Discriminazioni transessuali, Rinfondazione Comunista contro il Popolo della Famiglia
«La palese mossa propagandistica di utilizzare lə bambinə per portare avanti il proprio programma politico ci disgusta»
mercoledì 8 marzo 2023
9.06
«Come Partito della Rifondazione Comunista esprimiamo profonda condanna per la campagna messa in atto dal Popolo della Famiglia volta a combattere l'immaginaria "ideologia gender", termine inventato in ambienti cattolici conservatori per creare uno spauracchio da agitare per giustificare le discriminazioni che perpetrano». Inizia così la nota inviata alla stampa dal Rifondazione Comunista di Ruvo di Puglia.
«Ovviamente non ci sorprende un'iniziativa del genere, sappiamo che questo partito è sempre stato in prima linea per promuovere la discriminazione delle donne e della comunità LGBTQIA+, in particolare la comunità Trans*, facendo di tutto per negare decenni di studi di genere e lotte transfemministe per arrivare all'accettazione (purtroppo ancora lontana) delle identità di genere non cisgender (cioè che non corrispondono al sesso). Poco importa se le persone trans*, soprattutto adolescenti, vivono nel dolore di dover subire pregiudizi infondati ancora molto diffusi. Si fa poi riferimento alle "basi antropologiche della nostra civiltà". Ci chiediamo seriamente quali siano queste basi, visto che la famiglia è un costrutto strettamente sociale e variabile nelle culture. L'unica base della nostra civiltà dovrebbe essere il rispetto della libertà di ognuno di noi di esprimere la propria persona come più aggrada, non nel reprimere qualsiasi forma di differenza non accettata da chi vuole negare la realtà delle varie identità di genere».
«La palese mossa propagandistica di utilizzare lə bambinə per portare avanti il proprio programma politico ci disgusta. Esprimiamo vicinanza alla comunità Trans* di Ruvo che subirà l'ennesima vessazione basata su idee false e discriminatorie, con un pensiero anche allə bambinə trans* o con identità o espressione di genere non conforme che riceveranno l'ennesima pressione per rientrare nei canoni cis-etero-patriarcali, rendendo più difficile il proprio percorso di accettazione e rendendo l'ambiente sociale intorno a loro più ostile».
«Ovviamente non ci sorprende un'iniziativa del genere, sappiamo che questo partito è sempre stato in prima linea per promuovere la discriminazione delle donne e della comunità LGBTQIA+, in particolare la comunità Trans*, facendo di tutto per negare decenni di studi di genere e lotte transfemministe per arrivare all'accettazione (purtroppo ancora lontana) delle identità di genere non cisgender (cioè che non corrispondono al sesso). Poco importa se le persone trans*, soprattutto adolescenti, vivono nel dolore di dover subire pregiudizi infondati ancora molto diffusi. Si fa poi riferimento alle "basi antropologiche della nostra civiltà". Ci chiediamo seriamente quali siano queste basi, visto che la famiglia è un costrutto strettamente sociale e variabile nelle culture. L'unica base della nostra civiltà dovrebbe essere il rispetto della libertà di ognuno di noi di esprimere la propria persona come più aggrada, non nel reprimere qualsiasi forma di differenza non accettata da chi vuole negare la realtà delle varie identità di genere».
«La palese mossa propagandistica di utilizzare lə bambinə per portare avanti il proprio programma politico ci disgusta. Esprimiamo vicinanza alla comunità Trans* di Ruvo che subirà l'ennesima vessazione basata su idee false e discriminatorie, con un pensiero anche allə bambinə trans* o con identità o espressione di genere non conforme che riceveranno l'ennesima pressione per rientrare nei canoni cis-etero-patriarcali, rendendo più difficile il proprio percorso di accettazione e rendendo l'ambiente sociale intorno a loro più ostile».