Cittadinanza civica a 99 bambini
"Dateci una mano a rendere il mondo migliore"
giovedì 20 dicembre 2018
10.13
Come ti chiami? Quanti anni hai? Cosa ti piace? Dove vivi? Quante lingue parli? Che cibo ti piace? Dove sei nato?
L'idea di Raffaella Giancipoli e Antonio Mazzone diventa concreta ed ecco un video girato nel temporaneo ApritiRuvo "Cinemino stampa e vino" che racconta di bambini che vivono a Ruvo. Tutti che rispondono. Tutti con un nome, un'età, un piatto preferito e dei sogni nel cassetto. Tutti simili nelle abitudini, alcuni nati in Italia, altri in Albania, altri ancora in Marocco.
E Ruvo si scopre controcorrente con un gesto semplice e rivoluzionario. Davanti alle notizie di violenza e minacce contro gli immigrati, la città apre le braccia e a suo modo dice no al razzismo. Quale migliore dono di Natale? Accogliere gente, bambini che sono qui, che hanno gli stessi sogni e parlano la stessa lingua. E non è solo un gesto di accoglienza, non è semplice integrazione, ma una vera e propria inclusione: le differenze non sono più discriminatorie ma ricchezza.
Una poesia e una favola albanese, e tanti applausi calore ed emozione. Questo ha dimostrato la platea accorsa quest'oggi, per celebrare la cittadinanza civica di quasi cento bambini. «E se la crisi ci ha resi più chiusi, gretti e cattivi ecco, l'amministrazione Chieco accoglie una proposta che ci rende tutti migliori» dichiara il presidente del consiglio comunale Michele Scardigno. E con lui e il sindaco, anche i consiglieri di maggioranza, ad accogliere ed abbracciare i nuovi piccoli ruvesi.
Grazie per la cittadinanza, grida felice un bambino albanese. Grazie per aver dato la cittadinanza al mio amico, adesso siamo insieme cittadini, continua un bambino italiano. Entrambi ruvesi, ed entrambi causa di applausi e occhi velati dalla commozione. Occhi di tante persone. Occhi senza distinzione di nazionalità.
L'idea di Raffaella Giancipoli e Antonio Mazzone diventa concreta ed ecco un video girato nel temporaneo ApritiRuvo "Cinemino stampa e vino" che racconta di bambini che vivono a Ruvo. Tutti che rispondono. Tutti con un nome, un'età, un piatto preferito e dei sogni nel cassetto. Tutti simili nelle abitudini, alcuni nati in Italia, altri in Albania, altri ancora in Marocco.
E Ruvo si scopre controcorrente con un gesto semplice e rivoluzionario. Davanti alle notizie di violenza e minacce contro gli immigrati, la città apre le braccia e a suo modo dice no al razzismo. Quale migliore dono di Natale? Accogliere gente, bambini che sono qui, che hanno gli stessi sogni e parlano la stessa lingua. E non è solo un gesto di accoglienza, non è semplice integrazione, ma una vera e propria inclusione: le differenze non sono più discriminatorie ma ricchezza.
Una poesia e una favola albanese, e tanti applausi calore ed emozione. Questo ha dimostrato la platea accorsa quest'oggi, per celebrare la cittadinanza civica di quasi cento bambini. «E se la crisi ci ha resi più chiusi, gretti e cattivi ecco, l'amministrazione Chieco accoglie una proposta che ci rende tutti migliori» dichiara il presidente del consiglio comunale Michele Scardigno. E con lui e il sindaco, anche i consiglieri di maggioranza, ad accogliere ed abbracciare i nuovi piccoli ruvesi.
Grazie per la cittadinanza, grida felice un bambino albanese. Grazie per aver dato la cittadinanza al mio amico, adesso siamo insieme cittadini, continua un bambino italiano. Entrambi ruvesi, ed entrambi causa di applausi e occhi velati dalla commozione. Occhi di tante persone. Occhi senza distinzione di nazionalità.