Festa dell'Ottavario ai tempi del Covid19, fra devozione e ottimismo
Solenne "Messa Pontificale" alla presenza dei fedeli per la festa patronale di Ruvo di Puglia
lunedì 22 giugno 2020
12.24
Una Festa patronale dell'Ottavario del Corpus Domini diversa da tutti gli altri anni quella che si è celebrata ieri a Ruvo di Puglia, ma vissuta con immutata devozione e intensa attesa.
L'Ottavario del 2020 è stato infatti segnato dal periodo di emergenza epidemiologica che ne ha limitato i festeggiamenti e le manifestazioni di pietà popolare, nel rispetto delle linee guida disposte dalla Conferenza Episcopale dei Vescovi Pugliesi e adottate dai Comitati Feste Patronali delle città della Diocesi, Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, con la cura esclusiva degli aspetti religiosi della festa patronale.
Niente processione e nessuna manifestazione folkloristica, quindi, ma la possibilità della partecipazione di pubblico Solenne "Messa Pontificale" di ieri sera in Cattedrale, presieduta dal Vescovo Mons. Domenico Cornacchia, sia pur con una limitazione dei posti a sedere, per evitare assembramento, e l'obbligo di mascherina.
Una celebrazione molto sentita e intensa, che ha commosso i fedeli presenti anche nel piazzale antistante la Cattedrale, uniti nella devozione semplice e autentica a cui si è aggiunta l'emozione del ritrovarsi riuniti in preghiera in un momento solenne importante per l'intera comunità cittadina, e la speranza di poter tornare gradualmente alla normalità, voltando pagina sul particolare periodo storico di emergenza sanitaria che ha modificato tradizioni e abitudini.
«È stata una celebrazione davvero particolare» - le parole del sindaco Pasquale Chieco a margine della solenne celebrazione. «Tutto è stato diverso dal solito, le disposizioni della Diocesi stessa hanno previsto lo svolgimento delle sole celebrazioni liturgiche, vissute con rispetto e partecipazione dai fedeli e dalle istituzioni.
Purtroppo non è stato possibile realizzare né la processione né le consuete manifestazioni laiche di contorno. Una mancanza per la città e per le imprese che lavorano in questi eventi, cui siamo vicini, ma purtroppo era necessario fare così.
E tuttavia, anche se nel rispetto delle misure di sicurezza, la celebrazione non si è svolta a porte chiuse, ma davanti al pubblico dei fedeli; se penso a cosa accadeva a Pasqua appena qualche mese fa posso trovare oggi un motivo di leggero ottimismo.
Ora però è importante individuare soluzioni che consentano una ripresa sempre più piena. Siamo fiduciosi che presto torneremo a vivere con maggiore serenità le occasioni di socialità».
Ottimismo e speranza espresse anche dal Comitato delle Feste Patronali: «Confortati di questo e fiduciosi per il futuro, rimandiamo il tutto al prossimo anno, quando potremo finalmente assaporare le emozioni e la gioia della festa».
L'Ottavario del 2020 è stato infatti segnato dal periodo di emergenza epidemiologica che ne ha limitato i festeggiamenti e le manifestazioni di pietà popolare, nel rispetto delle linee guida disposte dalla Conferenza Episcopale dei Vescovi Pugliesi e adottate dai Comitati Feste Patronali delle città della Diocesi, Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, con la cura esclusiva degli aspetti religiosi della festa patronale.
Niente processione e nessuna manifestazione folkloristica, quindi, ma la possibilità della partecipazione di pubblico Solenne "Messa Pontificale" di ieri sera in Cattedrale, presieduta dal Vescovo Mons. Domenico Cornacchia, sia pur con una limitazione dei posti a sedere, per evitare assembramento, e l'obbligo di mascherina.
Una celebrazione molto sentita e intensa, che ha commosso i fedeli presenti anche nel piazzale antistante la Cattedrale, uniti nella devozione semplice e autentica a cui si è aggiunta l'emozione del ritrovarsi riuniti in preghiera in un momento solenne importante per l'intera comunità cittadina, e la speranza di poter tornare gradualmente alla normalità, voltando pagina sul particolare periodo storico di emergenza sanitaria che ha modificato tradizioni e abitudini.
«È stata una celebrazione davvero particolare» - le parole del sindaco Pasquale Chieco a margine della solenne celebrazione. «Tutto è stato diverso dal solito, le disposizioni della Diocesi stessa hanno previsto lo svolgimento delle sole celebrazioni liturgiche, vissute con rispetto e partecipazione dai fedeli e dalle istituzioni.
Purtroppo non è stato possibile realizzare né la processione né le consuete manifestazioni laiche di contorno. Una mancanza per la città e per le imprese che lavorano in questi eventi, cui siamo vicini, ma purtroppo era necessario fare così.
E tuttavia, anche se nel rispetto delle misure di sicurezza, la celebrazione non si è svolta a porte chiuse, ma davanti al pubblico dei fedeli; se penso a cosa accadeva a Pasqua appena qualche mese fa posso trovare oggi un motivo di leggero ottimismo.
Ora però è importante individuare soluzioni che consentano una ripresa sempre più piena. Siamo fiduciosi che presto torneremo a vivere con maggiore serenità le occasioni di socialità».
Ottimismo e speranza espresse anche dal Comitato delle Feste Patronali: «Confortati di questo e fiduciosi per il futuro, rimandiamo il tutto al prossimo anno, quando potremo finalmente assaporare le emozioni e la gioia della festa».