Dipartimento Politiche della Salute: “L'ospedale di I livello si farà»
L'ex sindaco Paola Natalicchio: «Non si sa bene in quale delle tre sedi, nè in quali tempi e con quali garanzie»
domenica 4 dicembre 2016
8.29
Ospedale del Nord Barese si farà o non si farà? E' l'amletico dilemma che ormai sta investendo la politica locale e gli operatori della sanità. Il fatto è che dopo gli impegni presi dal governatore Michele Emiliano con la "Carta di Ruvo" - firmata davanti e con centinaia di operatori della sanità - in tanti si attendevano una svolta importante, una decisione netta e senza ritorno, in direzione di un polo di eccellenza di primo livello che potesse diventare punto di riferimento dei territori del nord barese. Doveva essere il titolo di copertina e invece nulla.
Dopo il varo del Piano di riordino ospedaliero è sembrato che del nord barese ci si fosse di nuovo dimenticati. No, ha corretto Emiliano, l'impegno resta. Parole che però non coincidono con le prime schede informative diffuse dalla stessa Regione Puglia nelle quali il nuovo presidio di primo livello non viene nemmeno citato. Gli unici atti certi - le pubbliche amministrazione parlano per atti - raccontano di un ospedale di Molfetta tra i più penalizzati di tutta la Puglia con -31 posti letto e la perdita di Urologia e Cardiologia; di un ospedale di Corato che perde il punto nascita e di un ospedale di Terlizzi che non è nemmeno più un ospedale di base, ma un centro di riabilitazione e post acuzie.
Tant'è che persino l'ex sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio ha dovuto ammettere che «con la consueta abilità, Emiliano dichiara di aver approvato il progetto per "l'ospedale unico del Nord barese, ma non si sa bene in quale delle tre sedi. Nè, aggiungo, in quali tempi e con quali garanzie. Emiliano aggiunge ancora che tutto questo è: "in vista della costruzione del nuovo ospedale di Andria". Andria? Ma non era tra Molfetta e Bisceglie il Grande Ospedale? In quale notte anche questo progetto è stato modificato? In ogni caso, la delibera di giunta di ieri ci dà una sola garanzia: che il nostro ospedale viene sostanzialmente messo in liquidazione.».
La base dei medici, però, sta cominciando ad aprire gli occhi e a farsi sentire. Non a caso alla Regione Puglia hanno chiamato i "pompieri". Il direttore del dipartimento Politiche della Salute,Giancarlo Ruscitti, ieri sera ha diffuso una nota che tanta di stemperare lo sconcerto. Recita così: «Nel rispetto delle notizie di stampa emerse in questi giorni sui trasferimenti di reparti tra plessi ospedalieri nel territorio del Nord barese si conferma la decisione dell'amministrazione regionale di costituire un unico ospedale di I livello che garantisca un'offerta di salute adeguata ed in piena sicurezza. Gli uffici regionali stanno avviando un lavoro istruttorio al fine di reperire tutti gli elementi utili ad effettuare una scelta sul merito di elementi oggettivi e verificabili. Nelle more di tali valutazioni non si procederà ad alcuna chiusura o trasferimento di reparti e specialità».
Che altro dire. Il tempo dirà.
Dopo il varo del Piano di riordino ospedaliero è sembrato che del nord barese ci si fosse di nuovo dimenticati. No, ha corretto Emiliano, l'impegno resta. Parole che però non coincidono con le prime schede informative diffuse dalla stessa Regione Puglia nelle quali il nuovo presidio di primo livello non viene nemmeno citato. Gli unici atti certi - le pubbliche amministrazione parlano per atti - raccontano di un ospedale di Molfetta tra i più penalizzati di tutta la Puglia con -31 posti letto e la perdita di Urologia e Cardiologia; di un ospedale di Corato che perde il punto nascita e di un ospedale di Terlizzi che non è nemmeno più un ospedale di base, ma un centro di riabilitazione e post acuzie.
Tant'è che persino l'ex sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio ha dovuto ammettere che «con la consueta abilità, Emiliano dichiara di aver approvato il progetto per "l'ospedale unico del Nord barese, ma non si sa bene in quale delle tre sedi. Nè, aggiungo, in quali tempi e con quali garanzie. Emiliano aggiunge ancora che tutto questo è: "in vista della costruzione del nuovo ospedale di Andria". Andria? Ma non era tra Molfetta e Bisceglie il Grande Ospedale? In quale notte anche questo progetto è stato modificato? In ogni caso, la delibera di giunta di ieri ci dà una sola garanzia: che il nostro ospedale viene sostanzialmente messo in liquidazione.».
La base dei medici, però, sta cominciando ad aprire gli occhi e a farsi sentire. Non a caso alla Regione Puglia hanno chiamato i "pompieri". Il direttore del dipartimento Politiche della Salute,Giancarlo Ruscitti, ieri sera ha diffuso una nota che tanta di stemperare lo sconcerto. Recita così: «Nel rispetto delle notizie di stampa emerse in questi giorni sui trasferimenti di reparti tra plessi ospedalieri nel territorio del Nord barese si conferma la decisione dell'amministrazione regionale di costituire un unico ospedale di I livello che garantisca un'offerta di salute adeguata ed in piena sicurezza. Gli uffici regionali stanno avviando un lavoro istruttorio al fine di reperire tutti gli elementi utili ad effettuare una scelta sul merito di elementi oggettivi e verificabili. Nelle more di tali valutazioni non si procederà ad alcuna chiusura o trasferimento di reparti e specialità».
Che altro dire. Il tempo dirà.