Furti olive, agricoltori costretti a dormire in campagna

Le associazioni di categorie rilanciano il problema dei furti in campagna

giovedì 3 dicembre 2015
La piaga dei furti di olive in campagna rischia di mettere in ginocchio il comparto olivicolo pugliese. Sono ormai all'ordine del giorno i casi di alberi depredati o addirittura di prodotto già raccolto dagli alberi e derubato anche sotto la minaccia di armi. Il fenomeno riguarda anche i furti di attrezzi da lavoro, poi restituiti solo a fronte del pagamento di una somma di denaro. Il fatto è che non sempre i produttori agricoli denunciano per paura di eventuali ritorsioni.

A rilanciare l'allarme, con una lettera inviata al prefetto di Bari Carmela Pagano, è la Copagri Puglia che segnala come gli agricoltori, per cercare di limitare i danni, siano costretti a vigilare nei propri fondi anche di notte dormendo nelle proprie auto. E chi di loro possiede più fondi in zone diverse non sa da dove cominciare. Nella lettera il presidente della Confederazione dei Produttori Agricoli di Puglia, Tommaso Battista, allega anche la copia di una denuncia di furto di quaranta quintali di olive presentata ai carabinieri di Triggiano. Con la segnalazione al Prefetto del capoluogo la Copagri Puglia si fa interprete e portavoce della preoccupazione sempre più crescente degli agricoltori.

Il fenomeno dei furti nella campagne anche a Ruvo. Insomma, la migliore campagna olivicola degli ultimi anni è messa a rischio in questi ultime settimane dal susseguirsi di furti nelle campagne della provincia di Bari con un doppio danno per i produttori olivicoli: oltre a quello economico, per i prezzi ad oggi ancora interessanti, i predoni dei terreni mettono a rischio la sussistenza stessa degli alberi per i rami spezzati nella foga della raccolta in fretta.