Fuggì da un casolare della droga, identificato un 64enne: è ai domiciliari
La Squadra Mobile, ad agosto dell'anno scorso, interruppe il confezionamento di dosi di marijuana per un milione di euro
giovedì 6 luglio 2023
12.48
Ad agosto del 2022, riuscì a sfuggire ad un blitz compiuto dalla Polizia di Stato a Ruvo di Puglia dove fu scoperto, all'incrocio tra le provinciali 36 e 151, un vero e proprio laboratorio della droga: a quasi un anno da quei fatti, però, il terzo componente della banda - gli altri due furono arrestati in flagranza - è stato identificato.
Nel primo pomeriggio di ieri, a Bitonto, gli agenti della Questura di Bari hanno eseguito una misura ai domiciliari, emessa dal Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 64enne di Bitonto, con precedenti di polizia, ritenuto responsabile, in concorso con altre due persone, di 48 e 44 anni, già precedentemente arrestate in flagranza, del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con l'aggravante dell'ingente quantitativo.
In particolare, nell'agosto del 2022, gli agenti della sezione Antidroga della Squadra Mobile di Bari, impegnati in specifici servizi volti al contrasto della diffusione degli stupefacenti, individuarono a Ruvo di Puglia, al confine con Bitonto, all'incrocio tra la strada provinciale 36 la 151, una stalla abbandonata della lunghezza di circa 70 metri, al cui interno furono trovate alcune persone intente ad effettuare attività di pesatura, stoccaggio e confezionamento di interi cartoni di marijuana.
L'immediato intervento permise di bloccare due persone presenti all'interno del laboratorio (il più grande incensurato, l'altro, invece, latitante da giugno), mentre il terzo complice riuscì a fuggire. Nell'area era stata allestita una base logistica di confezionamento della droga. Furono sequestrati oltre 900 chili di marijuana, in parte già ripartiti in alcuni scatoloni e buste pronte per essere trasportate, mentre, ammassato al suolo, vi era ulteriore droga che doveva essere ancora lavorato.
Sul posto fu anche sequestrato materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente, quali numerosi macchinari per porre le buste sottovuoto, bilance, cassette, generatori elettrici e altri strumenti utili alla identica finalità. Qualora immessa sulle numerose piazze di spaccio del nord barese, la vendita al dettaglio della droga avrebbe consentito alla criminalità un guadagno di quasi 1 milione di euro. I due finirono in carcere, mentre la caccia al terzo non si è mai arrestata.
Le successive indagini della Squadra Mobile del capoluogo pugliese, infatti, hanno consentito di giungere all'identificazione dell'uomo che, il giorno dell'irruzione nel casolare, riuscì a guadagnare la fuga, eseguendo, pertanto, il provvedimento: il 64enne è stato confinato ai domiciliari, in attesa dell'interrogatorio di garanzia.
Nel primo pomeriggio di ieri, a Bitonto, gli agenti della Questura di Bari hanno eseguito una misura ai domiciliari, emessa dal Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 64enne di Bitonto, con precedenti di polizia, ritenuto responsabile, in concorso con altre due persone, di 48 e 44 anni, già precedentemente arrestate in flagranza, del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con l'aggravante dell'ingente quantitativo.
In particolare, nell'agosto del 2022, gli agenti della sezione Antidroga della Squadra Mobile di Bari, impegnati in specifici servizi volti al contrasto della diffusione degli stupefacenti, individuarono a Ruvo di Puglia, al confine con Bitonto, all'incrocio tra la strada provinciale 36 la 151, una stalla abbandonata della lunghezza di circa 70 metri, al cui interno furono trovate alcune persone intente ad effettuare attività di pesatura, stoccaggio e confezionamento di interi cartoni di marijuana.
L'immediato intervento permise di bloccare due persone presenti all'interno del laboratorio (il più grande incensurato, l'altro, invece, latitante da giugno), mentre il terzo complice riuscì a fuggire. Nell'area era stata allestita una base logistica di confezionamento della droga. Furono sequestrati oltre 900 chili di marijuana, in parte già ripartiti in alcuni scatoloni e buste pronte per essere trasportate, mentre, ammassato al suolo, vi era ulteriore droga che doveva essere ancora lavorato.
Sul posto fu anche sequestrato materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente, quali numerosi macchinari per porre le buste sottovuoto, bilance, cassette, generatori elettrici e altri strumenti utili alla identica finalità. Qualora immessa sulle numerose piazze di spaccio del nord barese, la vendita al dettaglio della droga avrebbe consentito alla criminalità un guadagno di quasi 1 milione di euro. I due finirono in carcere, mentre la caccia al terzo non si è mai arrestata.
Le successive indagini della Squadra Mobile del capoluogo pugliese, infatti, hanno consentito di giungere all'identificazione dell'uomo che, il giorno dell'irruzione nel casolare, riuscì a guadagnare la fuga, eseguendo, pertanto, il provvedimento: il 64enne è stato confinato ai domiciliari, in attesa dell'interrogatorio di garanzia.