Floricoltori in ginocchio, CIA Levante «Necessaria riorganizzazione delle attività»
Settore gravemente compromesso dall'emergenza sanitaria
domenica 18 ottobre 2020
C'è preoccupazione tra i floricoltori della provincia di Bari per l'emergenza sanitaria.
«Il settore, già gravemente compromesso dalla chiusura imposta dal lockdown, non può e non deve essere ulteriormente penalizzato. Anche durante il periodo estivo le cerimonie di matrimoni, comunioni, cresime hanno avuto un forte ridimensionamento con forti ripercussioni per i produttori floricoli. I mesi di ottobre e di novembre sono importanti per i produttori floricoli e non possiamo permetterci una ulteriore battuta di arresto».
Questo è l'allarme lanciato da Giuseppe De Noia, responsabile organizzativo della Cia Levante e componente del comitato direttivo del Distretto Florovivaistico pugliese con sede a Terlizzi, sede del più grande mercato floricolo di Puglia. L'auspicio è di non arrivare ad un altro lockdown che potrebbe portare anche alla chiusura dei cimiteri proprio nel periodo di commemorazione dei defunti.
L'appello è improntato sulla responsabilità di tutti: cittadini ed imprenditori agricoli in primis nel rispetto delle regole e delle istituzioni nel porre in atto tutti gli strumenti di convivenza con l'emergenza per evitare l'azzeramento di un importante economico del nostro territorio.
«L'emergenza sanitaria ci impone una nuova organizzazione delle nostre attività, facciamolo per il rispetto della salute e per la salvaguardia di un settore; prenotazioni delle commesse e consegne a domicilio possono essere uno strumento per garantire maggiore sicurezza e consentiamo ai cittadini nel rispetto della distanza sociale di commemorare i propri cari defunti. Dobbiamo fare di tutto perché mesi di programmazione della produzione, vada a monte per la mancata commercializzazione che sarebbe messa a dura prova da eventuali restrizioni che potrebbero essere attuate proprio in occasione del primo e due novembre.
Il mancato reddito non troverebbe mai alcun ristoro anche da eventuali contributi che potrebbero essere concessi da questi o quei sostegni regionali, nazionali od europei. Un appello rivolgiamo all'ANCI, perché siano messi in atto tutti gli accorgimenti per diluire la presenza dei cittadini nei cimiteri, come ad esempio il prolungamento degli orari di apertura dei cimiteri, proponendo un ingresso per lettere alfabetiche come sperimentato nei mesi scorsi in alcuni comuni».
Il comparto in Puglia, concentrato nei due poli di Terlizzi in provincia di Bari e Taviano in provincia di Lecce, rappresenta un settore di tutto rispetto che a livello nazionale supera il 5% della Plv agricola. Il florovivaismo pugliese con un valore complessivo di circa 185 milioni di euro costituisce circa l'11 per cento della produzione nazionale ed il cui maggiore volume si realizza dalla primavera all'inizio dell'estate.
Il lockdown legato all'emergenza Covid 19 ha bloccato tutto. Il comparto del fiore reciso sta andando tutto al macero. Il settore florovivaistico pugliese con circa 1.500 aziende, circa 5mila addetti diretti, per una superficie di circa 1500 ettari e una Plv pari al 6% di quella agricola regionale totale ha un'importanza considerevole nel sistema produttivo regionale. Notevole è l'indotto dei beni strumentali e dei servizi logistici e finanziari. Il comparto sviluppa inoltre una distribuzione capillare, con grandi e piccoli intermediari che garantiscono il trasferimento della merce deperibile in tempi brevi.
«Il settore, già gravemente compromesso dalla chiusura imposta dal lockdown, non può e non deve essere ulteriormente penalizzato. Anche durante il periodo estivo le cerimonie di matrimoni, comunioni, cresime hanno avuto un forte ridimensionamento con forti ripercussioni per i produttori floricoli. I mesi di ottobre e di novembre sono importanti per i produttori floricoli e non possiamo permetterci una ulteriore battuta di arresto».
Questo è l'allarme lanciato da Giuseppe De Noia, responsabile organizzativo della Cia Levante e componente del comitato direttivo del Distretto Florovivaistico pugliese con sede a Terlizzi, sede del più grande mercato floricolo di Puglia. L'auspicio è di non arrivare ad un altro lockdown che potrebbe portare anche alla chiusura dei cimiteri proprio nel periodo di commemorazione dei defunti.
L'appello è improntato sulla responsabilità di tutti: cittadini ed imprenditori agricoli in primis nel rispetto delle regole e delle istituzioni nel porre in atto tutti gli strumenti di convivenza con l'emergenza per evitare l'azzeramento di un importante economico del nostro territorio.
«L'emergenza sanitaria ci impone una nuova organizzazione delle nostre attività, facciamolo per il rispetto della salute e per la salvaguardia di un settore; prenotazioni delle commesse e consegne a domicilio possono essere uno strumento per garantire maggiore sicurezza e consentiamo ai cittadini nel rispetto della distanza sociale di commemorare i propri cari defunti. Dobbiamo fare di tutto perché mesi di programmazione della produzione, vada a monte per la mancata commercializzazione che sarebbe messa a dura prova da eventuali restrizioni che potrebbero essere attuate proprio in occasione del primo e due novembre.
Il mancato reddito non troverebbe mai alcun ristoro anche da eventuali contributi che potrebbero essere concessi da questi o quei sostegni regionali, nazionali od europei. Un appello rivolgiamo all'ANCI, perché siano messi in atto tutti gli accorgimenti per diluire la presenza dei cittadini nei cimiteri, come ad esempio il prolungamento degli orari di apertura dei cimiteri, proponendo un ingresso per lettere alfabetiche come sperimentato nei mesi scorsi in alcuni comuni».
Il comparto in Puglia, concentrato nei due poli di Terlizzi in provincia di Bari e Taviano in provincia di Lecce, rappresenta un settore di tutto rispetto che a livello nazionale supera il 5% della Plv agricola. Il florovivaismo pugliese con un valore complessivo di circa 185 milioni di euro costituisce circa l'11 per cento della produzione nazionale ed il cui maggiore volume si realizza dalla primavera all'inizio dell'estate.
Il lockdown legato all'emergenza Covid 19 ha bloccato tutto. Il comparto del fiore reciso sta andando tutto al macero. Il settore florovivaistico pugliese con circa 1.500 aziende, circa 5mila addetti diretti, per una superficie di circa 1500 ettari e una Plv pari al 6% di quella agricola regionale totale ha un'importanza considerevole nel sistema produttivo regionale. Notevole è l'indotto dei beni strumentali e dei servizi logistici e finanziari. Il comparto sviluppa inoltre una distribuzione capillare, con grandi e piccoli intermediari che garantiscono il trasferimento della merce deperibile in tempi brevi.