Dipendenti comunali, pochi e sottopagati
L'Anci Puglia chiede lo sblocco delle assunzioni
martedì 3 maggio 2016
11.51
Si è svolto nei giorni scorsi a Bari un incontro tra Anci Puglia e rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil Funzione Pubblica, in cui sono stati illustrati i dati relativi al monitoraggio del personale enti locali.
Situazione a dir poco disastrosa per quanto riguarda la Puglia, che risulta essere l'ultima regione d'Italia per rapporto tra unita di dipendenti comunali per mille abitanti - poco più di 4 dipendenti ogni mille abitanti (4,32) - preceduta dal Veneto, penultima con 5,54 e dall'Abruzzo 5,59, a fronte di una media nazionale di 6,77. Questo significa che i Comuni pugliesi riescono a svolgere le stesse funzioni degli altri italiani con circa 8000 dipendenti in meno.
Dal rapporto emerge che anche il personale dei Comuni pugliesi, oltre ad essere insufficiente è sottopagato. Nello specifico i comparti delle autonomie territoriali come comuni, province e regioni scontano in termini di retribuzione pro capite, dal 2011 al 2014, tassi negativi attorno al 2%, con cali del 4% in corrispondenza della dirigenza. Cresce anche l'età media dei dipendenti comunali a tempo indeterminato, che è di 51 anni, mentre nel 2013 era di 50 anni.
Anci Puglia ha chiesto ai sindacati di aprire subito una vertenza nazionale per sostenere lo sblocco delle assunzioni, anche in base alla normativa sul federalismo fiscale incentrata sui fabbisogni standard, la quale prevede che per svolgere una funzione i costi devono essere uguali dal Trentino alla Sicilia.
Questo porterebbe a liberare spazio assunzionale per circa 8000 unità nella nostra regione.
Situazione a dir poco disastrosa per quanto riguarda la Puglia, che risulta essere l'ultima regione d'Italia per rapporto tra unita di dipendenti comunali per mille abitanti - poco più di 4 dipendenti ogni mille abitanti (4,32) - preceduta dal Veneto, penultima con 5,54 e dall'Abruzzo 5,59, a fronte di una media nazionale di 6,77. Questo significa che i Comuni pugliesi riescono a svolgere le stesse funzioni degli altri italiani con circa 8000 dipendenti in meno.
Dal rapporto emerge che anche il personale dei Comuni pugliesi, oltre ad essere insufficiente è sottopagato. Nello specifico i comparti delle autonomie territoriali come comuni, province e regioni scontano in termini di retribuzione pro capite, dal 2011 al 2014, tassi negativi attorno al 2%, con cali del 4% in corrispondenza della dirigenza. Cresce anche l'età media dei dipendenti comunali a tempo indeterminato, che è di 51 anni, mentre nel 2013 era di 50 anni.
Anci Puglia ha chiesto ai sindacati di aprire subito una vertenza nazionale per sostenere lo sblocco delle assunzioni, anche in base alla normativa sul federalismo fiscale incentrata sui fabbisogni standard, la quale prevede che per svolgere una funzione i costi devono essere uguali dal Trentino alla Sicilia.
Questo porterebbe a liberare spazio assunzionale per circa 8000 unità nella nostra regione.