Aumentano i furti ai danni dei negozianti, più 22% dal 2011
Crescono anche le estorsioni
lunedì 22 febbraio 2016
In Puglia nel 2014 i furti denunciati a danno dei negozi sono stati ben 4.052. Nel 2011 erano stati 3.322, con un incremento del 22% nel triennio. A Bari l'incremento è stato del 25%. Caso a parte le rapine ai danni degli uffici postali aumentati del 67%. E' boom dei furti nei negozi, dunque, con i ladri che razziano negozi e laboratori artigiani, che restano in gran parte impuniti: solo il 23% di loro è stato preso negli ultimi dieci anni.
Quello della sicurezza nel settore commerciale, rimane il problema più diffuso e sentito, e interessa tutte le categorie: dai distributori di benzina, alle farmacie, dai bar ai ristoranti, dalle sale giochi ai supermercati, dalle gioiellerie alle tabaccherie, dai negozi di abbigliamento a quelli di telefonia, per finire persino alle edicole e ai panifici.
È quanto emerge da un'indagine di Confesercenti sul tema sicurezza per le PMI del commercio, basata sui dati Istat relativi alle denunce delle forze di polizia all'autorità giudiziaria e sui risultati di un questionario sottoposto agli imprenditori sul tema sicurezza.
Il Prefetto di Bari, Carmela Pagano, ha recentemente confermato i numeri dell'aggressione al patrimonio privato nella città di Bari e nell'area metropolitana. Cresce del 4,12 per cento anche il numero delle estorsioni e, sebbene nella città capoluogo diminuiscano scippi e furti nelle abitazioni, essi si incrementano nei comuni della provincia.
"Come abbiamo recentemente ribadito, ha dichiarato Massimo Posca, referente provinciale di SOS IMPRESA-Confesercenti, riteniamo che occorra intensificare l'installazione dei sistemi di videosorveglianza che siano collegati alle centrali operative delle forze dell'ordine, anche se non possiamo rassegnarci alla "sicurezza passiva", ovvero a trasformare in fortezze inespugnabili i nostri negozi dotandoli di inferriate, porte blindate, antifurto e ricorrendo agli istituti di vigilanza e alle assicurazioni." E Benny Campobasso, Presidente della Confesercenti Metropolitana, aggiunge: "Bisogna garantire un maggior controllo del territorio, aumentando le risorse per il potenziamento delle forze dell'ordine; occorre correggere il sistema giudiziario colpendo con maggiore severità chi è delinquente abituale, assicurare tempi certi per la giustizia e l'effettività della pena."
In tutto il Paese, dice l'indagine Confesercenti, i negozi sono sempre più sotto assedio: in Italia le denunce di furti negli esercizi commerciali hanno superato quota 106mila all'anno, con un incremento del 14,8% (oltre 13mila in più) tra il 2011 ed il 2014. Nel 2015, il 54% dei negozianti segnala, anche per l'anno appena concluso, furti o rapine ad attività commerciali e pubblici esercizi nella propria area.
L'aumento dell'attività criminale a danno dei negozi ha portato ad un netto peggioramento della sicurezza percepita. Quasi un commerciante su tre (il 31%) ritiene che la sua impresa negli ultimi dodici mesi sia stata più esposta ai rischi legati alla criminalità rispetto al 2014, mentre solo 1 su 10 si sente più al sicuro. I furti sono la tipologia di attacco criminale più temuto, segnalato da più della metà dei negozianti intervistati (55%). Secondariamente in sequenza troviamo: truffe (36%), rapine a mano armata (33%) e vandalismi (29%).
"La sicurezza per le imprese e gli imprenditori commerciali, conclude Campobasso, è una delle priorità che sta ponendo la Confesercenti all'attenzione delle istituzioni. Il nostro appello a finanziare una misura straordinaria per dotare le imprese di sistemi di sicurezza e videosorveglianza, non è stato ancora colto da chi di dovere. La crisi economica, e soprattutto l'emergenza migratoria, hanno fatto tornare a crescere, dopo un periodo di calo, i reati a danni delle imprese, in primo luogo del commercio e del turismo. Occorre agire, subito e in maniera coordinata!"
Quello della sicurezza nel settore commerciale, rimane il problema più diffuso e sentito, e interessa tutte le categorie: dai distributori di benzina, alle farmacie, dai bar ai ristoranti, dalle sale giochi ai supermercati, dalle gioiellerie alle tabaccherie, dai negozi di abbigliamento a quelli di telefonia, per finire persino alle edicole e ai panifici.
È quanto emerge da un'indagine di Confesercenti sul tema sicurezza per le PMI del commercio, basata sui dati Istat relativi alle denunce delle forze di polizia all'autorità giudiziaria e sui risultati di un questionario sottoposto agli imprenditori sul tema sicurezza.
Il Prefetto di Bari, Carmela Pagano, ha recentemente confermato i numeri dell'aggressione al patrimonio privato nella città di Bari e nell'area metropolitana. Cresce del 4,12 per cento anche il numero delle estorsioni e, sebbene nella città capoluogo diminuiscano scippi e furti nelle abitazioni, essi si incrementano nei comuni della provincia.
"Come abbiamo recentemente ribadito, ha dichiarato Massimo Posca, referente provinciale di SOS IMPRESA-Confesercenti, riteniamo che occorra intensificare l'installazione dei sistemi di videosorveglianza che siano collegati alle centrali operative delle forze dell'ordine, anche se non possiamo rassegnarci alla "sicurezza passiva", ovvero a trasformare in fortezze inespugnabili i nostri negozi dotandoli di inferriate, porte blindate, antifurto e ricorrendo agli istituti di vigilanza e alle assicurazioni." E Benny Campobasso, Presidente della Confesercenti Metropolitana, aggiunge: "Bisogna garantire un maggior controllo del territorio, aumentando le risorse per il potenziamento delle forze dell'ordine; occorre correggere il sistema giudiziario colpendo con maggiore severità chi è delinquente abituale, assicurare tempi certi per la giustizia e l'effettività della pena."
In tutto il Paese, dice l'indagine Confesercenti, i negozi sono sempre più sotto assedio: in Italia le denunce di furti negli esercizi commerciali hanno superato quota 106mila all'anno, con un incremento del 14,8% (oltre 13mila in più) tra il 2011 ed il 2014. Nel 2015, il 54% dei negozianti segnala, anche per l'anno appena concluso, furti o rapine ad attività commerciali e pubblici esercizi nella propria area.
L'aumento dell'attività criminale a danno dei negozi ha portato ad un netto peggioramento della sicurezza percepita. Quasi un commerciante su tre (il 31%) ritiene che la sua impresa negli ultimi dodici mesi sia stata più esposta ai rischi legati alla criminalità rispetto al 2014, mentre solo 1 su 10 si sente più al sicuro. I furti sono la tipologia di attacco criminale più temuto, segnalato da più della metà dei negozianti intervistati (55%). Secondariamente in sequenza troviamo: truffe (36%), rapine a mano armata (33%) e vandalismi (29%).
"La sicurezza per le imprese e gli imprenditori commerciali, conclude Campobasso, è una delle priorità che sta ponendo la Confesercenti all'attenzione delle istituzioni. Il nostro appello a finanziare una misura straordinaria per dotare le imprese di sistemi di sicurezza e videosorveglianza, non è stato ancora colto da chi di dovere. La crisi economica, e soprattutto l'emergenza migratoria, hanno fatto tornare a crescere, dopo un periodo di calo, i reati a danni delle imprese, in primo luogo del commercio e del turismo. Occorre agire, subito e in maniera coordinata!"