Il brusco calo delle temperature mette a rischio il raccolto
Coldiretti lancia l'allarme
lunedì 18 gennaio 2016
Il brusco abbassamento delle temperature fino a 15 gradi provoca gravi danni alle coltivazioni sconvolte da una finta primavera con le piante che hanno gia' le gemme rigonfie come in prefioritura e sono quindi particolarmente vulnerabili al freddo.
E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti per i raccolti agricoli con l'arrivo della neve e del gelo improvvisi annunciati da Epson meteo, dopo che a gennaio si e' registrata in Italia una temperatura minima superiore di ben 3,6 gradi rispetto alla media del periodo
secondo i dati Ucea relativi alla prima decade del mese.
L'anomalia del clima a gennaio - sottolinea la Coldiretti - e' evidente anche nelle temperature massime che nella Penisola sono risultate superiori di 2 gradi la media mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-48%). Una situazione che - continua la Coldiretti - fa seguito peraltro ad un mese di dicembre con 2,7 gradi di temperatura massima in piu' rispetto alla media ma anche una quasi assenza di pioggia (-87%).
Il risultato e' che ci sono primule, viole e cresce l'erba mentre le mimose sono gia' fiorite da tempo in netto anticipo rispetto alla festa della donne e nelle campagne - continua la Coldiretti - si teme una serie compromissione dei raccolti per il forte ed improvviso abbassamento della temperatura. Al contrario - precisa la Coldiretti - gli effetti attesi sono positivi per fermare le forti infestazioni degli insetti patogeni che rischiano di proliferare per effetto del caldo fuori stagione.
Per non creare problemi - sottolinea la Coldiretti - la colonnina di mercurio dovrebbe scendere lentamente senza restare a lungo sotto lo zero mentre le precipitazioni non
devono essere violente per poter essere meglio assorbite dal terreno. L'Italia - precisa la Coldiretti - si trova infatti ad affrontare una insolita siccita' fuori stagione con i livelli
dei fiumi estremamente bassi mentre i grandi laghi, dal Maggiore a quello di Como sono prossimi ai minimi storici del periodo.
Si tratta degli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando negli ultimi anni con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull'agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni - conclude la Coldiretti - ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccita' che e' stata particolarmente violenta nel 2003.
E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti per i raccolti agricoli con l'arrivo della neve e del gelo improvvisi annunciati da Epson meteo, dopo che a gennaio si e' registrata in Italia una temperatura minima superiore di ben 3,6 gradi rispetto alla media del periodo
secondo i dati Ucea relativi alla prima decade del mese.
L'anomalia del clima a gennaio - sottolinea la Coldiretti - e' evidente anche nelle temperature massime che nella Penisola sono risultate superiori di 2 gradi la media mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-48%). Una situazione che - continua la Coldiretti - fa seguito peraltro ad un mese di dicembre con 2,7 gradi di temperatura massima in piu' rispetto alla media ma anche una quasi assenza di pioggia (-87%).
Il risultato e' che ci sono primule, viole e cresce l'erba mentre le mimose sono gia' fiorite da tempo in netto anticipo rispetto alla festa della donne e nelle campagne - continua la Coldiretti - si teme una serie compromissione dei raccolti per il forte ed improvviso abbassamento della temperatura. Al contrario - precisa la Coldiretti - gli effetti attesi sono positivi per fermare le forti infestazioni degli insetti patogeni che rischiano di proliferare per effetto del caldo fuori stagione.
Per non creare problemi - sottolinea la Coldiretti - la colonnina di mercurio dovrebbe scendere lentamente senza restare a lungo sotto lo zero mentre le precipitazioni non
devono essere violente per poter essere meglio assorbite dal terreno. L'Italia - precisa la Coldiretti - si trova infatti ad affrontare una insolita siccita' fuori stagione con i livelli
dei fiumi estremamente bassi mentre i grandi laghi, dal Maggiore a quello di Como sono prossimi ai minimi storici del periodo.
Si tratta degli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando negli ultimi anni con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull'agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni - conclude la Coldiretti - ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccita' che e' stata particolarmente violenta nel 2003.