Clima pazzo, Natale con mimose e fiori in campagna
La Coldiretti teme per le produzioni della nuova stagione
domenica 27 dicembre 2015
Dal punto di vista meteo è uno dei mesi di dicembre più singolari della storia con 2,5 gradi di temperatura in più rispetto alla media ma anche con la quasi assenza di pioggia (-95%). A lanciare l'allarme è la Coldiretti che riflette su un dicembre estremamente grave in termini di siccità per le campagne. Non si era mai visto un Natale con le mimose già fiorite in anticipo di due mesi e mezzo rispetto alla festa della donne e nei campi primule, viole e l'erba come se fosse primavera. Un problema - continua la Coldiretti - che riguarda anche i campi coltivati dove si aspettano nella stagione produttiva forti infestazioni degli insetti patogeni che non sono stati limitati dal tradizionale freddo invernale.
Per il mancato abbassamento delle temperature nelle campagne il grano - rileva la Coldiretti - è più alto del normale e si teme per i raccolti mentre le gemme delle piante sono rigonfiate come in prefioritura e se dovesse verificarsi adesso un forte ed improvviso abbassamento della temperatura si avrebbe una seria compromissione dei raccolti. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull'agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità che è stata particolarmente violenta nel 2003, 2007 e 2012. "Una situazione che - conclude la Coldiretti - conferma l'importanza dell'accordo siglato alla Conferenza sul clima di Parigi in un anno che a livello globale si appresta a conquistare il primo posto degli anni più caldi di sempre, alla testa di una classifica che vede peraltro tutti e dieci gli anni più bollenti della storia successivi al 2000"
Per il mancato abbassamento delle temperature nelle campagne il grano - rileva la Coldiretti - è più alto del normale e si teme per i raccolti mentre le gemme delle piante sono rigonfiate come in prefioritura e se dovesse verificarsi adesso un forte ed improvviso abbassamento della temperatura si avrebbe una seria compromissione dei raccolti. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull'agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità che è stata particolarmente violenta nel 2003, 2007 e 2012. "Una situazione che - conclude la Coldiretti - conferma l'importanza dell'accordo siglato alla Conferenza sul clima di Parigi in un anno che a livello globale si appresta a conquistare il primo posto degli anni più caldi di sempre, alla testa di una classifica che vede peraltro tutti e dieci gli anni più bollenti della storia successivi al 2000"