Ferrotramviaria, ecco i nuovi orari

Il sindaco Chieco chiede l'intervento del ministro Del Rio

martedì 4 ottobre 2016 6.51
Continuano i disagi per i pendolari delle ferrovie del nord barese. Entrano in vigore questa mattina i nuovi orari, (clicca qui) della tratta Bari-Barletta diffusi dalla società Ferrotramviaria solo nella tarda mattina di ieri.
Pur mantendo la stessa frequenza, infatti, il limite di velocità posto a 50km/h ha fatto livetiare considerevolmente i tempi di percorrenza. Nella mattinata di ieri, tra incertezza degli orari e ritardi, per raggiungere Bari da Ruvo si è impiegato anche più di un'ora. Il tutto avviene nella tratta (Ruvo - Bari) che al momento risulta più agevole rispetto alla direzione nord (Ruvo - Barletta) servita ormai esclusivamente dal servizio bus sostitutivo.

Le ripercussioni del tragico incidente dello scorso 12 luglio, sembrano infiniti. Gli stessi pendolari che nei mesi scorsi difendevano la società di trasporti dalle accuse qualunquiste di inefficienza meridionale, oggi sono arrabbiati e sfiduciati. Per tre giorni (dal primo al tre ottobre) non si è avuto notizie dei nuovi orari e giunti in stazione, molte corse risultavano soppresse. Molti poi, si sentono traditi da una comunicazione che è intervenuta ad inizio mese, dopo che molti abbonamenti erano stati già acquistati da fruitori inconsapevoli di cosa li attendeva.

Il sindaco Chieco, intanto, chiede l'intervento del ministro Graziano Del Rio e contesta le rassicurazioni avute nei giorni scorsi dall'Ufficio di controllo del ministero dei trasporti. «Dopo il disastro dello scontro frontale costato tante vittime e sofferenze, oggi ci confrontiamo con il disastro organizzativo e funzionale prodotto da una misura di sicurezza che contraddice quanto era vero fino a ieri. - scriveva ieri sulla sua pagina Facebook - Mi riferisco alla lettera inviatami dall'USTIF (ufficio di controllo del Ministero dei trasporti) lo scorso 2 agosto 2016 dove si affermava che le condizioni di sicurezza della Ferrotramviaria erano conformi alla legge, nonostante l'assenza del sistema Scmt (controllo automatico). Ora, invece, due mesi dopo non è più così vista l'imposizione dell'ANSF (Agenzia nazionale sicurezza ferroviaria) che impone il limite di 50 km/h laddove non e' operativo il sistema Scmt.
Insomma ora si svegliano e con due righe ci mandano indietro ai tempi di viaggio di 20 anni fa e di fatto ci ributtano in macchina o autobus e quindi a muoverci con un livello di sicurezza enormemente più basso del treno. Chiederò un intervento urgente del Ministro Del Rio su questa incredibile vicenda perché l'effetto di questo limite di velocità (fino a ieri inutile) è devastante per l'organizzazione e la qualità di vita, di studio e di lavoro di migliaia di persone.»