Del PUG e della rottura del centrodestra
Analisi di una posizione che scompatta il blocco di opposizione
venerdì 1 marzo 2019
13.02
Quanto accaduto nei giorni scorsi in Consiglio Comunale, nel corso della seduta per l'approvazione del famigerato "punto 50", merita una analisi politica dedicata proprio alla tenuta degli equilibri politici.
In molti, anche giustamente, hanno asserito che, proprio il punto 50 avesse rivelato una certa debolezza da parte dell'amministrazione. Il punto, infatti, si è potuto discutere ed approvare soltanto perchè il consigliere d'opposizione Giovanni Mazzone ha ritenuto di non dover abbandonare l'aula, garantendo così la permanenza del numero legale.
Una scelta. come affermato in seguito dal consigliere Mazzone, legata a motivi di opportunità: rimanere in aula, ad avviso del consigliere di Puglia Popolare, avrebbe significato risparmiare i costi di una seduta di aggiornamento del consiglio.
La posizione, tutta politica però, mantenuta dal consigliere Mazzone, è stata quella di isolarsi dal gruppo di opposizione determinando così la rottura di un blocco che sino a poco prima era sembrato estremamente compatto. Le conseguenze politiche di quella scelta forse sono state sottovalutate ma erano ampiamente prevedibili.
Tant'è che il consigliere Piero Paparella, esponente di Direzione Italia, si è lanciato in una pesante presa di distanza dall'azione di Mazzone, bollando la giustificazione di Mazzone come un "goffo tentativo di nascondere l'adesione ad un partito (Puglia Popolare) che è ormai organico ad Emiliano ed alla sinistra pugliese".
Mazzone è dunque passato, armi e bagagli, dalla parte dell'ex avversario? Sarà lui stesso magari a chiarire questo aspetto. Dal canto nostro la massima disponibilità ad accogliere eventuali repliche.
Tornando a Piero Paparella, non è trascurabile il suo duro attacco, diffuso attraverso i social network al (ex?) collega di coalizione Mazzone.
Pur senza menzionare mai il collega, Paparella avvia una pesante riflessione.
«Per alcuni, nella vita, il denaro è tutto. Il denaro diventa unità di misura per le scelte giuste o sbagliate. Tutto viene commisurato in base a quanto costa, a quanto vale. Gli aspetti morali, valoriali, sociali, decisionali e storici vengono dopo… per alcuni. Ma la Pianificazione Urbanistica non è legata ai soldi, bensì alla Politica. La pianificazione è una forma di servizio che non può essere commisurata in base a quanto vale. Se 500 o 600 euro. Fare urbanistica nelle sedi comunali, in Consiglio Comunale, significa intercettare, incontrare e venire a conoscenza di esigenze che si spingono oltre le principali necessità e bisogni della Comunità. Operare scelte che non riguardano il solo spazio fisico, i servizi, i trasporti, il tessuto sociale esistente ma si spingono fino ad incontrare questioni di inquinamento, energia e relative conseguenze e qualità della vita dei futuri abitanti nella nostra città, dei nostri figli.
E qualcuno vorrebbe misurare il valore di queste scelte con i costi presunti di una eventuale nuova seduta di Consiglio Comunale? E perché quando ha consentito alla maggioranza di votare il ridimensionamento del lotto minimo non si è preoccupato degli oltre 250.000,00 euro spesi a carico dei cittadini ruvesi per pagare chi ha progettato e dimensionato questo PUG adottato nell'aprile del 2016 anche con il suo voto favorevole? E perché non si è preoccupato di ciò, quando è uscito dall'aula in occasione del maxi emendamento presentato dalla maggioranza, sullo stralcio delle zone periurbane del nuovo PUG?» si chiede Paparella.
Interrogativi aperti ai quali, forse, il consigliere Mazzone risponderà.
In molti, anche giustamente, hanno asserito che, proprio il punto 50 avesse rivelato una certa debolezza da parte dell'amministrazione. Il punto, infatti, si è potuto discutere ed approvare soltanto perchè il consigliere d'opposizione Giovanni Mazzone ha ritenuto di non dover abbandonare l'aula, garantendo così la permanenza del numero legale.
Una scelta. come affermato in seguito dal consigliere Mazzone, legata a motivi di opportunità: rimanere in aula, ad avviso del consigliere di Puglia Popolare, avrebbe significato risparmiare i costi di una seduta di aggiornamento del consiglio.
La posizione, tutta politica però, mantenuta dal consigliere Mazzone, è stata quella di isolarsi dal gruppo di opposizione determinando così la rottura di un blocco che sino a poco prima era sembrato estremamente compatto. Le conseguenze politiche di quella scelta forse sono state sottovalutate ma erano ampiamente prevedibili.
Tant'è che il consigliere Piero Paparella, esponente di Direzione Italia, si è lanciato in una pesante presa di distanza dall'azione di Mazzone, bollando la giustificazione di Mazzone come un "goffo tentativo di nascondere l'adesione ad un partito (Puglia Popolare) che è ormai organico ad Emiliano ed alla sinistra pugliese".
Mazzone è dunque passato, armi e bagagli, dalla parte dell'ex avversario? Sarà lui stesso magari a chiarire questo aspetto. Dal canto nostro la massima disponibilità ad accogliere eventuali repliche.
Tornando a Piero Paparella, non è trascurabile il suo duro attacco, diffuso attraverso i social network al (ex?) collega di coalizione Mazzone.
Pur senza menzionare mai il collega, Paparella avvia una pesante riflessione.
«Per alcuni, nella vita, il denaro è tutto. Il denaro diventa unità di misura per le scelte giuste o sbagliate. Tutto viene commisurato in base a quanto costa, a quanto vale. Gli aspetti morali, valoriali, sociali, decisionali e storici vengono dopo… per alcuni. Ma la Pianificazione Urbanistica non è legata ai soldi, bensì alla Politica. La pianificazione è una forma di servizio che non può essere commisurata in base a quanto vale. Se 500 o 600 euro. Fare urbanistica nelle sedi comunali, in Consiglio Comunale, significa intercettare, incontrare e venire a conoscenza di esigenze che si spingono oltre le principali necessità e bisogni della Comunità. Operare scelte che non riguardano il solo spazio fisico, i servizi, i trasporti, il tessuto sociale esistente ma si spingono fino ad incontrare questioni di inquinamento, energia e relative conseguenze e qualità della vita dei futuri abitanti nella nostra città, dei nostri figli.
E qualcuno vorrebbe misurare il valore di queste scelte con i costi presunti di una eventuale nuova seduta di Consiglio Comunale? E perché quando ha consentito alla maggioranza di votare il ridimensionamento del lotto minimo non si è preoccupato degli oltre 250.000,00 euro spesi a carico dei cittadini ruvesi per pagare chi ha progettato e dimensionato questo PUG adottato nell'aprile del 2016 anche con il suo voto favorevole? E perché non si è preoccupato di ciò, quando è uscito dall'aula in occasione del maxi emendamento presentato dalla maggioranza, sullo stralcio delle zone periurbane del nuovo PUG?» si chiede Paparella.
Interrogativi aperti ai quali, forse, il consigliere Mazzone risponderà.