Il carcere di Palermo sarà intitolato al poliziotto ruvese Antonio Lorusso, vittima di Cosa Nostra
Fu ucciso il 5 maggio del 1971
mercoledì 27 dicembre 2017
9.41
Il carcere Pagliarelli di Palermo sarà intitolato all'agente ruvese Antonio Lorusso, vittima di Cosa Nostra .
Antonio Lorusso, che aveva 42 anni ed era originario di Ruvo di Puglia era un agente della polizia penitenziaria ed era stato assegnato alla tutela del procuratore Pietro Scaglione per il quale svolgeva anche compiti di autista.
Il 5 maggio 1971, a Palermo, alle 9 del mattino, mentre l'auto di servizio transitava in via dei Cipressi, l'Appuntato Lorusso e il Procuratore Scaglione restano uccisi nell'attentato messo in atto dall'organizzazione mafiosa "Cosa nostra"
L'Appuntato Lorusso è stato riconosciuto "Vittima del dovere" dal Ministero dell'Interno.
Alla cerimonia di intitolazione, che si svolgerà il 29 dicembre, interverranno Santi Consolo, direttore generale dell'Amministrazione penitenziaria, il figlio del procuratore, Antonio Scaglione e i figli di Lorusso.
Tra il magistrato e l'agente si era stabilito un rapporto di stima personale. In una nota alla direzione del corpo degli agenti penitenziari, il procuratore aveva segnalato l'impegno e l'attaccamento di Lorusso al suo incarico.
Antonio Lorusso, che aveva 42 anni ed era originario di Ruvo di Puglia era un agente della polizia penitenziaria ed era stato assegnato alla tutela del procuratore Pietro Scaglione per il quale svolgeva anche compiti di autista.
Il 5 maggio 1971, a Palermo, alle 9 del mattino, mentre l'auto di servizio transitava in via dei Cipressi, l'Appuntato Lorusso e il Procuratore Scaglione restano uccisi nell'attentato messo in atto dall'organizzazione mafiosa "Cosa nostra"
L'Appuntato Lorusso è stato riconosciuto "Vittima del dovere" dal Ministero dell'Interno.
Alla cerimonia di intitolazione, che si svolgerà il 29 dicembre, interverranno Santi Consolo, direttore generale dell'Amministrazione penitenziaria, il figlio del procuratore, Antonio Scaglione e i figli di Lorusso.
Tra il magistrato e l'agente si era stabilito un rapporto di stima personale. In una nota alla direzione del corpo degli agenti penitenziari, il procuratore aveva segnalato l'impegno e l'attaccamento di Lorusso al suo incarico.