Guerra in Ucraina, costi alle stelle anche per le cantine di Ruvo di Puglia
Coldiretti, a causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano
martedì 12 aprile 2022
A causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino italiano con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti condiviso dalle aziende vitivinicole di Ruvo di Puglia
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Le aziende produttrici si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori lungo tutta la filiera produttiva. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell'ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l'analisi Coldiretti. Ma i prezzi degli ordini cambiano – aggiunge Coldiretti - ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l'acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi.
Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti - la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%.
La situazione di difficoltà si evidenzia anche dall'andamento delle vendite che – rileva Coldiretti - per il 55% delle cantine italiane sono diminuite nel 2022, mentre per il 42% sono rimaste invariate e solo un 3% dichiara di averle aumentate. Gli effetti delle tensioni commerciali legate al conflitto si ripercuotono anche sull'export dove oltre quattro cantine su dieci (43%) affermano di aver ridotto le spedizioni.
Occorre comunque ricordare che sino ad oggi l'incremento dei costi è stato scaricato esclusivamente sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo del vino al consumatore, secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat, è addirittura diminuito dell'1,2% e dello 0,4% nei primi due mesi del 2022, per poi crescere appena dello 0,5% a marzo, in netta controtendenza con i rincari, spesso a doppia cifra, di tutti gli altri prodotti alimentari.
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Le aziende produttrici si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori lungo tutta la filiera produttiva. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell'ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l'analisi Coldiretti. Ma i prezzi degli ordini cambiano – aggiunge Coldiretti - ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l'acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi.
Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti - la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%.
La situazione di difficoltà si evidenzia anche dall'andamento delle vendite che – rileva Coldiretti - per il 55% delle cantine italiane sono diminuite nel 2022, mentre per il 42% sono rimaste invariate e solo un 3% dichiara di averle aumentate. Gli effetti delle tensioni commerciali legate al conflitto si ripercuotono anche sull'export dove oltre quattro cantine su dieci (43%) affermano di aver ridotto le spedizioni.
Occorre comunque ricordare che sino ad oggi l'incremento dei costi è stato scaricato esclusivamente sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo del vino al consumatore, secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat, è addirittura diminuito dell'1,2% e dello 0,4% nei primi due mesi del 2022, per poi crescere appena dello 0,5% a marzo, in netta controtendenza con i rincari, spesso a doppia cifra, di tutti gli altri prodotti alimentari.