Didattica a scelta, i sindacati: «Ordinanza intollerabile e lesiva della dignità dei lavoratori»

Critici CISL, CGIL e UIL, questa mattina in piazza in protesta

lunedì 25 gennaio 2021
I sindacati CISL, CGIL e UIL dissentono sulle scelte del presidente della Regione Puglia e sull'ultima ordinanza regionale che preannuncia il ritorno fra i banchi per gli studenti delle scuole superiori a partire da febbraio e che lascia ai genitori la scelta sulla didattica in presenza o a distanza per i propri figli.

CISL Scuola Puglia

«La possibilità estesa anche alle famiglie degli studenti delle superiori - oltreché sinora a quelle del 1° ciclo - di scegliere la frequenza in presenza o a distanza delle lezioni è un fatto gravissimo, non più tollerabile». Così Roberto Calienno, segretario generale Cisl Scuola Puglia, commenta quanto disposto dal presidente Michele Emiliano con l'ordinanza regionale odierna n. 21 per il rientro a scuola.

Il segretario generale Cisl Scuola Puglia aggiunge, esprimiamo «la nostra netta contrarietà per quanto attiene la facoltà di scelta delle famiglie, peraltro va precisato che - dal punto di vista ordinamentale - non esiste una modalità di 'didattica mista', esiste una forma di didattica in 'presenza' e un'altra 'digitale integrata' come indicato con chiarezza dalle linee guida dello scorso 7 agosto. Il modello della 'didattica mista' sta acuendo il fenomeno della dispersione scolastica ancor di più poiché, nessuna attività aggiuntiva di recupero, può essere messa in campo. Infine, le scuole italiane non dispongono di reti in grado di sopportare l'eccessivo traffico dati generato dalle troppe trasmissioni in simultanea. I docenti sono stanchissimi e comunque hanno fatto molto di più di quanto è nelle loro possibilità utilizzando, spessissimo, anche i dispositivi digitali personali».

Conclude «nei prossimi giorni, in apposita conferenza stampa comunicheremo le forme di mobilitazione da attuare per il ripristino di normali conduzioni dello svolgimento della vista scolastica, nell'interesse degli studenti e delle loro famiglie, del personale scolastico tutto».

FLC CGIL Puglia

«Con l'emanazione della odierna ordinanza n. 21 (ieri per chi legge n.d.r.), relativa alle misure per fronteggiare l'emergenza epidemiologica nel settore scolastico, in un colpo solo il Presidente Emiliano fa ricadere le relazioni sindacali al punto più basso finora mai registrato». Lo sottolinea in una nota per la FLC CGIL Puglia, Claudio Menga.

«Riepilogare quanto previsto dall'ennesima ordinanza è fin toppo semplice: dal primo febbraio il regime di didattica mista su richiesta delle famiglie, imposto per ordinanza alle scuole pugliesi e che finora aveva colpito solo il primo ciclo, viene - per un malinteso senso di "par condicio" - esteso anche alla secondaria di secondo grado. E così possiamo dire che ora in Puglia il cerchio si chiude con una doppia limitazione, nel caso delle superiori: la facoltà attribuita alle famiglie di non far frequentare in presenza le attività didattiche qui si aggiunge ad una riduzione delle frequenze, prevista già a monte e contenuta entro il vincolo del 50% rispetto al totale delle presenze.

Come avevamo preannunciato ieri sera, nell'incontro con gli assessori LEO, Lopalco e Maurodinoia e il Direttore dell'USR Puglia Cammalleri riteniamo questa misura seriamente lesiva del lavoro e della dignità di tutto il personale scolastico - docenti, personale ATA, direttori dei servizi e dirigenti scolastici - che quotidianamente si impegnano per arginare gli effetti nefasti della didattica mista sui livelli di apprendimento delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Per questo motivo ci attiveremo affinché, unitariamente con le organizzazioni sindacali di categoria, si individuino forme di mobilitazione adeguate al livello di attacco che il mondo della scuola pugliese da settimane sta sopportando e che saranno comunicate in una conferenza stampa convocata ad hoc».

Uil Scuola Puglia

«Annunciare date per la ripresa significa solo lanciare proclami al vento. La scuola in presenza potrà ripartire quando avremo la necessaria sicurezza e, quindi, solo quando i contagi cominceranno a diminuire e saranno recuperati i ritardi per l'attuazione di alcune importanti misure che andavano previste da tempo a tutela della salute del personale scolastico e degli alunni. Inoltre, restiamo fermi sul nostro no alla scuola on demand, che dall'1 febbraio verrà estesa anche alle superiori. Lo diciamo da tempo: la scuola è funzione dello Stato costituzionalmente garantita e non servizio a domanda individualizzata». Sono le considerazioni di Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia.

«La scelta se mandare o meno i propri figli a scuola – spiega il segretario della Uil Scuola regionale - non può essere delegata ai genitori e il presidente Emiliano non può continuare ad adottare mezze misure come quella del sistema misto di frequenza con la didattica digitale integrata, pur avendo ricevuto l'assist da un contratto nazionale che la Uil Scuola, a differenza di altri sindacati, non ha firmato. Un metodo che incide pesantemente sull'autonomia organizzativa e didattica di ciascuna scuola e che sta mostrando tutti i propri limiti mettendo a dura prova il personale docente e generando confusione soprattutto per l'organizzazione scolastica, per i lavoratori e per le famiglie. Lunedì 25 gennaio scenderemo di nuovo in piazza, davanti alla sede della presidenza della Regione Puglia, contro la Did a domanda individualizzata: non si può proseguire con questa politica dello scaricabarile il cui conto è pagato solo dai lavoratori del sistema scuola e dalle famiglie pugliesi.

La Regione ha annunciato interventi importanti quali i presìdi sanitari e l'introduzione della figura professionale dell'OSS, interventi questi che la UIL Scuola chiede da tempo al fine di presidiare le comunità scolastiche sotto il profilo sanitario e supportare gli alunni diversamente abili, unitamente a quelli della scuola dell'infanzia, nell'utilizzo dei servizi e nella cura dell'igiene personale. Sono tasselli di una scuola che dovrà riguardare non soltanto l'emergenza ma soprattutto il futuro.

Infine è necessario – prosegue Verga - che la Regione Puglia chieda risorse del recovery fund per far diventare strutturali tali interventi, e pretenda dal Governo di assicurare organici stabili, interventi di edilizia scolastica, trasporti efficienti e scongiurare le così dette classi pollaio».