Il funambulo? Tanto rumore per nulla
Rimarrà in cattedrale fino a San Biagio
mercoledì 17 gennaio 2018
8.24
Torna a far parlare di sé il funambolo ospite della Cattedrale e insieme a lui il parroco della stessa. Fa scalpore la notizia che sia arrivata una nota dalla Soprintendenza, ma effettivamente non c'è nulla di cui parlare:
«Il Soprintendente e la Responsabile del procedimento sono stati resi edotti ed hanno già accolto che non trattasi di interventi edilizi su cui chiedere preventiva autorizzazione.» ci fa notare don Salvatore Summo «È normale che il parroco segua i vari e circoscritti tempi liturgici con presepe tradizionale e tematico nel 25esimo della morte del vescovo don Tonino Bello. Non sono certo competenze dello Stato Italiano!
Le foto inviate da chi ha presentato l'esposto non parlavano di presepe ne' di installazione momentanea, liturgica e senza minimamente incidere sulla struttura. Era già previsto che per san Biagio doveva essere tutto dismesso perché finito il tempo natalizio (Candelora) e perché di ostacolo alla processione. La soprintendenza è stata indotta in errore, non conoscendo, a causa di un esposto non preciso. Non si ignori che il parroco medesimo ha provveduto ai restauri della Cattedrale curando per 39 anni l'attuale splendore: non poteva proprio lui essere causa di eventuale deturpazione. Nessuno vuole impedire di condividere o meno il presepe tematico a supporto del testo di don Tonino. Il funambolo luminoso in equilibrio è la cometa del presepe tematico: noi tutti siamo luce che 'con passione eversiva' scrutiamo l'aurora di umanità nuova e ognuno a modo proprio l'annuncia agli altri. Invito a leggere tutto il testo di don Tonino in cattedrale. Non vorrei che qualcuno considerasse deturpazione anche l'imminente,annuale,altare della Reposizione del solo Giovedì Santo! Un grande saluto sempre di stima a tutti i responsabili della Soprintendenza per la cura puntuale dell'arte e per il rispetto nei confronti delle iniziative legate solo ai tempi liturgici della chiesa.»
In poche parole la Soprintendenza si è preoccupata di capire se la struttura stessa della Cattedrale avesse subito modifica. Davanti all'assenza di codesto pericolo, si è ritirata.
«Ti dirò di più» ci confida il Don Salvatore Summo «Ho fatto vedere la chiesa allestita allo stesso vescovo, che non ha risparmiato i complimenti sull'opera e sull'idea realizzata.»
«Il Soprintendente e la Responsabile del procedimento sono stati resi edotti ed hanno già accolto che non trattasi di interventi edilizi su cui chiedere preventiva autorizzazione.» ci fa notare don Salvatore Summo «È normale che il parroco segua i vari e circoscritti tempi liturgici con presepe tradizionale e tematico nel 25esimo della morte del vescovo don Tonino Bello. Non sono certo competenze dello Stato Italiano!
Le foto inviate da chi ha presentato l'esposto non parlavano di presepe ne' di installazione momentanea, liturgica e senza minimamente incidere sulla struttura. Era già previsto che per san Biagio doveva essere tutto dismesso perché finito il tempo natalizio (Candelora) e perché di ostacolo alla processione. La soprintendenza è stata indotta in errore, non conoscendo, a causa di un esposto non preciso. Non si ignori che il parroco medesimo ha provveduto ai restauri della Cattedrale curando per 39 anni l'attuale splendore: non poteva proprio lui essere causa di eventuale deturpazione. Nessuno vuole impedire di condividere o meno il presepe tematico a supporto del testo di don Tonino. Il funambolo luminoso in equilibrio è la cometa del presepe tematico: noi tutti siamo luce che 'con passione eversiva' scrutiamo l'aurora di umanità nuova e ognuno a modo proprio l'annuncia agli altri. Invito a leggere tutto il testo di don Tonino in cattedrale. Non vorrei che qualcuno considerasse deturpazione anche l'imminente,annuale,altare della Reposizione del solo Giovedì Santo! Un grande saluto sempre di stima a tutti i responsabili della Soprintendenza per la cura puntuale dell'arte e per il rispetto nei confronti delle iniziative legate solo ai tempi liturgici della chiesa.»
In poche parole la Soprintendenza si è preoccupata di capire se la struttura stessa della Cattedrale avesse subito modifica. Davanti all'assenza di codesto pericolo, si è ritirata.
«Ti dirò di più» ci confida il Don Salvatore Summo «Ho fatto vedere la chiesa allestita allo stesso vescovo, che non ha risparmiato i complimenti sull'opera e sull'idea realizzata.»