Dipendente comunale sospeso per 5 giorni: scoppia il caso politico
Il centrodestra attacca: provvedimento che umilia un lavoratore onesto
martedì 11 aprile 2017
11.04
Rischia di trasformarsi in un caso politico, la decisione del Comune di Ruvo di Puglia di sospendere per cinque giorni un dipendente comunale. Provvedimento disciplinare pesante che prevede per 5 giorni anche la mancata corresponsione dei relativi emolumenti economici.
Il dipendente comunale in questione preferisce non commentare, dal momento che si è affidato a un pool di avvocati per valutare un ricorso al giudice del lavoro. Resta sul tavolo, dunque, il dato politico. Sul fatto sono intervenuti i consiglieri comunali di opposizione con un lungo manifesto in cui si spiega che la questione sarebbe solo "apparentemente" gestionale ma "sostanzialmente e squisitamente" politica". In altre parole, la tesi dell'opposizione è che la sospensione del dipendente sia soltanto una punizione per alcune critiche all'amministrazione comunale che lo stesso avrebbe pronunciato fuori dall'ufficio e fuori dall'orario di lavoro.
Stiamo parlando, fanno notare i consiglieri di opposizione, di «un dipendente comunale che in 25 anni di carriera non aveva, fino ad allora, neppure ricevuto un richiamo. Un provvedimento eccezionale destinato sicuramente a fare molta eco date le circostanze e le motivazioni per le quali è stato generato e che non riguardano affatto l'attività prettamente lavorativa prestata dal lavoratore dipendente nell'ambito del Comune. Quindi - spiegano i consiglieri del centrodestra - non si tratta di assenza ingiustificata dal posto di lavoro, di mancanze ed omissioni nell'esercizio delle proprie funzioni, di inosservanza di leggi e/o disposizioni impartite dai propri superiori, bensì di altre cause che da una prima lettura dei fatti e degli atti, ci sembrano deboli e strumentali e che saranno accertate nelle competenti sedi». Insomma, si legge ancora, si tratterebbe solo di una vicenda che «umilia ingiustificatamente un lavoratore serio, onesto, professionalmente preparato e altamente rispettoso delle funzioni e dei ruoli altrui».
Il dipendente comunale in questione preferisce non commentare, dal momento che si è affidato a un pool di avvocati per valutare un ricorso al giudice del lavoro. Resta sul tavolo, dunque, il dato politico. Sul fatto sono intervenuti i consiglieri comunali di opposizione con un lungo manifesto in cui si spiega che la questione sarebbe solo "apparentemente" gestionale ma "sostanzialmente e squisitamente" politica". In altre parole, la tesi dell'opposizione è che la sospensione del dipendente sia soltanto una punizione per alcune critiche all'amministrazione comunale che lo stesso avrebbe pronunciato fuori dall'ufficio e fuori dall'orario di lavoro.
Stiamo parlando, fanno notare i consiglieri di opposizione, di «un dipendente comunale che in 25 anni di carriera non aveva, fino ad allora, neppure ricevuto un richiamo. Un provvedimento eccezionale destinato sicuramente a fare molta eco date le circostanze e le motivazioni per le quali è stato generato e che non riguardano affatto l'attività prettamente lavorativa prestata dal lavoratore dipendente nell'ambito del Comune. Quindi - spiegano i consiglieri del centrodestra - non si tratta di assenza ingiustificata dal posto di lavoro, di mancanze ed omissioni nell'esercizio delle proprie funzioni, di inosservanza di leggi e/o disposizioni impartite dai propri superiori, bensì di altre cause che da una prima lettura dei fatti e degli atti, ci sembrano deboli e strumentali e che saranno accertate nelle competenti sedi». Insomma, si legge ancora, si tratterebbe solo di una vicenda che «umilia ingiustificatamente un lavoratore serio, onesto, professionalmente preparato e altamente rispettoso delle funzioni e dei ruoli altrui».