Giorno del Ricordo, un approfondimento storico sulla Puglia e l'accoglienza dei profughi
A Ruvo di Puglia si parla di accoglienza
mercoledì 9 febbraio 2022
8.49
In occasione della Giornata del Ricordo, venerdì 11 febbraio, alle ore 18:30 nella sala conferenze del Museo del Libro – Casa della Cultura in Via Alcide de Gasperi, 26 a Ruvo di Puglia, l'assessorato alle Politiche di Comunità del Comune organizza un incontro di carattere storico dal titolo "La Puglia nella tragedia del confine orientale: storie di profughi e accoglienza" dedicato alla drammatica vicenda del confine orientale e alle sue ripercussioni nella nostra regione.
La professoressa Anna Gervasio, docente e ricercatrice dell'IPSAIC, affronterà il tema dell'accoglienza in Puglia dei profughi e degli esuli italiani dei territori del confine orientale. Dal 1944 fino alla fine degli anni Cinquanta, la Puglia ha infatti affrontato l'emergenza dei rifugiati della Seconda guerra mondiale, tra questi migliaia di nostri connazionali profughi dall'Istria, dalla Dalmazia e dalla Grecia. Molti di loro trovarono sistemazione nei CRP (centro raccolta profughi) allestiti a Bari nella chiesa di Santa Chiara, nella caserma Regina Elena, nelle baracche di via Napoli e nell'attuale "Villaggio Trieste", ad Altamura in un ex campo di prigionia, a Santeramo in Colle presso la scuola elementare Balilla e a Barletta nella caserma Ettore Fieramosca.
Introduce il Dott. Vincenzo Colaprice.
Interviene l'assessora Monica Filograno.
"Quest'anno – ha detto l'Assessora – abbiamo scelto il Giorno del Ricordo per parlare di accoglienza raccontando le ripercussioni che le vicende del fronte orientale ebbero sulla nostra regione con il passaggio e il soggiorno di tanti profughi istriani in Puglia.
Questa ricorrenza infatti è anche un'occasione importante per parlare di pace e per condannare con decisione ogni forma di discriminazione e di razzismo.
È molto importante che il Giorno del Ricordo non sia un momento di contrapposizione, ma piuttosto e per davvero una giornata di consapevolezza, rispettosa di tutte le memorie: dei crimini operati dagli Italiani contro le popolazioni slave come dell'orrore disumano delle foibe e del drammatico esodo istriano. Sia, il 10 febbraio, una giornata di analisi storica e non di propaganda, di pace e non di odio. È il solo modo che abbiamo per guardare avanti e costruire un Paese unito e solidale."
La professoressa Anna Gervasio, docente e ricercatrice dell'IPSAIC, affronterà il tema dell'accoglienza in Puglia dei profughi e degli esuli italiani dei territori del confine orientale. Dal 1944 fino alla fine degli anni Cinquanta, la Puglia ha infatti affrontato l'emergenza dei rifugiati della Seconda guerra mondiale, tra questi migliaia di nostri connazionali profughi dall'Istria, dalla Dalmazia e dalla Grecia. Molti di loro trovarono sistemazione nei CRP (centro raccolta profughi) allestiti a Bari nella chiesa di Santa Chiara, nella caserma Regina Elena, nelle baracche di via Napoli e nell'attuale "Villaggio Trieste", ad Altamura in un ex campo di prigionia, a Santeramo in Colle presso la scuola elementare Balilla e a Barletta nella caserma Ettore Fieramosca.
Introduce il Dott. Vincenzo Colaprice.
Interviene l'assessora Monica Filograno.
"Quest'anno – ha detto l'Assessora – abbiamo scelto il Giorno del Ricordo per parlare di accoglienza raccontando le ripercussioni che le vicende del fronte orientale ebbero sulla nostra regione con il passaggio e il soggiorno di tanti profughi istriani in Puglia.
Questa ricorrenza infatti è anche un'occasione importante per parlare di pace e per condannare con decisione ogni forma di discriminazione e di razzismo.
È molto importante che il Giorno del Ricordo non sia un momento di contrapposizione, ma piuttosto e per davvero una giornata di consapevolezza, rispettosa di tutte le memorie: dei crimini operati dagli Italiani contro le popolazioni slave come dell'orrore disumano delle foibe e del drammatico esodo istriano. Sia, il 10 febbraio, una giornata di analisi storica e non di propaganda, di pace e non di odio. È il solo modo che abbiamo per guardare avanti e costruire un Paese unito e solidale."