Gilet arancioni a Roma, Corato e Ruvo di Puglia in prima linea
In piazza anche tanti primi cittadini
giovedì 14 febbraio 2019
12.04
Un lungo viaggio in pullman nel cuore della notte, l'arrivo davanti all'Altare della patria, quindi un corteo sempre più nutrito che si è mosso dalle prime luci dell'alba per raggiungere piazza Santi Apostoli.
I gilet arancioni hanno invaso Roma per manifestare con forza l'intenzione di ricevere ascolto e soprattutto risposte concrete rispetto alle tematiche della crisi del comparto olivicolo pugliese, stretto nella morsa dell'avanzata della Xylella e dei mancati interventi strutturali a ristoro dei danni causati dalle gelate del febbraio 2018.
Solidarietà e vicinanza agli imprenditori agricoli e a tutti i lavoratori del settore e del territorio è espressa coi fatti da diversi rappresentanti istituzionali tra cui i tanti sindaci giunti nella Capitale al fianco dei manifestanti.
I manifestanti hanno inscenato - polemicamente - un funerale dell'olio d'oliva, con tanto di bara posta sotto il palco sul quale si alternano gli interventi dei vari rappresentanti degli agricoltori e i saluti istituzionali.
Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol e Uci protestano «contro il governo e le forze parlamentari ancora sordi al grido di aiuto di imprenditori e operai agricoli» ha sottolineato il portavoce Onofrio Spagnoletti Zeuli.
«Pretendiamo un decreto legge d'urgenza e risorse per le gelate dell'anno scorso che hanno ridotto del 70% la produzione olivicola; pretendiamo un decreto legge d'urgenza per la Xylella che è un enorme problema nazionale, con risorse vere ed immediate per le aziende ed i frantoi colpiti. E pretendiamo interventi seri di contrasto alle frodi e ai cartelli che ci costringono ad abbassare i prezzi dell'olio extravergine d'oliva, che resta uno dei prodotti di punta del Made in Italy» ha aggiunto, chiedendo un incontro urgente col ministro competente Gian Marco Centinaio, che finora, secondo quanto sostenuto dai gilet arancioni, avrebbe "dribblato" il confronto.
«Dopo troppe chiacchiere e stucchevoli rimpalli di responsabilità i politici ci costringono a venire a Roma per spingerli a prendere provvedimenti urgenti a favore di un settore in ginocchio. Pretendiamo lo stesso rispetto che viene dato a tutte le categorie agricole durante le emergenze, gli olivicoltori non sono cittadini di Serie B» ha sottolineato Spagnoletti Zeuli. Presenti anche olivicoltori siciliani, calabresi, campani, abruzzesi, laziali e toscani.
I gilet arancioni hanno invaso Roma per manifestare con forza l'intenzione di ricevere ascolto e soprattutto risposte concrete rispetto alle tematiche della crisi del comparto olivicolo pugliese, stretto nella morsa dell'avanzata della Xylella e dei mancati interventi strutturali a ristoro dei danni causati dalle gelate del febbraio 2018.
Solidarietà e vicinanza agli imprenditori agricoli e a tutti i lavoratori del settore e del territorio è espressa coi fatti da diversi rappresentanti istituzionali tra cui i tanti sindaci giunti nella Capitale al fianco dei manifestanti.
I manifestanti hanno inscenato - polemicamente - un funerale dell'olio d'oliva, con tanto di bara posta sotto il palco sul quale si alternano gli interventi dei vari rappresentanti degli agricoltori e i saluti istituzionali.
Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol e Uci protestano «contro il governo e le forze parlamentari ancora sordi al grido di aiuto di imprenditori e operai agricoli» ha sottolineato il portavoce Onofrio Spagnoletti Zeuli.
«Pretendiamo un decreto legge d'urgenza e risorse per le gelate dell'anno scorso che hanno ridotto del 70% la produzione olivicola; pretendiamo un decreto legge d'urgenza per la Xylella che è un enorme problema nazionale, con risorse vere ed immediate per le aziende ed i frantoi colpiti. E pretendiamo interventi seri di contrasto alle frodi e ai cartelli che ci costringono ad abbassare i prezzi dell'olio extravergine d'oliva, che resta uno dei prodotti di punta del Made in Italy» ha aggiunto, chiedendo un incontro urgente col ministro competente Gian Marco Centinaio, che finora, secondo quanto sostenuto dai gilet arancioni, avrebbe "dribblato" il confronto.
«Dopo troppe chiacchiere e stucchevoli rimpalli di responsabilità i politici ci costringono a venire a Roma per spingerli a prendere provvedimenti urgenti a favore di un settore in ginocchio. Pretendiamo lo stesso rispetto che viene dato a tutte le categorie agricole durante le emergenze, gli olivicoltori non sono cittadini di Serie B» ha sottolineato Spagnoletti Zeuli. Presenti anche olivicoltori siciliani, calabresi, campani, abruzzesi, laziali e toscani.