I reflui di Ruvo e Terlizzi scaricano a mare «senza un'adeguata depurazione»

L'esposto-denuncia delle Guardie Ambientali di Bari

giovedì 29 dicembre 2016 7.57
Ennesima segnalazione ed ennesimo esposto denuncia per il canalone di acque reflue che proviene dal depuratore di Terlizzi-Ruvo prima di finire dritto dritto nel mare di Molfetta, ad altezza di Torre Calderina. I rilievi questa volta arrivano dalle Guardie ambientali della sezione di Bari che a seguito di un sopralluogo hanno inviato un esposto (corredato da una nutrita documentazione fotografica) al commissario prefettizio del comune di Molfetta, alla Prefettura di Bari e alla Procura di Trani.

Si tratta di un canale di scolo che emerge in prossimità della zona industriale di Molfetta, per poi attraversare per circa cinque chilometri le campagne portando con sé acque reflue «limacciose, scure e maleodoranti». Il torrente attraversa l'intera zona industriale e finisce in mare lungo la costa di Ponente tra Molfetta e Bisceglie. Una vecchia conoscenza della zona: è il tratto terminale di un emissario interrato che proviene dal depuratore delle acque reflue di Terlizzi e Ruvo di Puglia e che prima dello scarico a mare emerge in superficie con acque reflue «senza un'adeguata depurazione», scrive il comandante delle guardie ambientali Enrico Grandi
.
Il sospetto oggi - viene rimarcato nell'esposto - è che lungo il questo canale a cielo aperto vengano prelevate acque reflue per l'irrigazione dei campi. Anche nel corso dell'ultimo sopralluogo sono state trovate tubazioni per il prelievo delle acque reflue «utilizzate per irrorare le colture orticole e arboree».
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