Dimissioni sindaco, Piero Paparella: «La crisi è grande quanto la delusione dei cittadini»
Il consigliere di opposizione: «Si può ricostruire in 20 giorni ciò che in tre anni si è demolito?
giovedì 14 marzo 2019
12.44
«Ieri si è palesata la crisi politica che più volte è emersa in Consiglio Comunale: alcune volte è stata mascherata, altre volte è stata camuffata grazie all'aiuto di un Consigliere Comunale. Ma la crisi politica c'è ed è grande quanto la delusione dei cittadini ruvesi verso l'operato di questo Sindaco e della sua Giunta di tecnici venuti nel 2016 per "civilizzarci" (dicono)».
È il commento del consigliere comunale di opposizione Piero Paparella, tra i più critici rispetto all'operato dell'amministrazione comunale, in merito alla crisi amministrativa che si è aperta ieri con le dimissioni del sindaco Pasquale Chieco dopo un nulla di fatto per il bilancio di previsione in consiglio comunale.
Paparella, da noi interpellato per esprimere un commento sulla vicenda, analizza brevemente l'operato del primo cittadino, non lesinando pesanti critiche.
«Il Sindaco in meno di tre anni ha cambiato veste: tutti quanti lo ricordiamo il giorno della proclamazione in piazza con i banchi del Consiglio Comunale scesi giù tra la gente, tra i cittadini. Ieri invece non ha avuto la forza di abbandonare la sua stanza e di scendere a discutere con chi civilmente lo contestava, con chi manifestava dissenso. La parabola è questa, ed è il frutto di scelte verticistiche, di comportamenti mai improntati al rispetto dell'avversario e del dissidente, mai inclini ad un confronto leale perché sempre condito da invettive, alla delegittimazione di forze politiche che sono servite solo come serbatoio di voti per la sua elezione, ad un apparato amministrativo di fatto mai rinnovato non solo nelle persone ma soprattutto nell'organizzazione» commenta Paparella.
Il Tuel prevede un periodo di venti giorni dalla data delle dimissioni ad una eventuale revoca delle stesse, per permettere al sindaco dimissionario di ricomporre la crisi. E nel suo commento, Paparella, fa anche riferimento a questo lasso di tempo.
«Certo da oggi ci sono i canonici 20 giorni di tempo per ricomporre la sua maggioranza. Ma si può ricostruire in 20 giorni ciò che in tre anni si è demolito? Si possono appianare situazioni che invece dovevano essere affrontate e risolte prima del Consiglio Comunale di presentazione del bilancio e di revoca del piano di lottizzazione del Comparto E?»
La classica liturgia delle crisi amministrative prevede nei venti giorni di "riflessione" l'azzeramento della giunta ed una ricomposizione dell'esecutivo. Seguirà questo cliché anche il sindaco Chieco?
«Certo tutto è possibile, anche immaginare un rimpasto della Giunta che da tecnica diventi mezza politica o tutta politica. Di certo in questo caso il Sindaco, ancora una volta, avrà cambiato veste, tradendo ancora una volta quanto prospettato ai cittadini ruvesi che lo hanno votato. Una cosa è certa: l'opposizione di centrodestra continuerà imperterrita nella sua azione di indirizzo e di controllo senza soluzione di continuità, cosi come fatto in questi tre anni, senza mai cambiare veste e non tradendo mai il voto dei cittadini ruvesi» dice Piero Paparella.
È il commento del consigliere comunale di opposizione Piero Paparella, tra i più critici rispetto all'operato dell'amministrazione comunale, in merito alla crisi amministrativa che si è aperta ieri con le dimissioni del sindaco Pasquale Chieco dopo un nulla di fatto per il bilancio di previsione in consiglio comunale.
Paparella, da noi interpellato per esprimere un commento sulla vicenda, analizza brevemente l'operato del primo cittadino, non lesinando pesanti critiche.
«Il Sindaco in meno di tre anni ha cambiato veste: tutti quanti lo ricordiamo il giorno della proclamazione in piazza con i banchi del Consiglio Comunale scesi giù tra la gente, tra i cittadini. Ieri invece non ha avuto la forza di abbandonare la sua stanza e di scendere a discutere con chi civilmente lo contestava, con chi manifestava dissenso. La parabola è questa, ed è il frutto di scelte verticistiche, di comportamenti mai improntati al rispetto dell'avversario e del dissidente, mai inclini ad un confronto leale perché sempre condito da invettive, alla delegittimazione di forze politiche che sono servite solo come serbatoio di voti per la sua elezione, ad un apparato amministrativo di fatto mai rinnovato non solo nelle persone ma soprattutto nell'organizzazione» commenta Paparella.
Il Tuel prevede un periodo di venti giorni dalla data delle dimissioni ad una eventuale revoca delle stesse, per permettere al sindaco dimissionario di ricomporre la crisi. E nel suo commento, Paparella, fa anche riferimento a questo lasso di tempo.
«Certo da oggi ci sono i canonici 20 giorni di tempo per ricomporre la sua maggioranza. Ma si può ricostruire in 20 giorni ciò che in tre anni si è demolito? Si possono appianare situazioni che invece dovevano essere affrontate e risolte prima del Consiglio Comunale di presentazione del bilancio e di revoca del piano di lottizzazione del Comparto E?»
La classica liturgia delle crisi amministrative prevede nei venti giorni di "riflessione" l'azzeramento della giunta ed una ricomposizione dell'esecutivo. Seguirà questo cliché anche il sindaco Chieco?
«Certo tutto è possibile, anche immaginare un rimpasto della Giunta che da tecnica diventi mezza politica o tutta politica. Di certo in questo caso il Sindaco, ancora una volta, avrà cambiato veste, tradendo ancora una volta quanto prospettato ai cittadini ruvesi che lo hanno votato. Una cosa è certa: l'opposizione di centrodestra continuerà imperterrita nella sua azione di indirizzo e di controllo senza soluzione di continuità, cosi come fatto in questi tre anni, senza mai cambiare veste e non tradendo mai il voto dei cittadini ruvesi» dice Piero Paparella.