Gli Studi Rubastini raccontano l'istruzione elementare a Ruvo di Puglia
Il volume sarà presentato giovedì 18 ottobre
martedì 16 ottobre 2018
13.00
"Studi Rubastini - L'istruzione elementare a Ruvo di Puglia. I tempi, i luoghi i protagonisti" è il titolo del volume promosso dalla Pro Loco di Ruvo di Puglia ed edito dal Centro Stampa Litografica di Terlizzi.
Giovedì 18 ottobre il quarto volume della collana "Studi Rubastini", apporto più corposo e scientifico rispetto al più snello periodico "il rubastino", sarà presentato alla città, alle ore 18:00, nella rinnovata sala conferenze intitolata ai "Fratelli Carrante" presso l'Edificio Scolastico Giovanni Bovio in Largo di Vagno,13. Alla serata interverranno il Sindaco Prof. Avv. Pasquale R. Chieco; l'Assessora alla Cultura e Turismo Monica Filograno, il Dirigente Scolastico del Primo Circolo Didattico "G. Bovio" Giuseppe Quatela, e il Presidente Regionale Unpli Puglia, Rocco Lauciello; la conferenza di presentazione del testo sarà affidata alla Dott.ssa Maria Giuseppina D'Arcangelo, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e Basilicata.
Anche questo quarto volume miscellaneo di "Studi rubastini" è stato curato dall'infaticabile Cleto Bucci, che da decenni rappresenta un fulgido punto di riferimento non solo negli studi di carattere archeologico - storico - artistico della sua Città, ma anche per la divulgazione e la valorizzazione turistica del patrimonio culturale ruvese.
Gli autori hanno aderito con zelo e professionalità all'iniziativa patrocinata dalla Pro Loco, omaggiando la comunità ruvese di un lavoro editoriale dalla profondità d'indagine veramente encomiabile, esaminando aspetti inediti e reconditi della nostra città. L'intenzione è stata quella di raccogliere, organizzare e rendere fruibile materiali, documenti, immagini e testimonianze di interesse per l'intera comunità, arricchendo così la già presente sezione di storia locale ruvese.
L'opera è stata scritta a più mani; il primo e il terzo saggio sono a firma di Francesco Bernardi, docente, archivista e studioso di storia locale, rispettivamente epigrafati: "L'istruzione elementare a Ruvo di Puglia: dalle origini alla nascita della Repubblica" e "Il diario di un 'maestro di Campagna' ruvese nel secondo dopoguerra". Il secondo contributo è di Giuseppe Caldarola, Architetto e Dottore di Ricerca presso lo IUAV di Venezia, intitolato "L'edificio scolastico 'Giovanni Bovio'. Un'architettura civile per la qualità della città pubblica.
La pubblicazione, in una bella veste tipografica di circa 200 pagine, aggiunge un altro significativo tassello alla ricostruzione storica di eventi, di dinamiche, sociali ed economiche, che hanno contribuito alla caratterizzazione del DNA della città di Ruvo di Puglia quale essa è al presente.
E, come per tutte le ricostruzioni storiche, si tratta sempre di work in progress, lavori in evoluzione, … in attesa di nuovi apporti conoscitivi e interpretativi.
Grazie all'opera degli studiosi menzionati, che ci aiutano a ripercorrere sentieri a volte smarriti, la Pro Loco di Ruvo di Puglia traccia un nuovo solco nella valorizzazione e nella divulgazione della storia ruvese; alle future generazioni spetterà raccogliere questo testimone e continuare nell'alveo tracciato, "ad maiora".
Giovedì 18 ottobre il quarto volume della collana "Studi Rubastini", apporto più corposo e scientifico rispetto al più snello periodico "il rubastino", sarà presentato alla città, alle ore 18:00, nella rinnovata sala conferenze intitolata ai "Fratelli Carrante" presso l'Edificio Scolastico Giovanni Bovio in Largo di Vagno,13. Alla serata interverranno il Sindaco Prof. Avv. Pasquale R. Chieco; l'Assessora alla Cultura e Turismo Monica Filograno, il Dirigente Scolastico del Primo Circolo Didattico "G. Bovio" Giuseppe Quatela, e il Presidente Regionale Unpli Puglia, Rocco Lauciello; la conferenza di presentazione del testo sarà affidata alla Dott.ssa Maria Giuseppina D'Arcangelo, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e Basilicata.
Anche questo quarto volume miscellaneo di "Studi rubastini" è stato curato dall'infaticabile Cleto Bucci, che da decenni rappresenta un fulgido punto di riferimento non solo negli studi di carattere archeologico - storico - artistico della sua Città, ma anche per la divulgazione e la valorizzazione turistica del patrimonio culturale ruvese.
Gli autori hanno aderito con zelo e professionalità all'iniziativa patrocinata dalla Pro Loco, omaggiando la comunità ruvese di un lavoro editoriale dalla profondità d'indagine veramente encomiabile, esaminando aspetti inediti e reconditi della nostra città. L'intenzione è stata quella di raccogliere, organizzare e rendere fruibile materiali, documenti, immagini e testimonianze di interesse per l'intera comunità, arricchendo così la già presente sezione di storia locale ruvese.
L'opera è stata scritta a più mani; il primo e il terzo saggio sono a firma di Francesco Bernardi, docente, archivista e studioso di storia locale, rispettivamente epigrafati: "L'istruzione elementare a Ruvo di Puglia: dalle origini alla nascita della Repubblica" e "Il diario di un 'maestro di Campagna' ruvese nel secondo dopoguerra". Il secondo contributo è di Giuseppe Caldarola, Architetto e Dottore di Ricerca presso lo IUAV di Venezia, intitolato "L'edificio scolastico 'Giovanni Bovio'. Un'architettura civile per la qualità della città pubblica.
La pubblicazione, in una bella veste tipografica di circa 200 pagine, aggiunge un altro significativo tassello alla ricostruzione storica di eventi, di dinamiche, sociali ed economiche, che hanno contribuito alla caratterizzazione del DNA della città di Ruvo di Puglia quale essa è al presente.
E, come per tutte le ricostruzioni storiche, si tratta sempre di work in progress, lavori in evoluzione, … in attesa di nuovi apporti conoscitivi e interpretativi.
Grazie all'opera degli studiosi menzionati, che ci aiutano a ripercorrere sentieri a volte smarriti, la Pro Loco di Ruvo di Puglia traccia un nuovo solco nella valorizzazione e nella divulgazione della storia ruvese; alle future generazioni spetterà raccogliere questo testimone e continuare nell'alveo tracciato, "ad maiora".