"Marmotta esplosiva" in un bancomat di Ruvo: arrestato dopo aver perso il passamontagna
Nel 2021 l'assalto di un commando allo sportello del Monte dei Paschi di Siena. Preso un 61enne di Corato con precedenti
venerdì 20 ottobre 2023
10.00
È C.S., 61enne di Corato arrestato dai Carabinieri, uno dei membri del terzetto che fece saltare in aria il bancomat del Monte dei Paschi di Siena, a Ruvo di Puglia: il colpo, con la tecnica della "marmotta esplosiva", fruttò oltre 50mila euro. Determinanti nelle indagini sono stati i rilievi sul passamontagna perduto dall'uomo.
A lui è stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, che ha condiviso la richiesta del pubblico ministero della Procura della Repubblica, Maria Isabella Scamarcio, fondata su gravi e concordanti elementi indizianti. I fatti risalgono al 10 luglio 2021, quando, alle ore 03.35, la banda raggiunse corso Jatta e innescò una violenta esplosione, riuscendo a far saltare lo sportello e a rubare il denaro.
I malviventi (tre, tutti a volto coperto, fra cui il 61enne, secondo gli inquirenti) con fare deciso e veloce si introdussero all'interno dei locali. Per impossessarsi del bottino usarono la tecnica della marmotta, un ordigno che si infila negli sportelli per farli saltare in aria. I banditi forzarono dapprima la fessura d'erogazione delle banconote, poi inserirono all'interno un oggetto in ferro a forma di parallelepipedo (che ricorda proprio la marmotta) usato per mettere l'esplosivo nel bancomat.
Infine avvenne la detonazione che mandò in frantumi non solo lo sportello automatico, ma causò diversi danni collaterali, danneggiando anche il muro adiacente al bancomat. Un'operazione fulminea ma rumorosa, al punto che l'esplosione svegliò gli inquilini che dormivano, buttati giù dal letto dalla deflagrazione. Infine la fuga a bordo di una Audi A3, con cui fecero perdere le proprie tracce, dimenticando, però, un copricapo di colore nero sul marciapiede, chiave di tutta l'indagine.
I militari della Stazione di Ruvo di Puglia, infatti, hanno indagato non solo attraverso le immagini di videosorveglianza, ma grazie al passamontagna che uno dei componenti della banda, «per cause indipendenti dal fatto reato a cui stava collaborando» ha perso. Così i Carabinieri hanno ricostruito tutta la vicenda, mentre le indagini tecnico-scientifiche eseguite dagli specialisti dell'Arma, hanno consentito di individuare nel 61enne, rinchiuso a Trani, uno dei presunti autori del furto.
L'uomo, accusato di furto aggravato con l'utilizzo di esplosivi, di porto e detenzione di materiale esplodente, nell'interrogatorio di garanzia in carcere, «ha negato ogni addebito - ha affermato il suo avvocato, Michele De Nicolo -, dichiarando la propria estraneità», mentre proseguono le indagini per risalire ai suoi complici.
A lui è stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo, che ha condiviso la richiesta del pubblico ministero della Procura della Repubblica, Maria Isabella Scamarcio, fondata su gravi e concordanti elementi indizianti. I fatti risalgono al 10 luglio 2021, quando, alle ore 03.35, la banda raggiunse corso Jatta e innescò una violenta esplosione, riuscendo a far saltare lo sportello e a rubare il denaro.
I malviventi (tre, tutti a volto coperto, fra cui il 61enne, secondo gli inquirenti) con fare deciso e veloce si introdussero all'interno dei locali. Per impossessarsi del bottino usarono la tecnica della marmotta, un ordigno che si infila negli sportelli per farli saltare in aria. I banditi forzarono dapprima la fessura d'erogazione delle banconote, poi inserirono all'interno un oggetto in ferro a forma di parallelepipedo (che ricorda proprio la marmotta) usato per mettere l'esplosivo nel bancomat.
Infine avvenne la detonazione che mandò in frantumi non solo lo sportello automatico, ma causò diversi danni collaterali, danneggiando anche il muro adiacente al bancomat. Un'operazione fulminea ma rumorosa, al punto che l'esplosione svegliò gli inquilini che dormivano, buttati giù dal letto dalla deflagrazione. Infine la fuga a bordo di una Audi A3, con cui fecero perdere le proprie tracce, dimenticando, però, un copricapo di colore nero sul marciapiede, chiave di tutta l'indagine.
I militari della Stazione di Ruvo di Puglia, infatti, hanno indagato non solo attraverso le immagini di videosorveglianza, ma grazie al passamontagna che uno dei componenti della banda, «per cause indipendenti dal fatto reato a cui stava collaborando» ha perso. Così i Carabinieri hanno ricostruito tutta la vicenda, mentre le indagini tecnico-scientifiche eseguite dagli specialisti dell'Arma, hanno consentito di individuare nel 61enne, rinchiuso a Trani, uno dei presunti autori del furto.
L'uomo, accusato di furto aggravato con l'utilizzo di esplosivi, di porto e detenzione di materiale esplodente, nell'interrogatorio di garanzia in carcere, «ha negato ogni addebito - ha affermato il suo avvocato, Michele De Nicolo -, dichiarando la propria estraneità», mentre proseguono le indagini per risalire ai suoi complici.