risolvere le criticità che lo affliggono, a partire dall'emergenza cinghiali e dall'abbandono dei rifiuti che danneggiano la biodiversità. Ci siamo candidati a divenire Geoparco UNESCO per valorizzare il patrimonio geologico pugliese e dare all'Alta Murgia il risalto che merita».
Sul fronte gestione emergenze, il Parco ha annunciato la creazione di una task force per frenare il moltiplicarsi dei cinghiali che impattano sulla biodiversità e sulle attività agricole, mettendo a rischio l'incolumità dei cittadini. Per fermare l'abbandono dei rifiuti entra in campo "Alta Murgia Free Waste", un progetto per sensibilizzare gli abitanti del Parco sul loro corretto conferimento e reprimere l'abitudine di abbandonarli nell'ambiente naturale. Per contrastare invece la piaga degli incendi, nell'ambito della campagna AIB 2020, il coinvolgimento delle aziende agro-zootecniche ha permesso di aumentare i punti di approvvigionamento idrico nei boschi grazie a serbatoi d'acqua installati nei terreni degli agricoltori, che hanno facilitato le attività di spegnimento, mentre la campagna "Non mandare in fumo il Parco" ha sensibilizzato la popolazione sulle azioni volte a ridurre il rischio incendi.
Molteplici i progetti scientifici per la conservazione degli habitat e delle numerose specie che li abitano. Dal monitoraggio dei mesomammiferi per determinare la presenza di volpi, faine, tassi, donnole, lontre e gatti selvatici europei, al monitoraggio del lupo e dei chirotteri, passando per l'attuazione della Direttiva Biodiversità per la protezione degli impollinatori, che individua interventi di riqualificazione naturalistica e sensibilizza agricoltori, apicoltori e abitanti del parco sull'importanza degli insetti impollinatori per il mantenimento della qualità della vita.
Nel piano di azioni per la fruizione del territorio spicca la candidatura a Geoparco UNESCO avviata nel 2019, per promuovere il patrimonio geologico che comprende siti di interesse mondiale tra cui la Valle dei Dinosauri, l'Uomo di Altamura, il Pulo di Altamura e le Cave di Bauxite. A ciò si affianca il progetto Wi-Fi Italia per potenziare la connettività nelle aree rurali e infine l'attuazione concreta della Carta Europea per il Turismo Sostenibile, riconfermata a fine 2019 a Bruxelles dalla Federazione Europea dei Parchi, per migliorare i servizi e l'accoglienza formando gli operatori turistici.
«Gestire un'area protetta include notevoli complessità – ha concluso il Ministro. È indispensabile far convergere i diversi processi di tutela a quelli indirizzati a uno sviluppo sostenibile. In quest'ottica è imprescindibile che tutti gli attori coinvolti lavorino in sinergia per creare una rete efficace, volta a valorizzare al meglio bellezze e ricchezze dell'area. In questo senso anche l'istituzione delle 'Zone economiche ambientali' nei Parchi, norma che ho voluto fortemente, è il segno tangibile di un percorso per fare dell'Italia il Paese Parco. Così come le risorse messe a disposizione con 'Parchi per il clima', per la sentieristica e per i muretti a secco rappresentano un grande balzo in avanti per sostenere la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile delle nostre aree protette».
Così il ministro dell'Ambiente Sergio Costa in visita questa mattina al Parco Nazionale dell'Alta Murgia, dove ha incontrato il presidente dell'Ente, Francesco Tarantini, i sindaci e il presidente della Comunità del Parco, Antonio Decaro, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il comandante regionale dei Carabinieri Forestali, Antonio Danilo Mostacchi, e le associazioni agricole.
Il tour nazionale di Sergio Costa nelle aree protette ha fatto tappa a Gravina in Puglia, nel cuore dell'Alta Murgia, per un incontro istituzionale nella sede dell'Ente, e ad Andria per conoscere le venti guide ufficiali del Parco. Durante l'incontro sono state illustrate al ministro le attività svolte nell'ultimo anno, indirizzate al contenimento delle emergenze, alla conservazione degli habitat e delle specie e alla fruizione del territorio. Tre, dunque, gli assi su cui il Parco Nazionale dell'Alta Murgia sta lavorando, con un piano di azioni che unisce tutela e sviluppo sostenibile.
«Ringrazio di cuore il ministro Costa per aver visitato il nostro Parco e per l'attenzione costante rivolta alle aree protette, che considera un motore del benessere e dell'economia del nostro Paese – ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente del Parco. Più volte abbiamo constatato il suo l'impegno nel valorizzare i parchi ed è stato un onore illustrargli le attività che stiamo portando avanti. Stiamo lavorando per migliorare la fruizione del territorio e al tempo stesso risolvere le criticità che lo affliggono, a partire dall'emergenza cinghiali e dall'abbandono dei rifiuti che danneggiano la biodiversità. Ci siamo candidati a divenire Geoparco UNESCO per valorizzare il patrimonio geologico pugliese e dare all'Alta Murgia il risalto che merita».
Sul fronte gestione emergenze, il Parco ha annunciato la creazione di una task force per frenare il moltiplicarsi dei cinghiali che impattano sulla biodiversità e sulle attività agricole, mettendo a rischio l'incolumità dei cittadini. Per fermare l'abbandono dei rifiuti entra in campo "Alta Murgia Free Waste", un progetto per sensibilizzare gli abitanti del Parco sul loro corretto conferimento e reprimere l'abitudine di abbandonarli nell'ambiente naturale. Per contrastare invece la piaga degli incendi, nell'ambito della campagna AIB 2020, il coinvolgimento delle aziende agro-zootecniche ha permesso di aumentare i punti di approvvigionamento idrico nei boschi grazie a serbatoi d'acqua installati nei terreni degli agricoltori, che hanno facilitato le attività di spegnimento, mentre la campagna "Non mandare in fumo il Parco" ha sensibilizzato la popolazione sulle azioni volte a ridurre il rischio incendi.
Molteplici i progetti scientifici per la conservazione degli habitat e delle numerose specie che li abitano. Dal monitoraggio dei mesomammiferi per determinare la presenza di volpi, faine, tassi, donnole, lontre e gatti selvatici europei, al monitoraggio del lupo e dei chirotteri, passando per l'attuazione della Direttiva Biodiversità per la protezione degli impollinatori, che individua interventi di riqualificazione naturalistica e sensibilizza agricoltori, apicoltori e abitanti del parco sull'importanza degli insetti impollinatori per il mantenimento della qualità della vita.
Nel piano di azioni per la fruizione del territorio spicca la candidatura a Geoparco UNESCO avviata nel 2019, per promuovere il patrimonio geologico che comprende siti di interesse mondiale tra cui la Valle dei Dinosauri, l'Uomo di Altamura, il Pulo di Altamura e le Cave di Bauxite. A ciò si affianca il progetto Wi-Fi Italia per potenziare la connettività nelle aree rurali e infine l'attuazione concreta della Carta Europea per il Turismo Sostenibile, riconfermata a fine 2019 a Bruxelles dalla Federazione Europea dei Parchi, per migliorare i servizi e l'accoglienza formando gli operatori turistici.
«Gestire un'area protetta include notevoli complessità – ha concluso il Ministro. È indispensabile far convergere i diversi processi di tutela a quelli indirizzati a uno sviluppo sostenibile. In quest'ottica è imprescindibile che tutti gli attori coinvolti lavorino in sinergia per creare una rete efficace, volta a valorizzare al meglio bellezze e ricchezze dell'area. In questo senso anche l'istituzione delle 'Zone economiche ambientali' nei Parchi, norma che ho voluto fortemente, è il segno tangibile di un percorso per fare dell'Italia il Paese Parco. Così come le risorse messe a disposizione con 'Parchi per il clima', per la sentieristica e per i muretti a secco rappresentano un grande balzo in avanti per sostenere la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile delle nostre aree protette».