Finanziato dalla Regione il progetto sociale "Quartiere comune" a Ruvo
L'iniziativa intende sviluppare un modello di micro-quartiere
mercoledì 6 marzo 2024
10.14
Migliorare i servizi del quartiere e costruire una comunità più coesa tra i residenti, sono questi i principali obiettivi di "Quartiere solidale", il progetto del Comune di Ruvo di Puglia - Assessorato al Benessere e Giustizia Sociale che nei giorni scorsi ha ottenuto un finanziamento di 25.000 euro dalla Regione Puglia nell'ambito della Manifestazione di interesse per l'avvio di progetti di Condomini Solidali promossa dal Dipartimento Ambiente, Paesaggio e Qualità Urbana – Sez. Politiche Abitative.
Teatro del progetto saranno la scuola dell'infanzia Anderseen, la piazza e le tre palazzine comunali di residenza sociale (con i tre rispettivi piano terra) del Contratto di Quartiere I in zona via Martiri delle Foibe. Scopo del progetto è mettere in rete e consolidare le realtà già attive nel quartiere come il coworking, il centro per minori e famiglie e il ristorante sociale "Piano Terra", al fine di calibrare meglio i servizi già attivi alle esigenze dei residenti e costruire un ecosistema solidale favorevole alla convivenza e alla condivisione.
Il progetto intende sviluppare un modello di micro-quartiere che, attraverso metodi partecipativi, sostegno reciproco, una piena fruizione dei servizi disponibili e una collaborazione attiva e solidale tra "vicini", accompagni i soggetti coinvolti in percorsi di consapevolezza, civismo e maggiore autonomia.
Le attività previste comprendono la creazione di un orto urbano di quartiere, laboratori di cucina solidale, sensibilizzazione al riciclo di materiali e al corretto conferimento differenziato dei rifiuti, formazione professionale e supporto nella ricerca di lavoro, attività di animazione creativa conviviale con laboratori, progetti, eventi di quartiere.
A realizzare il progetto, che avrà la durata di 12 mesi, sarà una rete di soggetti composta dalla "Cooperativa Occupazione e Solidarietà" (già impegnata a Ruvo di Puglia in un progetto di housing sociale e con grande esperienza nell'abitare sociale), dall'associazione "La Capagrossa APS" gestrice dal 2016 del co-working comunale, l'associazione "PraticaMENTE ciofs APS" curatrice dal 2019 del ristorante sociale "Piano Terra", e l'ATI composta dalle cooperative Koinos, Shalom e Vivere insieme, che dal 2019 gestisce il "Centro Minori e Famiglie".
"Questo progetto – ha detto l'assessore al Benessere e alla Giustizia Sociale Nico Curci – rappresenta il nuovo, ulteriore anello di una catena già lunga che da tempo stiamo costruendo e che mira a rinsaldare i cardini di una comunità solidale e coesa.
Stiamo attraversando un momento particolarmente delicato: alcuni recenti cambiamenti (vedi all'abolizione del Reddito di Cittadinanza, definanziamento del fondo per gli affitti ecc.) oltre a causare serie criticità sociali hanno fortemente penalizzato la parte più fragile e disagiata della comunità. L'Amministrazione Comunale, su cui queste criticità si riversano, se da un lato non ha gli strumenti economici per supplire a queste carenze può tuttavia mettere in campo politiche ci coesione sociale in grado di creare una convivenza più solidale tra i cittadini e aiutare persone in condizione di svantaggio a migliorare la propria condizione e a recuperare la serenità necessaria per essere disponibili verso i propri vicini e per occuparsi con più attenzione degli spazi pubblici e dei beni comuni.
Per la gestione di questo progetto abbiamo messo attorno a un tavolo le realtà già attive e in diversi ambiti nel quartiere (dall'housing al lavoro, dall'animazione al sostegno sociale) creando una rete di servizi integrati capace di accogliere i bisogni, le richieste, ma anche le proposte dei residenti. Attraverso l'analisi della situazione di partenza e il monitoraggio dei risultati raggiunti del progetto vogliamo definire un "protocollo" e quindi un modello utile anche in altri quartieri della città."
Teatro del progetto saranno la scuola dell'infanzia Anderseen, la piazza e le tre palazzine comunali di residenza sociale (con i tre rispettivi piano terra) del Contratto di Quartiere I in zona via Martiri delle Foibe. Scopo del progetto è mettere in rete e consolidare le realtà già attive nel quartiere come il coworking, il centro per minori e famiglie e il ristorante sociale "Piano Terra", al fine di calibrare meglio i servizi già attivi alle esigenze dei residenti e costruire un ecosistema solidale favorevole alla convivenza e alla condivisione.
Il progetto intende sviluppare un modello di micro-quartiere che, attraverso metodi partecipativi, sostegno reciproco, una piena fruizione dei servizi disponibili e una collaborazione attiva e solidale tra "vicini", accompagni i soggetti coinvolti in percorsi di consapevolezza, civismo e maggiore autonomia.
Le attività previste comprendono la creazione di un orto urbano di quartiere, laboratori di cucina solidale, sensibilizzazione al riciclo di materiali e al corretto conferimento differenziato dei rifiuti, formazione professionale e supporto nella ricerca di lavoro, attività di animazione creativa conviviale con laboratori, progetti, eventi di quartiere.
A realizzare il progetto, che avrà la durata di 12 mesi, sarà una rete di soggetti composta dalla "Cooperativa Occupazione e Solidarietà" (già impegnata a Ruvo di Puglia in un progetto di housing sociale e con grande esperienza nell'abitare sociale), dall'associazione "La Capagrossa APS" gestrice dal 2016 del co-working comunale, l'associazione "PraticaMENTE ciofs APS" curatrice dal 2019 del ristorante sociale "Piano Terra", e l'ATI composta dalle cooperative Koinos, Shalom e Vivere insieme, che dal 2019 gestisce il "Centro Minori e Famiglie".
"Questo progetto – ha detto l'assessore al Benessere e alla Giustizia Sociale Nico Curci – rappresenta il nuovo, ulteriore anello di una catena già lunga che da tempo stiamo costruendo e che mira a rinsaldare i cardini di una comunità solidale e coesa.
Stiamo attraversando un momento particolarmente delicato: alcuni recenti cambiamenti (vedi all'abolizione del Reddito di Cittadinanza, definanziamento del fondo per gli affitti ecc.) oltre a causare serie criticità sociali hanno fortemente penalizzato la parte più fragile e disagiata della comunità. L'Amministrazione Comunale, su cui queste criticità si riversano, se da un lato non ha gli strumenti economici per supplire a queste carenze può tuttavia mettere in campo politiche ci coesione sociale in grado di creare una convivenza più solidale tra i cittadini e aiutare persone in condizione di svantaggio a migliorare la propria condizione e a recuperare la serenità necessaria per essere disponibili verso i propri vicini e per occuparsi con più attenzione degli spazi pubblici e dei beni comuni.
Per la gestione di questo progetto abbiamo messo attorno a un tavolo le realtà già attive e in diversi ambiti nel quartiere (dall'housing al lavoro, dall'animazione al sostegno sociale) creando una rete di servizi integrati capace di accogliere i bisogni, le richieste, ma anche le proposte dei residenti. Attraverso l'analisi della situazione di partenza e il monitoraggio dei risultati raggiunti del progetto vogliamo definire un "protocollo" e quindi un modello utile anche in altri quartieri della città."